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Energia dall’auto alla casa…… una inversione dei ruoli…… la nuova rivoluzione copernicana.

Avete i pannelli fotovoltaici? Avete notato quanta energia, purtroppo, cedete alla rete (Grid) a prezzi simbolici e quanta ne dovete riacquistare agli esosi prezzi di mercato?

Beh, se non avete mai fatto questi conti vi propongo il conto su di me.

Ho un impianto FV da 6 KW che produce mediamente 7 MWh/anno. Esattamente quanta ne consumiamo per casa (e studio). Per una parte di quella prodotta di giorno in esubero abbiamo un accumulatore da 3 KWh (che è costato 6.5 K€!) che ce la restituisce di sera fino ad esaurirsi. Poi attingiamo alla rete cui cediamo, di giorno, l’energia che l’accumulatore non riesce ad immagazzinare.

In totale: cediamo alla rete circa 4 MWh di giorno (e d’estate) per riacquistarla di notte (e d’inverno) ad un delta costo medio complessivo di circa 0.3 €/Kwh pari a 1.200,00€/anno.

Ma un’auto elettrica, anche se piccola-media, ha una batteria che può stivare dai 40 agli 80 kwh che, rispetto ai 3 del ns accumulatore, sono circa dalle 15 alle 30 volte superiori il che significa una capacità di accumulo totale di alcune volte la ns sovrapproduzione.

Se consideriamo una colonnina di ricarica, a doppio senso, con due attacchi e sapendo che le auto di famiglia, a ruotare, sono tre si può evincere una capacità di assorbimento del 100% della energia prodotta dall’Impianto nelle ore in cui, a rotazione, le auto siano presenti.

Se consideriamo un costo di installazione della colonnina di circa 5.000€ si evince che in 4 anni si è ammortizzato l’investimento: un vero affare! Se poi riusciamo anche ad applicare il superbonus 110% allora l’affare si amplifica ulteriormente e “ci crescono i soldi in tasca”!

Beh, non è fantascienza!

La tecnologia già esiste. Si stanno mettendo a punto i software di gestione e la normativa tecnica e fiscale relativa.

A Torino, la FCA stà già completando la sperimentazione sul campo abbinando i pannelli FV installati sulla pensilina del suo parco di auto elettriche (in)vendute e le batterie delle auto parcheggiate sotto.

E non è sola in questo impianto pilota.

Compreso il potenziale business, Terna ed Engie Eps sono i partner dell’impianto che si profila come il più grande al mondo!

Peraltro, il concetto si applica anche ad altre fonti di energia green e ad altre tipologie di accumulatori in una tecnologia che và sotto il nome di Smart Grid…. la socializzazione dell’energia pulita!

 

Livio Izzo

 

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V2G_Smart_Grid

V2G_Drosso_TO

 

 

 

 

 

 

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Il DM 560/2017 impone alle stazioni appaltanti della PA l’uso del BIM secondo la seguente tempistica:

  1. d) Per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia comunitaria dal 1/1/2022;
  2. e) Per le opere di importo a base di gara superiore a 1 milione di euro il 1/1/2023;
  3. g) Per tutte le altre opere dal 1/1/2025.

Inoltre impone che l’applicazione del BIM esegua obbligatoriamente 3 attività preliminari:

  1. a) Un piano di formazione adeguato;
  2. b) Un piano di acquisizione di software ed hardware adeguato;
  3. c) “Un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.”

La relazione di accompagnamento al DM 560/2017 definisce l’atto organizzativo come “un disposto amministrativo che permetta alla domanda pubblica di interiorizzare i processi digitalizzati all’interno delle strutture e delle pratiche organizzative correnti”.

E’ comprensibile, quindi, come tutte le organizzazioni pubbliche, anche di media grandezza, come il nostro Comune di Bergamo, si stiano organizzando per questo processo che individuerà una ridefinizione di tutta la struttura organizzativa preposta a commissionare la costruzione e/o la manutenzione di opere pubbliche.

L’articolo allegato, dell’Ing. Roberto Giangualano di Harpaceas, delinea i vari aspetti che questa riorganizzazione dovrà toccare per apprestarsi a commissionare e gestire i lavori pubblici con approccio e strumenti digitali ed interoperabili con tutti gli altri attori del processo costruttivo: Progettisti, Imprese etc.

Livio Izzo

 

continua la lettura:
Atto_Organizzativo

 

 

 

 

 

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In questo articolo il collega Manzoni descrive quella che tra tutte le rivoluzioni industriali è forse la meno “visibile”, perchè non agisce direttamente e/o tangibilmente sui processi, sulle macchine o sull’uomo. E’, cronologicamente, la quarta è si basa quasi esclusivamente sul software che grazie alla sua meritata posizione di attore di primo livello migliora e innova l’industria come mai prima d’ora.

L’innovazione data del software si può trovare in molteplici campi della produzione industriale attraverso l’utilizzo del machine learning e dell’intelligenza artificiale applicate in ambiti quali la computer vision, il virtual sensing e l’anomaly detection.

L’ingegnere informatico in questo modificato scenario, con le sue capacità di analisi, sviluppo e gestione, assume un ruolo chiave per le fabbriche che diventeranno sempre più intelligenti, efficienti e produttive. Le università hanno già attivi percorsi di formazione per rispondere alle richieste dal mondo industriale e la disponibilità di materiale online, anche gratuito, porterà le aziende in un nuovo mondo dove il dato intangibile e prodotto tangibile salperanno per il futuro.

 

continua la lettura:
trasformazione_digitale_delle_fabbriche

 

 

 

 

 

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Si parla sempre più spesso di andare nel cloud e di quali vantaggi ci siano nell’essere tra le nuvole, ma pochi avrebbero pensato di farlo in un periodo di emergenza come quello in cui ci siamo trovati non troppi mesi fa.
Eppure la volontà e la visione dei colleghi dell’Ordine che hanno creduto in questo progetto ci hanno fatto letteralmente “decollare”, in pochi mesi siamo passati da una infrastuttura che il suo tempo l’aveva fatto da un bel po’ ad una completamente rinnovata e che potrebbe essere d’esempio per altre realtà come la nostra.
Non è stato semplice ma in questo articolo ci sono tutti gli elementi per capire come questa cosa è stata possibile con i punti di vista dei principali attori di questo epocale cambiamento.

Buona lettura.

Ing. Alberto Bonacina

 

CONTINUA LA LETTURA:
Il_Giornale_dellIngegnere_n._7_settembre_2020_Edizione_Lombardia_BG

 

 

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