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L’introduzione del BIM, nel sistema degli appalti, impone alle stazioni appaltanti un’inevitabile trasformazione di tipo organizzativo e culturale, nella gestione dell’intero processo di realizzazione dell’opera (progettazione, verifica, affidamento, esecuzione, collaudo e gestione).

La gestione del processo di realizzazione di un’opera mediante BIM presuppone, infatti, una committenza altamente qualificata e un percorso di apprendimento e di crescita dei RUP/Project Manager, e più in generale della stazione appaltante, al fine di definire una domanda sempre più qualificata e precisa da parte della PA.

L’aspetto più importante per la buona riuscita di un processo di realizzazione di un’opera non è tanto la “centralità del progetto”, ma la “centralità e la qualità della Stazione Appaltante”, fondamentali nelle fasi di progettazione e di gara, ma ancor più nella fase di esecuzione dei lavori. Durante le fasi di realizzazione, infatti, si passa dal PROGETTO (teoria) all’OPERA COSTRUITA (pratica), con l’intervento di una serie di soggetti terzi quali l’appaltatore, i subappaltatori, la direzione dei lavori, i coordinatori per la sicurezza, gli enti

gestori, ecc. che possono influenzare pesantemente le scelte progettuali e, quindi, l’esito del procedimento stesso.

È il committente, infatti, che definisce in primis le regole per la fase di progettazione e successivamente per le fasi di esecuzione e di gestione dell’opera. Regole legate, fino a oggi, alla progettazione tradizionale e alle buone prassi esecutive, con l’introduzione del BIM sono volte alla definizione di paletti per la creazione del modello digitale e per la sua trasformazione e gestione in tutte le fasi nell’arco del ciclo di vita dell’opera.

Al fine di ottimizzare al massimo i benefici legati all’introduzione del BIM sarebbe opportuno che le stazioni appaltanti cogliessero l’occasione per la digitalizzazione non solo del progetto (modello BIM vero e proprio), ma dell’intero processo, puntando a una sempre maggior informatizzazione del complesso patrimonio informativo che gravita attorno all’opera,finalizzata a un sempre miglior utilizzo del dato digitale. Inoltre, l’indirizzo metodologico di approccio al BIM potrebbe essere notevolmente implementato inserendolo in un tema più ampio come quello del Project Management.

 

Commissione BIM – Ordine Ingegneri di Torino

Gruppo di Lavoro

Ingg. Claudio Trincianti, Alberto Rajevich, Sergio Ronco

 

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Sulle polizze professionali, necessarie per l’asseverazione nell’ambito del Superbonus 110%, in questo momento c’è un fiorire di articoli, faq, convegni etc.

Due Colleghe del ns Ordine, particolarmente competenti sull’argomento, ci hanno proposto quasi contemporaneamente un contributo informativo molto particolareggiato e potenzialmente molto utile, ai Colleghi interessati all’argomento, che è sembrato più efficace, al Comitato di Redazione del ns sito, pubblicare sotto un titolo unitario.

 

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Per chi, circa sessant’anni fa, ha avuto l’occasione di esaminare il piano urbanistico della vasta area non edificata di Porta Nuova a Milano, che prevedeva la realizzazione di una serie di torri circolari di trenta metri di diametro, si accorge che ne è passata dell’acqua sotto i ponti. Per inciso, una di queste torri, che ho avuto l’avventura di esaminare, era collocata esattamente sul collegamento sotterraneo tra la Stazione Centrale e quella di Porta Garibaldi.

Questo ci porta a riflettere che forse è meglio che lo sviluppo di un organismo complesso come è una città con una storia millenaria, avvenga secondo  fabbisogni reali, e non secondo le ambizioni di un qualche assessore, che vuol passare alla storia. Si potrebbe obbiettare che sessant’anni sono tanti,, ma forse è valsa la pena aspettare qualche decennio, data l’integrazione del complesso nel tessuto urbano e la qualità degli edifici realizzati in questi ultimi anni. Ogni edificio è stato progettato con cura e realizzato secondo le tecnologie gestionali più all’avanguardia.

L’ articolo che segue, autore l’ingegner Alessandro Aronica, vuole essere una sintesi descrittiva delle principali problematiche e delle soluzioni tecniche adottate nello sviluppo del progetto strutturale della nuova Torre sita in viale Melchiorre Gioia 22 in Milano denominata “La Scheggia”. Questo edificio si configura come estensione verso nord del già realizzato complesso di Porta Nuova Garibaldi completato nel 2012.

Il nuovo progetto risulta essere, oltre che di importanza strategica per il pregio dell’edificio illustrato, è un esempio concreto di applicazione delle diverse teorie inerenti alla progettazione delle strutture in cemento armato normale e precompresso. Nel progetto infatti è sicuramente significativo l’utilizzo di calcestruzzi ad alte prestazioni e di miscele speciali per la realizzazione delle strutture portanti. Sicuramente risultano essere rilevanti anche le problematiche strutturali studiate per la realizzazione della Torre con particolare focus fatto per la caratterizzazione delle sollecitazioni eoliche fatta in galleria del vento.

Da ricordare, cosa non secondaria, che la realizzazione dell’edificio, e quindi anche della parte strutturale, si è avvalsa a pieno della tecnologia BIM.

Gennaro Guala –  ingegnere

 

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Il BIM (Building Information Modelling, come molti ormai sanno bene, ha molte valenze: sicuramente è uno strumento di modellazione parametrica ad oggetti 3D ma è anche un (grande) passo verso la digitalizzazione dei progetti ed ha una serie di implicazioni come la collaborazione più stretta fra le diverse discipline progettuali (architettonica, strutturale, impiantistica, infrastrutturale), fra i diversi soggetti attuatori e la committenza attraverso un AcDAT (Ambiente di Condivisione dei Dati). il BIM, insomma, rende disponibile un salto di qualità al mondo delle costruzioni e per questo conviene conoscerlo a fondo per poterne trarre il massimo vantaggio.

A questo fine, la Commissione BIM, dell’Ordine Ingegneri di Bergamo, ha organizzato in questi anni una serie di corsi e seminari per affrontare la materia da diversi punti di vista. Quello qui riportato fà il punto sugli aspetti normativi e contrattuali ma solo dopo aver attraversato tutti i concetti di base del BIM con dovizie di esemplificazioni sicuramente utili a tutti i livelli di conoscenza della materia.

In questo corso, l’Architetto Pavan (Coordinatore della Commissione UNI\CT\033\SC05, redattrice delle norme UNI SUL BIM) ha percorso in lungo ed in largo tutto quello che c’è da sapere sul BIM. Intanto i concetti e le definizioni di base: Formato Ifc, Oggetto parametrico, ACDat, CDE, Capitolato Informativo, Programmazione ad oggetti, Modello grafico-geometrico, Classi o Famiglie di oggetti, 3D, 4D, 5D, 6D, 7D, LOD, BEP, EIR, LOI, AIR, AIM, PIM, PIP, attributi etc, poi un escursus sulle varie norme nazionali, Europee ed Internazionali che regolano la materia. Così abbiamo visto cosa contengono le norme cogenti, La Direttiva europea sugli appalti, il Codice dei contratti, il DM (Baratono) 560/2017, ed anche cosa coprono le norme volontarie: BS-PAS 1192-2:2013, ISO 19650 1-2; BIM STANDARD U.S., BIMforum LOD specification, UNI 11337 1-3-4-5-6-7, prEN 17412, prEN 17439 – 19650 CEN guide etc. solo per citarne una piccola parte. Per finire con le qualifiche degli operatori con le competenze effettive di ciascuna figura in un sistema complesso di interfacciamento fra un committente, uno o più imprese appaltatrici e le rispettive catene di fornitura oltre ai progettisti e Direttori Lavori delle diverse discipline. Insomma un vademecum completo di tutto quanto c’è da sapere sul BIM appena si và oltre la mera modellazione geometrica e si deve affrontare anche il piano contrattuale che, inevitabilmente, comporta la scelta delle norme da applicare e conseguentemente la conoscenza di cosa ci sta dentro e delle rispettive implicazioni. Come la gestione delle fasi, dei flussi, della interoperabilità, della distinzione-commistione della proprietà intellettuale dei singoli modelli e del modello federato etc.

Insomma, è stato un corso enciclopedico che si è basato su una presentazione di 214 slide, tutte ricche di quadri, tabelle e definizioni che costituiscono un riferimento veramente completo per l’operatore, che si approcci al BIM con qualsivoglia funzione.

Essendo un documento ragionevolmente autoesplicativo, mi è sembrato utile proporlo e renderlo disponibile e scaricabile a tutti i colleghi del settore che potranno trovarci veramente una grande messe di informazioni a qualunque livello se ne abbia bisogno e lo si consulti.

Ing. Livio Izzo
Membro dei Gruppi di Lavoro 1-2-4-5-6
della Commissione UNI\CT033\SC05

 

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Parte1: La storia, la teoria, il software, il modello e i dati, il metodo e lo strumento, le classi e gli oggetti, la modellazione grafico-geometrica, nuovo strumento, formati aperti e proprietari, normazione cogente, normazione volontaria nazionale e internazionale, la programmazione della consegna delle informazioni, i LOD ed il LOIN, il linguaggio IFC, la norma UNI 11337, processi digitali.

approfondisci parte 1

 

Parte 2: La Progettazione, le imprese, i fornitori, i Gestori, Il BIM ed il GIS, il rilievo ed il restauro, la formazione, le figure del BIM, una organizzazione BIM Compliant, le certificazioni, il flusso informativo fra requirements e deliveries, il CDE o AcDAT, il Capitolato Informativo, le fasi di lavorazione, approvazione, verifica ed archiviazione, i livelli di coordinamento, usi ed obbiettivi dei modelli, sistemi di classificazione/codifica, prezzari BIM, schede informative digitali, fascicolo del costruito, manutenzione, code checking, e verifiche
amministrative (digitali), computabilità delle norme su modelli digitali, sicurezza e diritti d’autore.

approfondisci parte 2

 

 

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