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Si fa un gran parlare del Prompt Engineer, cioè della figura che deve porre le domande, nella IA generativa, in maniera adeguata al risultato che si vuole raggiungere.

Ne capisco profondamente il senso perchè, se provate a porre la stessa domanda ma con diverse sfumature, vedrete che otterrete risposte diverse o anche molto diverse se non, a volte, incongruenti con ciò che volete ottenere.

Ciò che non capisco, però, è perchè si parli di un ruolo e non di una competenza…… nel senso che quello skill particolare deve essere acquisito da chiunque interagisca professionalmente con la IA Generativa e non da uno solo in tutto l’ufficio, anche se in questo modo tutti ne sapranno un poco e nessuno sarà uno specialista.

Ma è quello che succede correntemente con vari strumenti. Pensiamo p.e. a excel. Lo strumento è potentissimo e per conoscerlo tutto ci vorrebbe un corso universitario completo ma non ha senso avere, in ufficio, un superesperto di excel e nessun’altro che lo sappia usare.

Sappiamo che, in tutti gli uffici, quasi tutti sanno usare excel o word o altri strumenti in maniera da raggiungere un equilibrio ottimale fra costi (di apprendimento) e benefici nel lavoro di tutti i giorni.

Il mio ragionamento, tuttavia, è fatto ora, in maniera del tutto razionale mentre la realtà viaggia in maniera empirica per cui se la domanda per software engineers è così alta ce ne sarà una ragione……. e la scopriremo vivendo.

Livio Izzo

Comm. ICT

*Firosnv. Photography – Unsplash

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Come reporter ho seguito il 16/04 l’evento sul Wistleblowing, Peraltro siamo andati in lista d’attesa senza poter far iscrivere chi era rimasto fuori.

Il tema poteva essere un pò ostico ma devo dire che i relatori sono riusciti a tenere alta la ns attenzione.

Non entro nel merito perchè ci hanno fornito delle slide assolutamente complete ed autoesplicative che trattano:

  1. L’inquadramento normativo;
  2. Lo spirito e gli obbiettivi;
  3. Le due modalità ed i 4 canali;
  4. L’atto organizzativo;
  5. Tutta la casistica di attori coinvolti e le relative responsabilità;
  6. La gestione particolare delle denunce anonime;
  7. I complessi aspetti di Privacy;
  8. I contenuti;
  9. Il funzionamento pratico di una piattaforma digitale.

Non vi resta che sfogliare le slide e leggere i cv dei relatori sulla locandina.

Buona lettura!

Livio Izzo

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L’incontro di questa puntata di BIM Stories avviene in una sede “dove tutto nasce”: una PA, cioè una Committenza Pubblica che diventerà l’Ente Concedente per un Progetto e, poi, per una Costruzione. Incontriamo il Geom. Alessandro Betassa, BIM Manager e BIM Coordinator con certificazione ICMQ per entrambi i ruoli nonché Tecnico Responsabile Servizi Digitali dei processi interni del MIT – Provveditorato alle Opere Pubbliche di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.

Qui i progetti sono preceduti dal processo di generazione del bisogno, dalla elaborazione della idea fino alla definizione dell’opera da Progettare definita digitalmente per chi gareggerà per progettarla, costruirla e poi per gestirla.

La digitalizzazione qui ha una connotazione molto più vasta del “semplice” BIM e lo stesso BIM qui non è mirato alla Progettazione vera e propria quanto al monitoraggio di quanto avviene a valle secondo le varie competenze: progettisti delle varie discipline, cantiere e, soprattutto, conformità ai requisiti di gara, compresi i tempi di realizzazione, ma deve dialogare anche collateralmente, con gli altri Enti Pubblici cointeressati al progetto: Enti locali, Soprintendenza, VVFF etc. Significativo è il fatto di avere sviluppato in casa molteplici competenze come BIM Manager, BIM Coordinator e CDE Manager e nessuna figura di BIM Specialist.

Il Geom. Betassa è l’Animatore della digitalizzazione nel Provveditorato e con questa intervista ci fa vivere e rivivere tutto il processo di BIMizzazione di questo Ufficio che, a consuntivo, emerge come una BIM Story sicuramente da guardare con attenzione ed interesse e che ci spinge a provare entusiasmo e fiducia nella veloce trasformazione in atto nel nostro Paese.

Livio Izzo

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E’ un esercizio molto interessante! Far analizzare il Decreto del Gogerno per regolamentare l’uso della IA, da una IA Generativa per trovare eventuali criticità,

Il risultato è pregevole perchè le criticità riscontrate sono sottili ed hanno la caratteristica di essere molto equilibrate fra i rischi da evitare ed i risultati da favorire……

Ne consigliamo una lettura tipologica, cioè principalmente con l’obiettivo di apprezzare l’efficacia dello strumento ed al contempo di approfondire gli aspetti nei quali siamo coinvolti più da vicino.

Ad abundantiam, ci siamo fatti aiutare dalla IA per creare una immagine di copertina chiedendogli di rappresentare la IA che analizza il decreto sulla IA.

Livio Izzo

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https://www.ingenio-web.it/articoli/intelligenza-artificiale-e-legislativa-un-dialogo-generativo/
IA_Decreto

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Fin qui siamo andati “a naso” ma finalmente cominciano le ricerche approfondite e scientifiche sull’impatto della IA nel mondo del lavoro.

Qui alleghiamo la recensione di BitMAT ad una ricerca di ManpowerGroup-EY-Sanoma.

Alcuni estratti:

  1. Entro il 2030 cambierà il mercato del lavoro per 8 professioni su 10;
  2. La domanda di lavoro in Italia rimarrà in crescita per il resto del decennio;
  3. Aumenterà la domanda di professioni tecniche ad alta qualifica;
  4. La domanda calerà per i gruppi professionali a qualifica più bassa, in particolare a chi gestisce dati;
  5. Alle professioni tecniche sarà chiesto di aumentare la varietà di competenze possedute;
  6. Aumenterà la domanda di competenze trasversali sulla sostenibilità e, più in generale, nei campi ESG.

Ma il report è ricco di previsioni molto particolareggiate che ti invitiamo a leggere.

Ing. Livio Izzo

Membro del cdr

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IA_e_Professionisti

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L’articolo “Il ponte sullo Stretto di Messina e dintorni”, trae spunto, senza entrare in dettagli squisitamente tecnici, sia da alcune opere che sono state realizzate nella seconda metà del secolo scorso sia dal Ponte, su ci si è molto dibattuto e si batterà in futuro.

Legato ad esperienze personali, è una lettura interessante per conoscere come episodi, seppur marginali, possano alleviare piacevolmente l’assorbente routine della quotidiana attività professionale-

Anna Manzoni

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IL_PONTE_SULLO_STRETTO_E_DINTORNI

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Gennaro Guala aggiunge alcune personali considerazioni – nate in parte da letture, in parte da esperienze professionali, in buona parte generate da stimoli esterni – attorno alla mitizzazione che oggi si tende a fare dell’I.A. Qualche paginetta scritta in modo discorsivo, quasi rilassante, che ne facilita la lettura e toglie loro qualsiasi velleità dogmatica.

Anna Manzoni

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Intelligenza_artificiale_e_Società

Quarteroni
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La commissione tecnica UNI/CT 033/SC 05 ha elaborato la guida UNI “Guida alle norme per le costruzioni digitali – La parte 0 della UNI11337” per interagire con le norme relative alla gestione in BIM, al fine di supportare ogni operante nel processo edilizio, dal committente al gestore dell’opera, nella gestione digitale delle costruzioni.

Il documento permette di orientarsi sul pacchetto normativo a disposizione, a partire dalla norma nazionale per eccellenza che regola il BIM, la serie UNI 11337. Essa si rivolge a tutti gli attori del processo edilizio, soprattutto progettisti e stazioni appaltanti, e si applica a tutti gli interventi edilizi, comprese le infrastrutture.

La guida è divisa in tre sezioni:

Parte 1: viene descritto cosa si intende per BIM e gestione digitale delle costruzioni, quale vantaggio potrebbe derivare da questo percorso di innovazione, chi c’è dietro al lavoro normativo e come riconoscere le norme che ricadono ai sensi del regolamento europeo.

Parte 2: viene fornito l’approfondimento alle principali norme sul BIM in particolare la serie UNI 11337 e la serie UNI EN ISO 19650. Nel testo è presente una mappa concettuale sul pacchetto normativo e ciascuna norma è descritta secondo i parametri di scopo, a cosa serve, quando usarla e chi la dovrebbe usare.

Parte 3: nella parte finale, la guida si conclude con un glossario dei termini e definizioni sul BIM, compresi gli acronimi e la relativa traduzione inglese.

Questo importante documento offre una fotografia sulle norme attualmente in vigore e che possono essere usate fin da subito, e sarà costantemente aggiornata con le nuove norme che verranno pubblicate in futuro.

UNI

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BrochureBIM2024-1
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E’ assolutamente normale, nella ns organizzazione del lavoro, che un Produttore, o Fabbricante nella terminologia europea, abbia dei fornitori e/o dei subappaltatori ma la catena è spesso così lunga e complessa che non sempre è chiaro come si ripartiscono le incombenze, le responsabilità, i requisiti tecnico organizzativi e le certificazioni.

Questo comporta un impegno da parte degli stakeholder di commessa, fra cui il Committente, il Progettista, il DL ed il Collaudatore, ad interfacciarsi con le varie figure in maniera appropriata, sapendo cosa hanno diritto di chiedere e come valutare quanto gli viene consegnato in termini di appropriatezza, congruenza etc.

Da qui scaturisce questa mia intervista all’ingegnere Igor Menicatti che segue questi temi da molti anni come Responsabile della Certificazione di Prodotto in ICMQ Spa.

Ing. Livio Izzo

N.B. L’intervista, molto complessa e completa, è stata splittata da Il Giornale dell’Ingegnere in due parti. La presente è la seconda delle due

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Igor_Menicatti_ICMQ_2
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I temi sollevati dall’articolo che alleghiamo sono principalmente due: 1) Il recupero di materiali da una demolizione selettiva e 2) il recupero di aree o immobili dismessi.

E’ facile cogliere che sono entrambi figli di una stessa filosofia: l’economia circolare, in ogni sua forma, ma qui vorrei enfatizzare quanto siano sinergici nell’ottenere il risultato e quanto questo sia di grande valore.

Guardiamo l’immagine centrale dell’articolo: la bellezza di quell’architettura industriale è straordinaria! Ed è stata realizzata quando la prefabbricazione era ancora oggetto di tesi universitarie: anni 30′!! Il suo recupero quindi ha un grande valore storico ed architettonico!

Ma anche il recupero di terreno edificato e di nuovo reso utile per la città in questo caso è eclatante!

Tuttavia non c’è bisogno di andare lontano da Bergamo dove questo approccio, negli ultimi anni, è diventato prima pratica pioneristica e poi programma amministrativo fino a pervadere fortemente lo spirito ed il contenuto del nuovo PGT di Bergamo che limita fortemente le aree di nuova edificazione a tutto vantaggio dei recuperi di immobili dismessi.

E’ notizia di oggi, sui giornali locali, l’inizio dei lavori di recupero dell’ex Principe di Napoli, palazzo storico nel cuore di via Pignolo, che diventerà un contenitore di più funzioni: dagli alloggi in housing sociale ai negozi fino agli spazi per le realtà di quartiere.

Si tratta di quelle “ricuciture” del tessuto urbano tanto care a Renzo Piano, ma non certo solo a lui. E si tratta di quelle integrazioni nei tessuti dei quartieri per “densificare” le città portando i servizi a km 0, riducendo così fortemente il bisogno di mezzi di trasporto e andando verso la città in 15 minuti. Filosofia opposta a quella tradizionale della zonizzazione che ha creato tanti quartieri dormitorio.

Insomma: tutto si tiene! L’economia circolare non è una diminuzione del nostro welfare ma è l’uscita dallo spreco selvaggio, dell’usa e getta che da una parte ha accelerato il progresso ma dall’altro lato ci sta sommergendo di spazzatura e di ruderi cittadini.

Ecco, l’articolo allegato, assieme ai fenomeni che ci circondano e che finalmente cominciano ad avere una veste organica, ci fa fare un passo avanti nella scoperta che l’economia circolare E’ Bella!

Livio Izzo

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