Alleghiamo la versione definitiva del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, così come trasmessa il 1° luglio dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture alla Commissione europea.
Il testo è stato aggiornato in seguito alla consultazione pubblica lanciata dal MASE e dal GSE negli scorsi mesi, alla quale ha preso parte anche Confindustria con un suo documento di posizione e sarà ora oggetto di esame da parte della Commissione UE, che valuterà la coerenza con il Regolamento 2018/1999 sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima.
L’Italia, come tutti gli altri Stati membri, dovrà notificare entro il 1° gennaio 2029 un nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima da aggiornare successivamente dopo 5 anni.
Il PNIEC prevede inoltre, per la prima volta, una specifica sezione dedicata ai lavori della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, che ha sviluppato delle ipotesi di scenario in cui si dimostra da un punto di vista tecnico-scientifico la convenienza energetica ed economica di avere una quota di produzione nucleare, in sinergia e a supporto delle rinnovabili e delle altre forme di produzione di energia a basse emissioni.
Alleghiamo anche un estratto del PNIEC sul solo argomento del nucleare.
Riteniamo doveroso, da parte degli ingegneri, entrare nel merito specifico di questa tematica e prendere una posizione ufficiale,
Livio Izzo
P.S. per gli appassionati di IA
Per creare l’immagine di copertina di questo contenuto, ho chiesto a Copilot una immagine con tre ingegneri che ragionano sulla energia nucleare ma, nonostante molti tentativi, Copilot non riusciva a produrre una immagine soddisfacente (alleghiamo la migliore immagine proposta da Copilot). Allora ho chiesto a Bard/Gemini, che non rilascia immagini, di descrivere gli elementi che lui suggerirebbe per tradurre in grafica la mia richiesta e mi ha dato tre soluzioni. Io ne ho copiaincollato una su Copilot che mi ha fatto una immagine corrispondente alle specifiche di Bard e calzantissima sulla mia richiesta (cfr copertina reale)! In pratica ho usato una IA per tradurre le mie esigenze in una formulazione (prompt) comprensibile ad un’altra IA!!!! ed ha funzionato!!!
Nel corso del dibattito all’interno del CDR è arrivato anche questo contributo dell’Ing. Gianfranco Benzoni
Il piano, che era un atto dovuto alla CE, non ha forza legale, è solo un esercizio di programmazione, né sembra avere un impianto attuativo coerente. Le risorse dedicate e le valutazioni di impatto delle politiche non sono chiarite, manca alla base una legge sul Clima.
Non è chiaro come è composto il modello TIMES RSE e quale è il gruppo che lo ha eleborato, vengono dati per scontate le conclusioni senza sapere i suoi principi e le tesi di base.
Non c’è un piano per garantire la sostenibilità sociale di fronte ai grandi cambiamenti tecnologici e di mercato che investiranno le persone e le imprese. Nonostante la grande crisi dei prezzi del gas del 2022-2023 e di fronte all’innovazione tecnologica che, se non gestita, rischia forti impatti socio-economici, il PNIEC non offre le tutele necessarie e opportunità alternative per accompagnare le varie fasce della società nell’uscita dall’economia fossile.
Pur essendo favorevole allo sviluppo dell’innovazione tecnologica e alla ricerca di nuove soluzioni energetiche, appare eccessiva l’enfasi riposta sugli aspetti del nucleare, un tema chiesto a gran voce dalla lobby relativa, su cui il Paese è chiamato con urgenza a risolvere la questione del deposito nazionale delle scorie, anche considerando che nel 2025 rientreranno dalla Francia in Italia le scorie che avremmo dovuto stoccare in quel deposito che ancora non esiste. Costa uno sproposito, non lo vuole nessuno, richiede decenni per attuarlo e lascia problemi ad futurum ad oggi irrisolti.
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PNIEC_2024_Testo_trasmesso_Commissione_UE
L’acronimo WCEE è l’abbrevazione della “World Conference on Earthquake Engineering”: questo evento, a cadenza quadriennale nel 2024, è stato organizzato a Milano dal 30 giugno al 5 luglio, presso il MICO Congress Center.
Nell’ambito della manifestazione a carattere internazionale vi è stata una Tavola Rotonda durante la quale si è discusso quali potrebbero essere le politiche da adottare per proteggere gli Italiani dal rischio sismico. L’argomento trattato è di grande interesse, considerato il fallimento economico e, in parte, anche tecnico del Superbonus fiscale: il problema degli edifici esistenti non è stato risolto, anzi abbiamo attuato interventi di milioni di euro per eseguire miglioramenti energetici su edifici poco sicuri dal punto di vista sismico.
I relatori della tavola rotonda hanno fatto una riflessione su come potrà essere possibile operare nel futuro, tenuto conto che la sicurezza della popolazione è un obiettivo che deve essere perseguito e che, nel contempo, l’Europa ha approvato una direttiva Green per il miglioramento energetico degli edifici esistenti.
Il presente articolo vuole essere un report dell’evento con alcune osservazioni dello scrivente in quanto veramente tutte gli operatori tecnici ed economici, assieme alla comunità scientifica italiana e ai gestori economici e tecnici della Repubblica, devono unire le forze e cercare di risolvere il problema, senza attendere l’esito infausto di altri terremoti.
Ing. Paolo Recalcati
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La Cava Costiolo-Forcella in Val Brembilla rappresenta uno dei siti di estrazione di calcare in sotterraneo più estesi d’Italia e d’Europa, oggetto di numerose visite anche dall’estero per la tecnologia impiegata e l’attenzione prestata agli aspetti ambientali. Lo scorso 14 giugno, l’Associazione Attività Aggregative Ingegneri Bergamo – Sport e Cultura ha organizzato, in stretta collaborazione con l’Ordine, una visita tecnica all’interno dello stabilimento di Brembilla alla scoperta di questa importante realtà del settore minerario presente sul nostro territorio, colonna portante dell’industria e del settore delle costruzioni in Italia e nel Mondo.
L’interessante articolo dell’ing. Facheris pone l’attenzione in particolare sulla metodologia di estrazione in sotterraneo “sublevel stoping” e sulla complessità produttiva dell’impianto di trasformazione del calcare estratto in cava ad elevato grado di automazione.
AM
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Articolo_cava_Costiolo-Forcella
L’approvvigionamento eticamente sostenibile delle materie prime critiche sarà uno dei grandi temi del prossimo futuro. Essenziali nella transizione energetica saranno l’ago della bilancia di un grande gioco economico/politico.
G.B.
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L’articolo, riassume in modo esauriente quanto esposto in un recente seminario organizzato dalla Commissione Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri da tre esperti del settore che fanno presenti le problematiche, a lungo sottaciute, legate all’insediamento di un impianto di produzione dell’acciaio nel cuore di Taranto, Riassume, pur nella concisione del testo, i recenti eventi riguardanti la ex ILVA, rimarcando le cause del suo declino e la possibilità di rimuoverle in futuro con il ricorso a nuovi processi tecnologici. Oltre agli aspetti tecnici, presenta una panoramica dei fattori economico commerciali che sono in grado di condizionare il mercato globale dell’acciaio.
Dall’aerofotogramma di copertina si evidenzia la “sproporzione” fra la città di Taranto e l’inglobamento di un quartiere residenziale nell’area industriale.
GG
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Ex_Ilva,_l_acciaio_oltre_il_carbone,_quale_futuro
Nel nostro viaggio fra le diverse applicazioni del BIM, oggi visitiamo una organizzazione che fà ampio uso dell’HBIM, alias Historical BIM, che la BP&P di Torino applica prevalentemente agli edifici storici di pregio, facendoli rivivere per restituirli alla Città. Nel suo caso, a Torino ed a Milano.
E’ l’aspetto operativo della Riqualificazione Urbana che, come Sito Culturale dell’OIB, abbiamo già affrontato con altri contenuti perchè ci coinvolge a tutti i livelli di scala…… e sicuramente molto anche a livello cittadino.
In questa intervista, all’Arch. Grillo ed all’Ing. Rampino, si affronta il tema a livello sia operativo che imprenditoriale.
Livio Izzo
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Articolo BP&P
L’autore fa una completa disanima delle cause socio-economiche che hanno cambiato il “rapporto” – in parte per ora, in gran parte nel futuro – fra l’utente e la casa che abita. Problema risolvibile in parte nella distribuzione interna dei locali, con la ristrutturazione dell’unita abitativa, ma insufficiente di fronte alla sbrigativa soluzione adottata nella costruzione dell’immobile in cui essa è allocata.
Il boom della casa si è avuto nel dopoguerra, complice l’urgenza di fare (fare in fretta), ma anche di economizzare al massimo, il che non può dare buoni risultati, anche se legati, generalmente, alla limitata capacità economica degli acquirenti. Oggi è maturato un concetto diverso: la casa non è più la tana dove la famiglia si rifugia a fine giornata, ma un luogo circondato dal verde, con ampi affacci sullo stesso e gli spazi per le attività sociali che include. Gli inarrestabili cambiamenti sociali favoriranno o ostacoleranno questo senario? Lo dirà il futuro.
GG
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edifici_abitativi
Senza mettere in dubbio la validità e l’importanza del fine che si ripromette di raggiungere la direttiva Ue, tesa ad abolire l’effetto inquinante del patrimonio edilizie, l’Autore si pone una lecita domanda:
“L’Italia sarà puntuale nel rispettarne i termini allo scadenze prefissate?”
Impianti solari, adeguamento dell’isolamento termico, legati entrambi all’adeguamento sismico degli edifici, possono essere di aiuto: ma risolveranno il problema? Non si sa, e non lo sapremo fino a quando gli ingegneri non saranno messi in grado di completare un’indagine preliminare, separando il possibile dall’impossibile.
GG
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LA_NUOVA_FRONTIERA_DEL_PATRIMONIO_EDILIZIO_GREEN
Interessante articolo pubblicato sul Giornale dell’Ingegnere dove, ancora una volta, si tratta di un argomento attualissimo: la relazione CAM e la nuova figura professionale che si è affacciata in sordina, il CAM Coordinator.
Come si legge, il Coordinatore CAM è una figura professionale in grado di gestire integralmente il ciclo di vita di qualsiasi intervento, ruolo che diventa fondamentale e strategico, per contribuire a sviluppare una cultura del progetto eco-compatibile e dell’eco-innovazione nelle imprese di costruzione, ma anche per accrescere la consapevolezza ambientale nei territori nei quali si interviene.
Non si tratta però di un mero “controllore” di certificazioni come si potrebbe pensare, piuttosto di una figura dalle sfaccettature così complesse per la quale, addirittura, è in fase di attivazione un apposito corso di perfezionamento presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, per l’anno accademico 2023-24.
Ing. Michela Bendotti
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CAM_Coordinator
I temi sollevati dall’articolo che alleghiamo sono principalmente due: 1) Il recupero di materiali da una demolizione selettiva e 2) il recupero di aree o immobili dismessi.
E’ facile cogliere che sono entrambi figli di una stessa filosofia: l’economia circolare, in ogni sua forma, ma qui vorrei enfatizzare quanto siano sinergici nell’ottenere il risultato e quanto questo sia di grande valore.
Guardiamo l’immagine centrale dell’articolo: la bellezza di quell’architettura industriale è straordinaria! Ed è stata realizzata quando la prefabbricazione era ancora oggetto di tesi universitarie: anni 30′!! Il suo recupero quindi ha un grande valore storico ed architettonico!
Ma anche il recupero di terreno edificato e di nuovo reso utile per la città in questo caso è eclatante!
Tuttavia non c’è bisogno di andare lontano da Bergamo dove questo approccio, negli ultimi anni, è diventato prima pratica pioneristica e poi programma amministrativo fino a pervadere fortemente lo spirito ed il contenuto del nuovo PGT di Bergamo che limita fortemente le aree di nuova edificazione a tutto vantaggio dei recuperi di immobili dismessi.
E’ notizia di oggi, sui giornali locali, l’inizio dei lavori di recupero dell’ex Principe di Napoli, palazzo storico nel cuore di via Pignolo, che diventerà un contenitore di più funzioni: dagli alloggi in housing sociale ai negozi fino agli spazi per le realtà di quartiere.
Si tratta di quelle “ricuciture” del tessuto urbano tanto care a Renzo Piano, ma non certo solo a lui. E si tratta di quelle integrazioni nei tessuti dei quartieri per “densificare” le città portando i servizi a km 0, riducendo così fortemente il bisogno di mezzi di trasporto e andando verso la città in 15 minuti. Filosofia opposta a quella tradizionale della zonizzazione che ha creato tanti quartieri dormitorio.
Insomma: tutto si tiene! L’economia circolare non è una diminuzione del nostro welfare ma è l’uscita dallo spreco selvaggio, dell’usa e getta che da una parte ha accelerato il progresso ma dall’altro lato ci sta sommergendo di spazzatura e di ruderi cittadini.
Ecco, l’articolo allegato, assieme ai fenomeni che ci circondano e che finalmente cominciano ad avere una veste organica, ci fa fare un passo avanti nella scoperta che l’economia circolare E’ Bella!
Livio Izzo
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