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L’Atto Organizzativo: primo passo del Comune verso il BIM

22 Luglio 2021 - Roberto Giangualano

Il DM 560/2017 impone alle stazioni appaltanti della PA l’uso del BIM secondo la seguente tempistica:

  1. d) Per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia comunitaria dal 1/1/2022;
  2. e) Per le opere di importo a base di gara superiore a 1 milione di euro il 1/1/2023;
  3. g) Per tutte le altre opere dal 1/1/2025.

Inoltre impone che l’applicazione del BIM esegua obbligatoriamente 3 attività preliminari:

  1. a) Un piano di formazione adeguato;
  2. b) Un piano di acquisizione di software ed hardware adeguato;
  3. c) “Un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.”

La relazione di accompagnamento al DM 560/2017 definisce l’atto organizzativo come “un disposto amministrativo che permetta alla domanda pubblica di interiorizzare i processi digitalizzati all’interno delle strutture e delle pratiche organizzative correnti”.

E’ comprensibile, quindi, come tutte le organizzazioni pubbliche, anche di media grandezza, come il nostro Comune di Bergamo, si stiano organizzando per questo processo che individuerà una ridefinizione di tutta la struttura organizzativa preposta a commissionare la costruzione e/o la manutenzione di opere pubbliche.

L’articolo allegato, dell’Ing. Roberto Giangualano di Harpaceas, delinea i vari aspetti che questa riorganizzazione dovrà toccare per apprestarsi a commissionare e gestire i lavori pubblici con approccio e strumenti digitali ed interoperabili con tutti gli altri attori del processo costruttivo: Progettisti, Imprese etc.

Livio Izzo

 

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Atto_Organizzativo

 

 

 

 

 

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