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Sappiamo che il “Decreto CAM” (DM 23/06/2022) ha anticipato alla fase progettuale l’individuazione dei Criteri Ambientali Minimi previsti in una Costruzione (Relazione CAM – par. 2.2.1): L’aggiudicatario elabora una Relazione CAM in cui, per ogni criterio ambientale minimo di cui al presente documento: descrive le scelte progettuali che garantiscono la conformità al criterio; indica gli elaborati progettuali in cui sono rinvenibili i riferimenti ai requisiti relativi al rispetto dei criteri ambientali minimi; dettaglia i requisiti dei materiali e dei prodotti da costruzione in conformità ai criteri ambientali minimi contenuti nel presente documento e indica i mezzi di prova che l’esecutore dei lavori dovrà presentare alla direzione lavori.

Questa novità, assieme al proliferare di iniziative generate dal PNRR con il timore, o meglio la consapevolezza, di non poter rendicontare nessuna spesa di un appalto in mancanza di questo documento, ha risvegliato un mercato dei pubblici appalti che per molti anni ha fatto “come se” l’obbligo dei CAM non esistesse.

E così la Professione di Progettista CAM o CAM Coordinator o Ecoprogettista è entrata col turbo fra le Professioni non regolamentate più certificate.

I Requisiti di un Ecoprogettista sono stati delineati: § 2.1.1 DM CAM:

L’operatore economico …. (cioè il Progettista CAM) …. ha eseguito una o più delle seguenti prestazioni:

a) progetti che integrano i Criteri Ambientali Minimi di cui ai decreti del Ministero

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

b) progetti sottoposti a certificazione sulla base di protocolli di sostenibilità energetico ambientale degli edifici ….

c) progetti che abbiano conseguito documentate prestazioni conformi agli standard Nearly Zero Energy Building (nZEB), Casa Passiva, Plus Energy House e assimilabili

d) progetti con impiego di materiali e tecnologie da costruzione a basso impatto ambientale lungo il ciclo di vita, verificati tramite applicazione di metodologie Life Cycle Assessment (LCA), ed eventualmente anche di Life Cycle Costing (LCC), in conformità alle norme UNI EN ISO 15804 e UNI EN ISO 15978 nel settore dell’edilizia e dei materiali edili, per la comparazione di soluzioni progettuali alternative;

e) progetti sottoposti a Commissioning (ad esempio secondo la Guida AiCARR “Processo del Commissioning”) per consentire di ottimizzare l’intero percorso progettuale.

In mancanza però di una norma UNI di riferimento, e meno che meno di un titolo professionale riconosciuto, gli Istituti di Certificazione hanno supplito costruendo ciascuno la propria procedura e facendosi accreditare in conformità alla UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 “Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone”.

Percorso del tutto simile è stato seguito per i materiali per i quali, la certificazione sulle percentuali di materiale riciclato, è rilasciabile in conformità alla UNI PdR 88 che garantisce la tracciabilità dei materiali in tutta la filiera produttiva.

Con questi presupposti, il mercato finalmente ha reagito ed è partito veramente con il turbo, come racconta l’articolo seguente redatto dal Direttore di ABICert, un Ente di Certificazione sicuramente in prima fila da anni per stimolare la partenza della Economia Circolare non sulla base di un generico green washing ma di concrete qualificazioni, misurazioni e certificazioni.

Dato l’Osservatorio privilegiato dell’Autore, ciascun operatore dovrebbe cogliere lo spunto per adeguarsi al più presto, se già non l’ha fatto, a questo nuovo scenario e metter mano ai propri processi produttivi e/o alle proprie competenze professionali per non farsi trovare impreparato.

Ing. Livio Izzo

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I rischi legati alla guida di un autoveicolo aziendale fanno parte, a pieno titolo, dei rischi associati alla mansione lavorativa e, quindi, devono essere considerati in sede di valutazione ai sensi dell’art. 28 del D.lgs. 81/08 e s.m.i.. Sebbene non vi sia uno specifico riferimento (da notare sul tema una sentenza della Corte di Cassazione civile, Sezione Lavoro, n. 3970, del 21 aprile 1999, che aveva già evidenziato come il rischio generico della strada potesse diventare “rischio specifico di lavoro”) al datore di lavoro, in collaborazione con il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e il Medico Competente, spetta la redazione del Documento per la Valutazione dei Rischi (DVR) e l’identificazione del complesso delle necessarie misure di prevenzione e protezione adottate all’interno dell’azienda per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori e le lavoratrici.

Adriano Paolo Bacchetta, Coordinatore Commissione Sicurezza CROIL, nel suo articolo argomenta l’approccio da tenere per gestire aziendalmente il “rischio guida” e, prima ancora, cosa fare per contenerlo

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Riportiamo in allegato un articolo di Maurizio Molinari sulla esplosione che sta avvenendo attorno a ChatGPT, la nuova finestra alla Intelligenza artificiale di OpenAi, una start up di San Francisco.

Sul tema della Intelligenza Artificiale, in Italia, non c’è ancora molta discussione ma negli Stati Uniti si: Il Dipartimento all’Educazione della Città di New York ha disposto il DIVIETO ASSOLUTO di accesso a ChatGPT nelle proprie scuole. E NY non è la sola: molte altre città americane hanno seguito la stessa decisione.

Sembra improvvisamente di essere di nuovo tornati indietro di due secoli: alla Rivoluzione Industriale, prodromica al luddismo.

La questione non è assolutamente banale. Se accedete a chatGPT vi troverete un interlocutore “artificialmente intelligente” che vi risponde su tutto, integrando quanto già fa Google e con quanto fa Wikipedia, ma andando molto oltre perché non usa solo nozioni ma fa anche progetti, proposte etc.

Il minimo che ci si possa aspettare è un prossimo stravolgimento di rapporti di forza fra giganti della rete, e già questa sarebbe una rivoluzione, ma la domanda nuova che ci si pone oggi è più profonda: potrà la IA sostituire l’uomo? O forse bisognerebbe essere più precisi: fino a che punto la IA potrà sostituirci e surrogarci? Con la conoscenza è banale, con la cultura è più discutibile, con i sentimenti è più affascinante ed al contempo terrificante….. insomma dobbiamo ritenerla un grande traguardo della nostra evoluzione tecnologica o il capolinea della nostra civiltà?

Livio Izzo

P.S. La grande novità di chatGPT stà anche attirando frotte di malintenzionati che stanno utilizzando questa tecnologia a fini malevoli. Alleghiamo quindi anche un articolo che non solo mette in guardia da questi rischi ma ci dà anche indicazioni operative su come stare in guardia.

Foto di Mojahid Mottakin su Unsplash

 

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Non si può negare che l’articolo sia per se molto interessante e, anche se non codificato dalle norme, i grandi gruppi industriali più oculati già lo applicano o lo applicavano da tempo. Magari non tutto il personale, anche nell’alta dirigenza, ne era convinto: sembra però evidente che nel programmare il futuro quasi tutti si basassero su esperienze e constatazioni maturate nel passato, da loro o da altri. Fortunatamente ora ci sono commissioni di esperti che elaborano norme che, se saranno interpretate nel modo giusto, porteranno le aziende che seguiranno i loro consigli ad essere, nel futuro non troppo lontano, leader sul mercato globale. A scapito di chi? Di chi non farà tesoro dei suggerimenti delle norme e sarà costretto a cedere il campo, o, nella migliore delle ipotesi a diventare un “subappaltatore” dei vincitori.

Che poi tutto vada gestito con metodi ingegneristici è anche vero, se spetta all’ingegneria orientare il processo decisionale in ogni fase, inglobando nei numeri il parere o le previsioni di “esperti” in altri settori.. Pensiamo per un attimo all’industria automobilistica e ai fattori che influenzeranno più o meno il successo di un modello. Quanti fattori imprevedibili entrano in gioco? Riflettiamoci, o meglio, ci riflettano coloro a cui spetta farlo.

Gen Guala

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Seminario del 27 aprile 2023 organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Bergamo

La tradizionale riunione (sospesa per un periodo a causa del COVID) di riconoscimento dei colleghi senatori che per 50 anni hanno partecipato alla vita dell’Ordine, diventa quest’anno di ricorrenza dei 100 anni di vita della istituzione ordinistica, un appuntamento di particolare rilievo. La segretaria dell’Ordine di Bergamo ing. Miriam Fumagalli, propone qui alcuni degli interventi più importanti, in particolare quello del Presidente del Consiglio Nazionale Ing. A.D. Perrini, del Consigliere Nazionale Ing. iunior I. Chiarolini e del Rettore dell’Università di Bergamo Ing. S. Cavalieri.

Claudio Merati

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foto seminario.zip
1_Presidente_CNI_seminario_27_aprile_2023
2_Rettore_UNIBG_seminario_27_aprile_2023
3_Consigliere_CNI_Chiarolini_seminario_27_aprile_2023

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La Commissione Strutture dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo ha organizzato, il 7 settembre 2023 all’interno degli spazi della Mostra “VISIONI PER UN FUTURO PRESENTE. – CITTÀ, AMBIENTE, COMUNITÀ”, un seminario in presenza che ha illustrato un importante intervento di rigenerazione urbana in corso di attuazione nel Comune di Verdellino Località Zingonia.

L’interessante evento ha permesso di analizzare un concreto caso di trasformazione urbana, nonché il rapporto tra i finanziamenti statali (sotto forma di bonus) e i miglioramenti o adeguamenti sismici ed energetici.

Gli appunti e le riflessioni di Paolo Recalcati diventano utili elementi per tutti noi.

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articolo  
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Dopo aver ricevuto l’onoreficenza di “Senatore dell’Ordine” mi sono accorto che, oltre alla gradevolissima festa conviviale passata con tutti i Colleghi, tale nuovo “cappello” non corrisponde a nessuna responsabilità o potenzialità e questo mi è sembrato uno spreco vista la qualità dei tanti colleghi insigniti della stessa onoreficenza.

Ed è così che ho pensato all’origine del concetto di Senato come “Consiglio degli Anziani”, cioè di quei colleghi che, dopo 50 anni di Professione, possono aver coltivato idee, spunti o addirittura proposte per il miglioramento della nostra attività professionale e/o ordinistica.

Ne sono scaturite le riflessioni e le proposte nell’articolo allegato.

Mi piacerebbe molto leggere l’opinione dei Colleghi, giovani o anziani che siano, magari su un social, per affinare questa idea……

Livio Izzo

 

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Tra le infinite problematiche connesse al Superbonus, per i tecnici asseveratori c’è anche la stipula della polizza specifica prevista dall’art.119 c.14 del DL 34/2020… e si tratta di un aspetto tutt’altro che secondario. È molto difficile infatti per un professionista, già impegnato a risolvere grattacapi tecnici, doversi anche districare tra le innumerevoli proposte del mercato assicurativo (spesso anche molto diverse fra loro) per capire quale sia la polizza giusta da sottoscrivere. Ancora più difficile quando anche gli intermediari assicurativi, che dovrebbero consigliare e guidare i professionisti nella scelta, danno pareri e interpretazioni normative discordanti. Solo per citare un esempio, prima che il D.L.13/2022 chiarisse in modo definitivo e inequivocabile che il massimale richiesto per la polizza asseveratore è pari agli importi dell’intervento oggetto dell’asseverazione stessa, era parere di qualche intermediario che la norma imponesse un massimale pari addirittura al doppio dell’importo asseverato.
A questo si aggiunga che le compagnie, già molto esposte su questo rischio, sono ormai molto poco propense a concedere massimali alti e soprattutto massimali eccedenti il massimale minimo richiesto dalla legge. Occorre quindi prestare molta attenzione nella dichiarazione dell’importo asseverato resa in fase di stipula (ai sensi degli art.1892 e 1893 C.C. in tema di “Dichiarazioni inesatte” è importante rispondere correttamente e in modo veritiero alle domande del questionario assuntivo) per non indurre la compagnia a concedere massimali che non avrebbe concesso o avrebbe concesso ad un premio diverso. Naturalmente è sempre possibile chiedere alle compagnie massimali superiori ai minimi di legge, ma è bene farlo in modo chiaro, esplicito e trasparente. Nell’articolo il parere personale dell’ing. Marsetti Cristina su alcuni di questi aspetti delle polizze dell’asseveratore su cui riflettere attentamente confrontandosi poi col proprio intermediario di fiducia.

 

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LE_NUOVE_CRITICITA_DELLE_ASSICURAZIONI_SPECIFICHE_PER_LE_ASSEVERAZIONI. (1) 

 

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Un’altra bellissima iniziativa quella promossa e organizzata dell’Associazione Sport e Cultura Ingegneri Bergamo che, in collaborazione con l’Ordine, ha guidato un folto gruppo di ingegneri alla scoperta dei ruderi della Diga del Gleno in Vilminore di Scalve (BG), in occasione della ricorrenza del centenario della tragedia.
La vista tecnica alla diga ha visto la partecipazione di ben oltre 160 tra ingegneri e accompagnatori appartenenti alle province di Bergamo e Brescia, entrambe coinvolte nel tragico crollo avvenuto il primo dicembre 1923.
Il disastro che distrusse le frazioni di Bueggio, Azzone, Dezzo e altre, fino a Darfo, causò la morte di almeno 356 persone. La visita è stata preceduta dalla ricostruzione storica degli eventi illustrata dello storico Sergio Piffari mentre la guida sul posto è stata curata dai colleghi ing. Sergio Tagliaferri e Giovanni Tagliaferri originari della Val di Scalve.

 

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2023_07_rev.01_Report_Visita_Tecnica_Diga_del_Gleno,_Associazione_Sport_e_Cultura_Ingegneri_Bergamo

 

 

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Sono ormai parecchi anni che è cominciato l’iter di aggiornamento del CPR (Regolamento 305 sui prodotti da costruzione).

Molte le criticità riscontrate nei primi anni di funzionamento (dal 2011) fra cui la lentezza nell’approvazione di norme armonizzate oltre a difficoltà procedurali.

A queste si è aggiunta la volontà della Commissione Europea di alzare l’asticella sui requisiti ambientali dei prodotti ed invece il freno esercitato dagli Stati membri rappresentati nel Consiglio.

Da parte di tutti, però, ora si è condivisa l’esigenza di arrivare ad un risultato entro questa legislatura e tutti gli organismi si sono messi a lavorare ventre a terra per arrivare in tempo.

Il risultato positivo è che, forse, questa volta ce la faremo. Il risultato negativo è che tutti i compromessi stanno arrivando “al ribasso”.

Come dire: Meglio un uovo oggi che una gallina domani?

Ognuno avrà la propria opinione ma intanto prepariamoci ad un altro scossone nelle procedure di qualificazione e marcatura dei Prodotti che vanno nei nostri cantieri.

 

Livio Izzo

Membro UNI CT021 GL03 Prefabbricati in cls

 

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https://www.ingenio-web.it/articoli/nuovo-regolamento-sui-prodotti-da-costruzione-a-che-punto-siamo/

 

 

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