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Il BIM e la Sicurezza in cantiere…… una zona in corso di esplorazione.

Non siamo all’anno zero ed il BIM ha già un ruolo molto concreto nella gestione della sicurezza, in particolare con l’utilizzo della modellazione non solo dell’edificio da costruire ma anche delle opere provvisorie: ponteggi, movimento terra etc,,,,,

Ed è intuitivo quanto si possa meglio visualizzare e gestire eventuali interferenze con un modello tridimensionale……

L’intervista di Livio Izzo ai responsabili di una Società di ingegneria all’avanguardia nel settore della Bimizzazione, e le impressioni che ne ha avuto,, sono fedelmente riportate nei due precedenti capoversi a questo brevissimo commento. Aggiunge, Livio, che si tratta di quanto è già stato concretamente applicato, sottintendendo che il futuro prossimo ci prospetta utilizzi del BIM ancora più entusiasmanti.

Ne consigliamo la lettura, affinché ognuno pensi a come gestire, o come contribuire col suo lavoro di specialista, al progresso e all’oggettività del proprio operare.

il CDR

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L’incontro di questa puntata di BIM Stories avviene in una sede “dove tutto nasce”: una PA, cioè una Committenza Pubblica che diventerà l’Ente Concedente per un Progetto e, poi, per una Costruzione. Incontriamo il Geom. Alessandro Betassa, BIM Manager e BIM Coordinator con certificazione ICMQ per entrambi i ruoli nonché Tecnico Responsabile Servizi Digitali dei processi interni del MIT – Provveditorato alle Opere Pubbliche di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.

Qui i progetti sono preceduti dal processo di generazione del bisogno, dalla elaborazione della idea fino alla definizione dell’opera da Progettare definita digitalmente per chi gareggerà per progettarla, costruirla e poi per gestirla.

La digitalizzazione qui ha una connotazione molto più vasta del “semplice” BIM e lo stesso BIM qui non è mirato alla Progettazione vera e propria quanto al monitoraggio di quanto avviene a valle secondo le varie competenze: progettisti delle varie discipline, cantiere e, soprattutto, conformità ai requisiti di gara, compresi i tempi di realizzazione, ma deve dialogare anche collateralmente, con gli altri Enti Pubblici cointeressati al progetto: Enti locali, Soprintendenza, VVFF etc. Significativo è il fatto di avere sviluppato in casa molteplici competenze come BIM Manager, BIM Coordinator e CDE Manager e nessuna figura di BIM Specialist.

Il Geom. Betassa è l’Animatore della digitalizzazione nel Provveditorato e con questa intervista ci fa vivere e rivivere tutto il processo di BIMizzazione di questo Ufficio che, a consuntivo, emerge come una BIM Story sicuramente da guardare con attenzione ed interesse e che ci spinge a provare entusiasmo e fiducia nella veloce trasformazione in atto nel nostro Paese.

Livio Izzo

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Nel nostro avvincente viaggio fra storie di BIM, simili fra loro ad un livello epidermico ma profondamente uniche se “ascoltate” con attenzione, oggi siamo ospiti di una delle più grandi industrie di prefabbricazione in Italia che, nell’arco di alcuni anni, ha implementato diversi aspetti della materia ed altri ne ha, all’orizzonte.

Il primo aspetto è l’interazione con i Progettisti: per proporre una propria soluzione, il prefabbricatore riceve un progetto architettonico e/o uno strutturale ed è agli stessi professionisti che propone una propria ingegnerizzazione del progetto oltre che del cantiere. Come avviene questa parte in BIM?

Un attimo dopo aver condiviso gli aspetti tecnici con i Professionisti, occorre fare una offerta al Committente e come, se non con il livello 5D (costi), si può gestire meglio l’estrazione delle quantità da un Modello BIM?

A questo punto subentra il calcolo strutturale ed il modello BIM deve interagire col modello FEM: quali sono i colli di bottiglia e le soluzioni, realizzate o potenziali di interazione fra i due mondi: a monte, per tradurre un modello BIM in un modello FEM e, a valle, dei postprocessor, per popolare di armature gli oggetti “vuoti” del modello BIM?

Arrivati alla produzione quali procedure, realizzate e/o in fase di sviluppo, sopravvengono per la creazione degli esecutivi, dal modello BIM ora popolato di armature e per il passaggio delle informazioni di dettaglio al gestionale?

Ed infine, per la gestione del cantiere, cosa se non il livello 4D (tempi) abbinato ad un Gantt può accompagnare in maniera più efficace la logistica, il montaggio e l’interazione con le altre lavorazioni contestuali?

Per dare una risposta a queste domande, fra quelle possibili, incontriamo l’Ing. Marco Bifulco, Project & BIM Manager della Manini Prefabbricati S.p.A. di Santa Maria degli Angeli (PG).

Livio Izzo

Delegato CNI in UNI Comm. BIM

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La commissione tecnica UNI/CT 033/SC 05 ha elaborato la guida UNI “Guida alle norme per le costruzioni digitali – La parte 0 della UNI11337” per interagire con le norme relative alla gestione in BIM, al fine di supportare ogni operante nel processo edilizio, dal committente al gestore dell’opera, nella gestione digitale delle costruzioni.

Il documento permette di orientarsi sul pacchetto normativo a disposizione, a partire dalla norma nazionale per eccellenza che regola il BIM, la serie UNI 11337. Essa si rivolge a tutti gli attori del processo edilizio, soprattutto progettisti e stazioni appaltanti, e si applica a tutti gli interventi edilizi, comprese le infrastrutture.

La guida è divisa in tre sezioni:

Parte 1: viene descritto cosa si intende per BIM e gestione digitale delle costruzioni, quale vantaggio potrebbe derivare da questo percorso di innovazione, chi c’è dietro al lavoro normativo e come riconoscere le norme che ricadono ai sensi del regolamento europeo.

Parte 2: viene fornito l’approfondimento alle principali norme sul BIM in particolare la serie UNI 11337 e la serie UNI EN ISO 19650. Nel testo è presente una mappa concettuale sul pacchetto normativo e ciascuna norma è descritta secondo i parametri di scopo, a cosa serve, quando usarla e chi la dovrebbe usare.

Parte 3: nella parte finale, la guida si conclude con un glossario dei termini e definizioni sul BIM, compresi gli acronimi e la relativa traduzione inglese.

Questo importante documento offre una fotografia sulle norme attualmente in vigore e che possono essere usate fin da subito, e sarà costantemente aggiornata con le nuove norme che verranno pubblicate in futuro.

UNI

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Nel nostro viaggio fra le diverse applicazioni del BIM, oggi visitiamo una organizzazione che fà ampio uso dell’HBIM, alias Historical BIM, che la BP&P di Torino applica prevalentemente agli edifici storici di pregio, facendoli rivivere per restituirli alla Città. Nel suo caso, a Torino ed a Milano.

E’ l’aspetto operativo della Riqualificazione Urbana che, come Sito Culturale dell’OIB, abbiamo già affrontato con altri contenuti perchè ci coinvolge a tutti i livelli di scala…… e sicuramente molto anche a livello cittadino.

In questa intervista, all’Arch. Grillo ed all’Ing. Rampino, si affronta il tema a livello sia operativo che imprenditoriale.

Livio Izzo

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Articolo BP&P
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E’ assolutamente normale, nella ns organizzazione del lavoro, che un Produttore, o Fabbricante nella terminologia europea, abbia dei fornitori e/o dei subappaltatori ma la catena è spesso così lunga e complessa che non sempre è chiaro come si ripartiscono le incombenze, le responsabilità, i requisiti tecnico organizzativi e le certificazioni.

Questo comporta un impegno da parte degli stakeholder di commessa, fra cui il Committente, il Progettista, il DL ed il Collaudatore, ad interfacciarsi con le varie figure in maniera appropriata, sapendo cosa hanno diritto di chiedere e come valutare quanto gli viene consegnato in termini di appropriatezza, congruenza etc.

Da qui scaturisce questa mia intervista all’ingegnere Igor Menicatti che segue questi temi da molti anni come Responsabile della Certificazione di Prodotto in ICMQ Spa.

Ing. Livio Izzo

N.B. L’intervista, molto complessa e completa, è stata splittata da Il Giornale dell’Ingegnere in due parti. La presente è la seconda delle due

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L’autore fa una completa disanima delle cause socio-economiche che hanno cambiato il “rapporto” – in parte per ora, in gran parte nel futuro – fra l’utente e la casa che abita. Problema risolvibile in parte nella distribuzione interna dei locali, con la ristrutturazione dell’unita abitativa, ma insufficiente di fronte alla sbrigativa soluzione adottata nella costruzione dell’immobile in cui essa è allocata.

Il boom della casa si è avuto nel dopoguerra, complice l’urgenza di fare (fare in fretta), ma anche di economizzare al massimo, il che non può dare buoni risultati, anche se legati, generalmente, alla limitata capacità economica degli acquirenti. Oggi è maturato un concetto diverso: la casa non è più la tana dove la famiglia si rifugia a fine giornata, ma un luogo circondato dal verde, con ampi affacci sullo stesso e gli spazi per le attività sociali che include. Gli inarrestabili cambiamenti sociali favoriranno o ostacoleranno questo senario? Lo dirà il futuro.

GG

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Senza mettere in dubbio la validità e l’importanza del fine che si ripromette di raggiungere la direttiva Ue, tesa ad abolire l’effetto inquinante del patrimonio edilizie, l’Autore si pone una lecita domanda:

“L’Italia sarà puntuale nel rispettarne i termini allo scadenze prefissate?”

Impianti solari, adeguamento dell’isolamento termico, legati entrambi all’adeguamento sismico degli edifici, possono essere di aiuto: ma risolveranno il problema? Non si sa, e non lo sapremo fino a quando gli ingegneri non saranno messi in grado di completare un’indagine preliminare, separando il possibile dall’impossibile.

GG

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Interessante articolo pubblicato sul Giornale dell’Ingegnere dove, ancora una volta, si tratta di un argomento attualissimo: la relazione CAM e la nuova figura professionale che si è affacciata in sordina, il CAM Coordinator.

Come si legge, il Coordinatore CAM è una figura professionale in grado di gestire integralmente il ciclo di vita di qualsiasi intervento, ruolo che diventa fondamentale e strategico, per contribuire a sviluppare una cultura del progetto eco-compatibile e dell’eco-innovazione nelle imprese di costruzione, ma anche per accrescere la consapevolezza ambientale nei territori nei quali si interviene.

Non si tratta però di un mero “controllore” di certificazioni come si potrebbe pensare, piuttosto di una figura dalle sfaccettature così complesse per la quale, addirittura, è in fase di attivazione un apposito corso di perfezionamento presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, per l’anno accademico 2023-24.

Ing. Michela Bendotti

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CAM_Coordinator
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In questo articolo si porta l’esperienza atipica di un’azienda che progetta, produce ed installa sistemi prefabbricati in ambienti medicali, dove i processi nascono e si interfacciano soprattutto all’interno della stessa organizzazione, passando dalla progettazione ala produzione, fino al cantiere.

Un vero e proprio microcosmo dove il BIM viene applicato, infrangendo il luogo comune per cui sia solo “roba da studi professionali”.

Michela Bendotti

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