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E’ un vero e proprio manuale, quello di Angelina Pettinato, basato su una famosa iscrizione sul tempio di Apollo a Delfi: “CONOSCI TE STESSO” che si “poggia” su 4 pilastri: 1) Il Sistema di convinzioni; 2) L’Intelligenza emotiva; 3) La gestione dell’ansia e dello stress; 4) La comunicazione efficace. Tutte aree di miglioramento sicuramente per chiunque ma qui declinate sulle esigenze e problematiche del Professionista, In cantiere, in studio o presso il Cliente,

Il Manuale, allegato integralmente, consiste in una rielaborazione di un corso per Professionisti, organizzato dal RSPP del Comune e della Provincia di Bergamo in collaborazione col Gruppo Soft Skill dell’Ordine Ingegneri di Bergamo.

Il corso ha avuto un respiro di 20 ore suddivise in 7 incontri e qui reso fruibile per chiunque volesse approfondire questi argomenti non solo su un piano teorico ma anche, e forse soprattutto, per acquisire gli strumenti più efficaci per contenere ansia e stress e per migliorare le performance sul piano della comunicazione e collaborazione negli ambienti di lavoro.

Il CdR

 

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Tutti ci siamo accorti di quanto i banner dei cookies siano diventati progressivamente più stringenti fino ad essere ormai opprimenti per cui benvenga questa stretta normativa che dovrebbe rendere più fluido e leale il rapporto fra il fornitore di informazioni ed i suoi fruitori.

Le nuove regole vanno decisamente in questo senso e basta citarne una: pigiare sulla crocetta di chiusura del banner passerà da chiusura-assenso a chiusura-non assenso. E con questo capovolgimento sarà più utile nei siti non essere così opprimenti per non essere cassati per i successivi sei mesi.

Al contempo, però, le sanzioni sono aumentate e sarà opportuno che chiunque abbia un sito riveda al più presto la gestione dei cookies: i sei mesi di “tolleranza” stanno per finire!

Alleghiamo due articoli molto istruttivi sul tema.

 

Il Cdr

 

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Tutti noi abbiamo una firma digitale ma pochi di noi sanno che ne esistono di due diverse specie e rilasciate su tre diverse tipologie di supporti, a seconda dell’uso che ne dobbiamo fare. Come Professionisti, è importante esserne coscienti e scegliere la forma che meglio si adatta alle nostre specifiche necessità.

Il CdR

 

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Parola d’ordine: “mai più off line”

Sì proprio così! La comunicazione digitale è diventata la base per trasmettere, partecipare, informare, riferire, annunciare, avvisare e tanto altro.

Questi sono stati i principali motivi che hanno stimolato ed indirizzato il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo, di cui anch’io mi onoro di essere parte attiva.

Infatti dopo la migrazione dell’Infrastruttura in cloud e dopo la creazione di un nuovo sito istituzionale, il Consiglio dell’Ordine ha fortemente voluto e dato vita anche ad uno specifico blog culturale: www.ingegneribergamo.online

Il notiziario cartaceo già da tempo destinato a scomparire, ha lasciato spazio al digitale attraverso un “blog” per stimolare i colleghi Ingegneri a riflettere sul Ruolo e sulla Professione nella nostra provincia, in Italia, in Europa e nel mondo.

Con queste modalità “on line” il Consiglio dell’Ordine ha voluto facilitare lo scambio di idee e di proposte tra gli Iscritti e permettere anche di avere una finestra verso l’esterno quale ad esempio la Scuola, l’Università, le Associazioni di categoria, gli Ordini professionali, la Pubblica Amministrazione ed il mondo che quotidianamente viviamo.

Quindi con la creazione del “blog culturale on line” abbiamo creato una grande apertura sia all’interno che verso l’esterno, permettendoci di scambiare moltissime informazioni, con un dialogo continuo  e sempre attivo.

 

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Come Ordine Ingegneri di Bergamo abbiamo ricevuto il seguente invito da estendere a tutti gli iscritti:

“Quest’anno si terrà la quarta edizione del concerto dedicato alla

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2021

organizzato dalla Bergamo Pro Loco Città dei Mille in collaborazione con l’Assessorato alle pari opportunità e il Consiglio delle donne del Comune di Bergamo con il  desiderio di sostenere l’Associazione Aiuto Donna – Uscire dalla violenza ONLUS..

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria:

Si chiede di indicare a breve giro di posta alla mail:   info@prolocobergamo.it<mailto:info@prolocobergamo.it>    il numero dei biglietti  richiesti per le vostre e i vostri associate/i e avendo cura di garantirne l’effettiva presenza per evitare spazi vuoti in teatro.

L’assegnazione dei posti avverrà con il criterio dell’ordine di arrivo delle prenotazioni fino ad esaurimento posti.

Nel corso della serata sarà possibile fare una donazione a favore dell’Associazione Aiuto Donna di Bergamo da anni impegnata nella difesa delle donne vittime di violenza.

In allegato la cartolina invito con il programma delle canzoni.

Green pass e mascherina obbligatori.

Cordiali saluti

COMUNE DI BERGAMO

Direzione Affari Generali e Staff del Sindaco

Servizio Affari Istituzionali di supporto al Segretario Generale e Servizi Ausiliari

Palazzo Frizzoni

Piazza G. Matteotti, 27 – 24122 BERGAMO

Tel. 035 399897

Email: Consigliodonne@comune.bergamo.it<mailto:consigliodonne@comune.bergamo.it>”

Si precisa che, in caso di interesse, l’Ordine  potrà far riservare dei posti senza, tuttavia, che le spese connesse alla partecipazione possano essere imputate allo stesso.

In alternativa si potrà prenotare direttamente scrivendo a: info@prolocobergamo.it o telefonando a: 335.5734876

 

 

 

 

 

 

 

 

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“Poiché negli ultimi decenni la pressione fiscale sulle famiglie e sul lavoro è progressivamente aumentata fino a raggiungere livelli abnormi, le preoccupazioni per un suo eventuale ulteriore incremento per effetto dell’aumento dei valori costituenti la base imponibile delle imposte immobiliari sono più che giustificate”

“Inizia così l’intervento di Stefano Stanghellini, Presidente Onorario dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) già Professore Ordinario di Estimo nell’Università Iuav di Venezia, nel dibattito sulla riforma del catasto.”

Consiglio di leggerlo, con gli allegati, che commentano il  NADEF 2021, per potersi rendere conto della complessità dell’argomento trattato.

 

Aggiungo alcuni commenti e considerazioni.

Lo stesso Presidente del Consiglio deve essersi sentito in imbarazzo affermando prima “nessuno pagherà di più e nessuno di meno”, e successivamente che “il contribuente medio non si accorgerà di nulla”. Un’ambiguità che maschera una contraddizione.

A parte questo, l’aggiornamento del catasto presenta almeno due facce.

La prima, strettamente tecnica, è caratterizzata da necessità fuori discussione. Darebbe il quadro reale della situazione immobiliare, non presenta difficoltà insormontabili, pur tenendo conto dell’imponente numero (76,5 milioni) degli immobili da “censire”. Non direbbe, riservandolo alla politica, il trattamento da riservare al milione o più di immobili abusivi, magari anche irrispettosi della legge Sullo. Sanatoria per alcuni e demolizione per altri? Non se ne parla, argomento tabù.

La seconda riguarda la determinazione del valore catastale e il relativo imponibile dell’immobile censito: e qui si entra nel ginepraio. Ammettendo di poter aggiornare le categorie catastali, che sia possibile stabilire a una certa data il valore di una unità immobiliare non si capisce come sia concretamente possibile farlo variare, anno dopo anno, in base al variare delle quotazioni di mercati locali, per la natura stessa del bene cui si riferiscono, E in base a questa variazione impostare, in più (cosa possibile) o in meno (cosa impossibile) il bilancio dei Comuni, che ne sono i percettori!

Dopo queste divagazioni,  torniamo al professor Stanghellini.

“L’Istituto Nazionale di Urbanistica sostiene, da lungo tempo, che le moderne politiche urbane hanno il loro principale strumento nella fiscalità e che pertanto lo strumento fiscale deve essere in condizione di operare in modo equo ed efficace.”

Ciò che è equo in campo fiscale cambia se visto da destra o da sinistra; che poi sia anche efficace le esperienze passate ci proietterebbero nel mondo dell’utopia.

Il presidente dell’INU, si ricollega indirettamente alla convinzione di tanti urbanisti, che, fin dagli anni del primo dopoguerra, auspicavano che la disponibilità dei suoli dopo un certo periodo (es. cento anni) tornasse alla collettività che ne ha autorizzato l’edificazione. Un esempio in Italia, con alcune varianti, la si trova per i porti turistici (trent’anni, a parte deroghe, e poi tutto torna al Demanio Marittimo). In altre parole: tutto il suolo è demaniale, cosa ci viene realizzato è in concessione, A uno strumento così drastico – non conosciamo come sia stato applicato anche nel nord dell’Europa dove ci veniva assicurato fosse in vigore – si sostituisce l’altro più soft della fiscalizzazione. Purtroppo non è detto che porti minori difficoltà al lavoro degli urbanisti nel migliorare l’assetto urbano e non sia un altro strumento – nonostante il nostro Presidente del Consiglio ci assicuri del contrario, ma come di contro teme il professor Stanghellini – per aumentare la pressione fiscale imponendo una patrimoniale annua mascherata.

Più che assiomi, ho voluto solo dare un mio parere su alcuni punti di un argomento che a prima vista sembra semplice – l’aggiornamento del catasto –

ma da cui deriveranno consequenzialmente decisioni politiche che influenzeranno la gestione del patrimonio immobiliare. Senza attendere i decreti attuativi mi piacerebbe. come direttore del nostro Sito Culturale, che queste  mie riflessioni stimolassero altri contributi dei Colleghi, sia esperti della materia che non, trattandosi di un argomento che coinvolge tutti noi non solo come ingegneri ma anche come cittadini.

 

G.G.

 

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Ad oltre un anno dall’entrata in vigore della L.77/2020 si cominciano a delineare le ricadute dei Superbonus 110% in vari settori, non solo economico, dell’innovazione ma anche di rigenerazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio con conseguenze ambientali e sociali positive.

Per questo e anche per diverse ragioni che portano a considerare tale beneficio più che sostenibile anche in termini di spesa pubblica, ci si augura che il termine di tale incentivo venga prorogato almeno fino a scadenza del PNRR che consentirebbe di avviare un sistematico piano di prevenzione sismica e rinnovamento energetico, generando nel medio e lungo periodo un risparmio per lo Stato, accentuando anche le ricadute positive di cui sopra.

Le analisi e i dati presentati in questo report del CNI rappresentano un primo step di studio suscettibile, più avanti, di ulteriori elaborazioni e revisioni.

 

 

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Il Nuovo DDL per la riscrittura del Codice dei Contratti Pubblici nell’era DRAGHI è stato adottato dal governo un pò in sordina e soprattutto nel disinteresse, o nello scarso interesse, da parte dei Media e della Politica.

In realtà si tratta di redigere un quadro normativo sostanzialmente nuovo che possa rendere effettivamente realizzabili le opere previste nel nuovo PNRR.

In linea teorica sembra tutto ovvio e scontato: parole come semplificazione e responsabilizzazione così come la riduzione della burocrazia sono state pronunciate da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni ma certo non ne abbiamo mai visto la pratica realizzazione e gli unici lavori veloci sono stati realizzati in regime di Deroga, come il Ponte di Genova.

Ragionevolmente, si chiede di aderire più possibile alle regole europee senza aggiungerci molto di italico ma questo passa attraverso azioni di difficile italianizzazione come l’accorpamento delle Stazioni Applaltanti, l’istituzione di Stazioni Appaltanti ausiliarie, le competenze del procurement, il superamento della miriade di regolamenti e linee guida, la RESPONSABILIZZAZIONE dei decisori (quasi una bestemmia per chi pensa che sotto ogni decisore si nasconde un “approfittatore”……

E ce ne è anche per gli Ordini Professionali che hanno sempre ritenuto basilare il principio della separazione fra Progettazione ed Esecuzione che invece viene rivisitato in molte fattispecie (PPP, e progetti BIMizzati).

Per non parlare della giungla di contratti superabili con moderni accordi collaborativi, con il fine di fare le opere e non di fermarle al primo pretesto.

Insomma una vera rivoluzione di cui non si parla granchè, sotto l’anestetico di una delega totale a Draghi per farci utilizzare il recovery fund.

Eppure dovremmo parlarne perchè se riteniamo siano obbiettivi condivisibili dobbiamo collaborare a portarli “a terra” con il ns contributo di idee e se riteniamo ci siano degli errori è importante indicarli, con spirito proattivo, per cercare soluzioni adeguate.

Oltre al testo del DDL, propongo un articolo della Avv.to Sara Valaguzza, nota per la sua chiarezza e spregiudicatezza nella analisi e premio legalco+mmunity italian aword 2021 – Avvocato dell’anno amministrativo ambientale –  che mi sembra metta bene in evidenza i punti salienti, anche quelli critici, della Delega. Non lo propongo perchè lo condivida appieno ma perchè mi sembra un buono strumento per avviare un confronto di idee fra noi ingegneri, intanto, per poi confrontarci con gli altri attori della filiera.

 

Livio Izzo

 

 

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All’inizio del 2021, la LUBERG ha svolto una indagine presso gli iscritti a sei Ordini della ns provincia, cioè tutte quelle professioni per le quali UNIBG eroga formazione: Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Ingegneri e Psicologi.

A marzo, poi, i risultati dell’indagine sono stati presentati in un convegno cui hanno partecipato tutti i Presidenti oltre che il Rettore di UNIBG.

L’indagine è stata veramente approfondita ed ha offerto numerosi spunti di riflessione che, nel convegno, sono stati grandemente esplosi in approfondimenti, considerazioni e proposte di grande interesse come:

1) Le Professioni si sono molto trasformate per adeguarsi alle tematiche sempre più trasversali richieste dal mondo produttivo;

2) Questa trasversalità non ha ancora prodotto uno sviluppo adeguato di Società tra Professionisti che potrebbe soddisfare questa domanda;

3) La richiesta di laureati in Lombardia è di molto superiore alla attrattività delle Università lombarde che non vedono un numero adeguato di iscritti;

4) La causa di ciò potrebbe essere la non adeguatezza dei piani di studio alle richiesta del mondo del lavoro;

5) Da qui discende l’esigenza che i piani di studio si rinnovino profondamente ibridando le materie tradizionali con le materie emergenti richieste dal mercato, in primis ciò che richiede l’internazionalizzazione delle economie;

6) Da tutto ciò si è condivisa l’esigenza di una maggiore contaminazione reciproca fra università e Ordini e fra gli Ordini stessi non solo in termini di informazione ma anche e soprattutto di Formazione reciproca.

Ne è scaturito quindi un grande spirito di collaborazione fra gli Ordini e fra questi e l’università che ha individuato molteplici campi e possibilità di interazione e mutuo aiuto.

Rendiamo qui di seguito disponibili:

1) Il report integrale dell’indagine;

2) una pagina web con la sintesi delle analisi fatte dagli intervenuti;

3) La registrazione integrale del convegno con la presentazione dell’indagine ed i commenti dei Presidenti e del Rettore.

 

Livio Izzo

 

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La digitalizzazione della verifica delle pratiche edilizie è molto complessa: devono essere digitali non solo il modello architettonico (e/o strutturale e/o impiantistico) ma anche le Norme ed i Regolamenti con cui incrociarlo.

Ci aspetteremmo, quindi, di essere ancora molto lontani dal momento in cui tutto ciò sia possibile e invece no! Siamo molto vicini. Da ormai parecchi anni il tema è non solo sviscerato in teoria ma molte sperimentazioni si sono ormai stratificate tanto che è stata messa in cantiere anche una Norma UNI che possa delineare il perimetro e le specifiche per questa ennesima applicazione del BIM e della digitalizzazione in generale.

Gli autori di questo articolo dapprima delineano molto efficacemente il tema, poi riportano le esperienze già fatte e consolidate per, infine, individuare le azioni da svolgere nell’immediato futuro nella prospettiva che anche il PNRR possa già usufruirne.

Livio Izzo

 

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articolo

 

 

 

 

 

 

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