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Al Convegno, cui ha dato il giusto rilievo anche “L’Eco di Bergamo” del 20 gennaio, erano presenti molti nostri colleghi a sottolineare l’interesse per l’argomento trattato. Interesse che travalica la semplice sensibilizzazione, ormai abbastanza diffusa, ma che li vede (vede tutti noi ingegneri) come protagonisti principali, non come comparse, nel cercare di porre un freno ai danni provocati dai rapidi cambiamenti climatici. E non solo da quelli, ma anche dall’inutile consumo dei suoli, dovuto all’ambizione di Amministrazioni che proiettavano nel futuro ipotesi di sviluppo basati su dati obsoleti, anche se erano di utile guida qualche decennio antecedente, oppure che ancora si fanno vanto di aver ridotto il numero di mc edificabili su ogni mq di suolo occupato. (Leggasi l’esplosione dei nostri paesi)

L’ingegner Claudio Merati, consigliere dell’Ordine, forte della sua profonda conoscenza dell’argomento, maturata come dirigente del Genio Civile prima e della Sede Provinciale poi,’ ha basato la sua relazione sulla numerosità degli eventi, e la gravità dei danni conseguenti, che il il dissesto idrogeologico ha provocato nella nostra Provincia. Per cause dovute in parte a fattori che non dipendono dall’uomo,, ma che tenderanno ad accrescersi a causa di azioni antropiche capaci ormai di alterare equilibri naturali evolutosi in migliaia, se non in milioni di anni. Particolarmente interessante il contributo al convegno di Sergio Taccolini – Presidente della nostra Commissione idraulica- sul concreto funzionamento delle vasche di laminazione.

Ai lavori ha partecipato Diego Finazzi come presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo, essendo il nostro Ordine uno dei promotori. Si allega sintesi del suo intervento.

Gennaro Guala

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intervento_presidente_Finazzi
dissesto_idrogeologico_e_gestione_sostenibile_del_territorio_
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Il nostro Ordine ha redatto un documento di analisi critica e costruttiva del nuovo PGT di Bergamo che trovo estremamente interessante. Tuttavia ritengo che, per chi non ha collaborato alla sua stesura e non ha contezza dei contenuti del Piano, sarebbe utile disporre di una informativa modulare per poter entrare nell’argomento in funzione e a misura del proprio grado di interesse sul tema.

Allego quindi i seguenti documenti da cui è possibile scegliere la “taglia” più appropriata:

  1. Una relazione redatta dalla Intelligenza artificiale, di due pagine e relativi link agli allegati ufficiali;
  2. Una sintesi della Relazione Illustrativa Generale del piano redatta dal sottoscritto (131 pagine ridotte a 11);
  3. Una lista di link ad articoli e/o a video che danno una idea delle opinioni espresse in rete da vari punti di vista;
  4. Come riferimenti per grafici e tavole allego anche la Relazione Illustrativa Generale ufficiale.

Buona lettura!

Livio Izzo

Comm. Ambiente OIB

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- Relazione_illustrativa_generale
- PGT_BG_LI
- PGT_BG_IA

articoli:
-  Bergamo, la Giunta Gori approva il nuovo Pgt: ecco cosa contiene (bergamonews.it) 
- Il percorso del nuovo testo del Pgt a Bergamo: dall’urbanistica al welfare (bergamotomorrow.it) 
- Il nuovo Pgt taglia 1,1 milioni di metri cubi, amplia il Parco dei Colli e ridisegna i luoghi di culto - BergamoNews 
- IL NUOVO PGT DEL COMUNE DI BERGAMO – Bergamo in Comune 
- Moschee la Lega incalza l'amministrazione: "Si faccia un referendum" (bergamonews.it) 
- PGT Bergamo 09/01/2021 (youtube.com) 
- https://www.youtube.com/watch?v=OZdcJg1CAIo
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Le osservazioni allo strumento urbanistico generale è una forma -importante- di partecipazione della cittadinanza all’elaborazione del principale strumento urbanistico di cui si dota un comune. Il nostro Ordine non ha voluto sottrarsi a questo impegno formulando 19 osservazioni. Da sottolineare la modalità con cui è stato assolto questo impegno civico; il documento è stato sì approvato dal Consiglio dell’Ordine ma è frutto del lavoro collettivo di singoli e di varie Commissioni (urbanistica, idraulica, ambiente…), si tratta cioè di osservazioni nate da riflessioni e proposte di molti ingegneri iscritti e presentate a nome dell’intero Ordine. Sono osservazioni sia generali sia puntuali, di notevole “peso” che ci sia augura portino a modifiche e miglioramenti dello stesso PGT. Tra le molte proposte e rilievo segnalo nella prima (necessità di verifiche e monitoraggi dell’attuazione dello strumento urbanistico), nella 2 (ridurre indeterminatezza nel dimensionamento e rinvio a regolamenti futuri), nella 3 (abolizione di premialità e obbligo di dotazioni di servizi), nella 5 e 6 (fissazione altezze massime a tutela visione Città Alta), nella 7 (classificazione chiara degli interventi), nell’8 (obbligo di inventari per edifici in modifica), nella 9 (salvaguardia edifici di pregio del primo ‘900), nella 10 (salvaguardia tessuto storico), nella 11 (allegato edifici di pregio), nelle 13/14/15 (collegamento di Porta sud, interramento nuovo tratto asse interurbano ) nella 17 (regolamento rapporto operatori agricoli), nella 18 (divieti nuove tombinature e recupero a cielo libero di tratti del Morla), nella 19 (quantificazione attuale superficie impermeabilizzata e subordine di ogni nuova edificazione alla concreta riduzione del consumo di suolo). Si tratta quindi di un contributo rilevante che necessita da parte dell’amministrazione di una seria considerazione. Attenderemo le scelte definitive in merito.

Claudio Merati

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556879_Documento_definitivo_OSSERVAZIONI_PGT(Altri_231230_102517
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La gestione delle acque è -da sempre- un tema rilevante su cui si scontrano interessi economici e diversi usi del territorio. La normativa non ha mai ignorato il problema e già all’inizio del secolo scorso si giungeva a Testi Unici riguardanti le opere idrauliche. Problema affrontato quindi in passato, ma la cui risoluzione rimane attuale, in particolare quando si devono affrontare le situazioni critiche come le grandi alluvioni sia nel momento di massima piena sia nella ricostruzione successiva. Di grande attualità anche il tema dei Commissari Straordinari, contesi tra le competenze di nomina centrali o regionali o dell’ Autorità di Bacino. L’interessante e documentato articolo -che riprendiamo dal n.5/2023 della rivista L’Acqua dell’Associazione Idrotecnica Italiana- affronta con serietà tali argomenti.

Claudio Merati

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articolo_la_gestione_delle_acque
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I fiumi dividono, le acque uniscono. Questo potrebbe essere il sottotitolo dell’interessante convegno che si è tenuto a Palazzolo Sull’Oglio il 13 ottobre 2023 organizzato dalle Commissioni Idrauliche degli Ordini degli Ingegneri di Bergamo e Brescia con adesione di numerosi altri enti. Il fiume Oglio, infatti, segna il confine tra le due provincie chiamate oggi ad essere congiuntamente capitali della cultura. Ma sopra proprio le acque, i problemi a loro collegati (come l’onda dopo il crollo della diga del Gleno o l’eutrofizzazione del lago Iseo), i grandi benefici da loro generati (l’irrigazione delle pianure come la produzione di energia idroelettrica), la loro mancanza (dalla siccità alla sparizione del ghiacciaio dell’Adamello) ad unire Bergamo Brescia. Su questa pluralità di temi comuni i numerosi interventi di qualificatissimi relatori hanno fornito ai partecipanti spunti di analisi, di riflessione ed esempi di buone pratiche.

Gen Guala

 

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convegno_BG_BS
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Come nasce e quanto è rilevante il cambiamento nel clima? Cosa produce oggi a livello globale e a livello locale? Quali e quanti gli eventi estremi? Quale lo sviluppo nel medio e nel lungo periodo? Come progettare interventi adeguati almeno alla riduzione degli effetti? Come convivere con le conseguenze del cambiamento?

A queste rilevanti domande ha fornito analisi, riflessioni e proposte il seminario organizzato dalla Commissione Idraulica e Territorio dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo, svolto a Bergamo il 21 settembre.

Qualificatissimi tecnici hanno presentato agli oltre 80 partecipanti (ingegneri e geologi) dati, esperienze, study cases, modelli e proposte per fornire maggiori capacità per affrontare la drammatica situazione, con particolare riferimento al campo idrologico e idraulico.

Il CDR

 

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EVENTI_ESTREMI_NEL_CAMBIAMENTO_CLIMATICO

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Un’altra bellissima iniziativa quella promossa e organizzata dell’Associazione Sport e Cultura Ingegneri Bergamo che, in collaborazione con l’Ordine, ha guidato un folto gruppo di ingegneri alla scoperta dei ruderi della Diga del Gleno in Vilminore di Scalve (BG), in occasione della ricorrenza del centenario della tragedia.
La vista tecnica alla diga ha visto la partecipazione di ben oltre 160 tra ingegneri e accompagnatori appartenenti alle province di Bergamo e Brescia, entrambe coinvolte nel tragico crollo avvenuto il primo dicembre 1923.
Il disastro che distrusse le frazioni di Bueggio, Azzone, Dezzo e altre, fino a Darfo, causò la morte di almeno 356 persone. La visita è stata preceduta dalla ricostruzione storica degli eventi illustrata dello storico Sergio Piffari mentre la guida sul posto è stata curata dai colleghi ing. Sergio Tagliaferri e Giovanni Tagliaferri originari della Val di Scalve.

 

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2023_07_rev.01_Report_Visita_Tecnica_Diga_del_Gleno,_Associazione_Sport_e_Cultura_Ingegneri_Bergamo

 

 

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Il ricordo di un caro collega con le parole di un amico. Sentiremo nell’Ordine di Bergamo, in particolare nella nostra Commissione Idraulica, la sua mancanza.

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G._FERRARIO

 

 

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Parafrasando l’espressione secondo la quale la casa sarebbe il luogo geometrico dello spreco di energia, si potrebbe considerare, in una visione più ampia, la totalità del territorio come luogo geometrico del consumo di risorse, ivi compresa quella energetica. Adottando questa prospettiva, dove l’attenzione non ricade sul singolo elemento ma sull’efficienza dell’intero sistema, la pianificazione urbana, i cui principi regolatori sposano quelli della sostenibilità ambientale, ricopre un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico… e non solo di quello…

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https://www.ingenio-web.it/articoli/la-bioclimatica-nella-pianificazione-urbana-interazione-tra-edificio-e-ambiente/ 

 

 

 

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La principale novità, per i lavori disciplinati dal Codice dei Contratti Pubblici, è la **definizione capillare dei contenuti del **nuovo documento progettuale obbligatorio, complesso e multidisciplinare, LA RELAZIONE CAM, che è richiamata anche dal nuovo Codice dei Contratti 2023, è compliant con il PNRR e relativa logica del DNSH e si pone in maniera del tutto analoga alla Relazione di Sostenibilità Ambientale prevista nel titolo IV del prossimo DpR 380. Si tratta quindi di una materia generalizzata a tutte le Costruzioni, pubbliche o private di qualunque valore.

In merito, segnaliamo un Ciclo di seminari per Progettisti, molto completo ed approfondito, organizzato dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti e da Inarsind di Bergamo, ed un primo focus sui contenuti principali del documento: highlights e criticità.

Il Cdr

 

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