A luglio ci ha lasciato Germano Federici, un biologo che ha a lungo insegnato nelle nostre scuole e che aveva fatto della catalogazione della flora bergamasca una ragione di vita. Un amico e un compagno di pensiero morale e politico con cui ci confrontavamo sui fatti del mondo, una etica limpida lo illuminava e permeava la sua vita. Botanico appassionato, la flora bergamasca per lui non aveva segreti, ha lasciato anche un lascito di un fiore che prende il suo nome la Alchemilla Federiciana. https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=508339
E’ passato in silenzio senza lamentarsi, con una stoicità degna della sua riservatezza, non volendo essere di peso a chi lo assisteva.
Vi propongo un suo scritto in cui un licopodio, pianta perenne a portamento strisciante tipica di pascoli e brughiere a mirtilli, manda un messaggio al genere umano e trasmette il suo turbamento per la nostra colpevole incuria verso la natura, oggetto sfruttato e bistrattato. Un testamento spirituale, un commiato e un monito che dovremmo tenere in maggior conto.
Gianfranco Benzoni
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Gianfranco Benzoni è un nostro collega appassionato di viaggi – più avventure che viaggi – nel Grande Oriente, Cina , India e Pakistan. Appassionato dei viaggi, lo è altrettanto come fotoamatore. ciò ci consente di ammirare immagini di territori sconosciuti. CI presenta, ora, con un breve testo di commento, la sua ultima avventura in Kazakistan, che – io per primo- non sapevo esattamente dove si collocasse sulla faccia dell’Asia Orientale (sebbene la società per cui lavoravo avesse da quelle parti un impianto produttivo).
Benzoni ci narra e i mostra:
“Mangistau, nome sconosciuto che rimanda alle Orde Mongole, oggi territorio kazaco. Terra senza fine su prati stepposi che la pioggia colora di un verde pallido. Steli erbosi che cavalli e cammelli brucano vagando in piena libertà. Ecco che la natura sorprende aprendo panorami lunari che il turista abbagliato percorre su sterrati sconnessi passando di stupore in stupore. Più di 1000 km, sette giorni di meraviglie che nascondono le storie delle ere geologiche del mondo”.
GG
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VIAGGIO_NEL_MANGYSTAU-compresso
Foto_Viaggio_nel_Mangystau-compresso
L’articolo “Il ponte sullo Stretto di Messina e dintorni”, trae spunto, senza entrare in dettagli squisitamente tecnici, sia da alcune opere che sono state realizzate nella seconda metà del secolo scorso sia dal Ponte, su ci si è molto dibattuto e si batterà in futuro.
Legato ad esperienze personali, è una lettura interessante per conoscere come episodi, seppur marginali, possano alleviare piacevolmente l’assorbente routine della quotidiana attività professionale-
Anna Manzoni
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IL_PONTE_SULLO_STRETTO_E_DINTORNI
Gennaro Guala aggiunge alcune personali considerazioni – nate in parte da letture, in parte da esperienze professionali, in buona parte generate da stimoli esterni – attorno alla mitizzazione che oggi si tende a fare dell’I.A. Qualche paginetta scritta in modo discorsivo, quasi rilassante, che ne facilita la lettura e toglie loro qualsiasi velleità dogmatica.
Anna Manzoni
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Intelligenza_artificiale_e_Società Quarteroni
Non solo ingegneria! Il collega ing. Ezio Goggia ha anche un’anima artistica che avremo modo di apprezzare visitando la mostra pittorica che si terrà dal 6 al 18 aprile nella bellissima cornice del Castello di Ubiale Clanezzo dove esporrà le sue opere, dagli anni 80 ad oggi, in un interessante e stimolante “confronto” con quelle dell’amico Pietro Regazzoni, grazie a due percorsi espositivi che si svolgeranno in parallelo.
La critica d’arte Francesca Buonincontri, nell’articolo che segue, presenta la mostra e i due artisti delineandone brevemente ma efficacemente i profili e le peculiarità che contraddistinguono e caratterizzano le relative opere rendendo l’esposizione di pittura «Ezio Goggia, Piero Regazzoni: due amici si raccontano» un evento di sicuro interesse per tutti i colleghi e non solo!
Anna Manzoni
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articolo_Goggia