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Seguendone il progresso dell’iter di adozione, il CEN-CENELEC ha preparato un’analisi del progetto di revisione del Regolamento sui prodotti da costruzione che ha reso disponibile agli Organi Tecnici del CEN ed al mercato europeo.

Alleghiamo il documento del CEN-CENELEC in originale ma sintetizziamo brevemente i contenuti salienti del Progetto della Commissione Europea.

La Proposta (allegata), presentata formalmente il 30-03-2022 dopo alcuni anni di gestazione a seguito della sentenza James Elliot del 2016

https://ingegneribergamo.online/nelleuropa-della-marcatura-ce-e-in-corso-una-rivoluzione-del-quadro-di-riferimento/, mira a realizzare un mercato unico dei prodotti da costruzione ben funzionante e contribuire agli obiettivi della transizione verde e digitale, in particolare quella moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva.

Prima di tutto l’ambito della proposta di Revisione del CPR è stato esteso rispetto all’attuale. La proposta si applica ai seguenti prodotti:

  • Prodotti da costruzione
  • Prodotti e servizi relativi alla stampa 3D
  • prodotti da costruzione fabbricati in cantiere per l’immediata incorporazione in opere edili, senza separata azione commerciale per l’immissione sul mercato;
  • Parti chiave o materiali se richiesto dal produttore;
  • kit o assiemi, la cui composizione è specificata e disciplinata da specifiche tecniche armonizzate;
  • case unifamiliari prefabbricate di superficie calpestabile inferiore a 180 mq ad un piano o di superficie calpestabile inferiore a 100 mq su due piani.

In merito ai contenuti tecnici copribili dalla marcatura CE, questi vengono ampliati moltissimo e ripartiti in due gruppi principali:

1)            Le caratteristiche Essenziali e le Prescrizioni Tecniche (Annesso I parte A) sia in merito alle esigenze costruttive che ambientali;

2)            Le caratteristiche connesse al funzionamento appropriato ed alle prestazioni dei prodotti (Annesso I parti B, C e D).

Le prime saranno obbligatorie e saranno certificate da una Dichiarazione di Conformità.

Le seconde saranno facoltative e saranno certificate da una Dichiarazione di Prestazione.

La marcatura CE testimonierà almeno una delle due dichiarazioni.

Il documento presenta anche una analisi SWOT del Progetto, una disamina dell’analisi critica della situazione attuale ed una schematizzazione anche grafica della Proposta.

 

Livio Izzo

Referente del Consiglio c/o CdR

 

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Il contributo è un approfondimento sull’abbattimento dei rumori da calpestio, ma in particolare di quelli a basse frequenze.

Rumori che tutti conoscono, se abitano una casa multipiano costruita negli anni in cui il problema non era ancora stato compiutamente affrontato, Rumori generati dalla signora che cammina in casa con le scarpe dal tacco alto e dal bambino che corre avanti e indietro per scaricare la sua energia.

I sistemi di abbattimento dei rumori di calpestio con  frequenza dai 100 ai  3150 Hz, sono normalmente costituiti da materassini tradizionali, più o meno isolati dalle pareti perimetrali. La normativa esistente può dare indicazioni in proposito. Il testo riporta come si possa, per via sperimentale, simulare la vivace corsa di un bimbo.

Ci sono casi più complicati, in cui il rumore risale dal basso verso l’alto, o di abbattimento a livello di impercettibile di rumore di fondo di una palestra posta sopra delle aule scolastiche. In questi casi sono necessari sistemi di isolamento puntiformi o a nastro, veri e propri smorzatori di energia,, che necessitano  di un’accurata scelta o progettazione. Questi ultimi due casi sono sviluppati dagli autori, che li hanno corredati con i risultati delle sperimentazioni e relative misurazioni (riportate in grafici suggestivi) effettuate.

GG

 

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Il datore di lavoro è il nuovo soggetto destinatario di obblighi formativi.

È indubbio ed estremamente opportuno che tale fondamentale figura della sicurezza sia consapevole del proprio ruolo e dell’importanza dell’integrazione della gestione della sicurezza nella gestione aziendale.

Ancora non sappiamo quali siano i contenuti di questa formazione obbligatoria. Tuttavia alcune riflessioni sono forse necessarie.

La formazione fatta finora per le altre figure della sicurezza – lavoratori compresi – non è risultata essere così efficace come ci si aspettava. Negli ultimi anni se ne è fatta molta, ma i numeri degli infortuni non sono calati. Perché quindi decidere di estendere l’obbligo ad altre figure invece di pensare a soluzioni di diversa natura?

Il Testo unico non aveva previsto una specifica figura da affiancare al Datore di lavoro al fine di fornire tutto il supporto tecnico necessario? Era veramente necessario prevedere altra formazione o si poteva puntare sulla valorizzazione delle figure del RSPP e del Medico competente affinché il datore di lavoro ne comprendesse in pieno utilità e potenzialità?

E infine, le scelte del legislatore – ancora una volta – sono state condizionate dall’urgenza di dare risposte piuttosto che valutate e ragionate per dar loro coerenza e piena efficacia?

Non resta che attendere il 30 giugno prossimo – data assegnata alla Conferenza Stato Regioni per definire durata, contenuti minimi e modalità della formazione – per comprendere meglio le intenzioni di queste nuove disposizioni.

Tuttavia, pur di avere un Accordo dai contenuti solidi e di univoca interpretazione, siamo certamente disposti ad attendere qualche mese di più.

Chiara Marinoni

Commissione Sicurezza

 

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Il Futuro è sempre più “Oggi”!

La digitalizzazione del Codice di Prevenzione Incendi e delle relative pratiche autorizzative è oggetto di un lavoro svolto con il Dipartimento dei Vigili del fuoco ormai giunto al momento della prototipazione. Per descrivere il lavoro svolto e come cambierà tutto l’iter di una “pratica antincendio” vi proponiamo questo articolo scientifico scritto dai colleghi Professionisti che si sono co-impegnati in questo progetto e, a mò di abstract, ve ne anticipiamo le conclusioni”.

“Il progetto del Fire Digital Check, avviato nel 2019, è tutt’ora in corso per riuscire a trovare le soluzioni più ottimali per digitalizzare i tre obiettivi alla base dello stesso progetto. Il contributo che con questo articolo ci si pone è quello di introdurre i concetti principali che sottendono alla complessiva iniziativa, a valenza tecnico – amministrativa – giuridica. Iniziativa questa che vede coinvolte molteplici figure che collaborano con un’unica finalità. Il prossimo passo è quello di testare il processo su un progetto al fine della sua validazione e/o per verifica da parte di un comando provinciale.”

 

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La domanda che (si) fa la Collega Michela Bendotti è cruciale.

Ma spesso ce la facciamo solo in termini di produttività: come sinonimo di “potrei produrre di più se mi organizzassi meglio?”

Poco spesso come sinonimo di: “sarei meno stressato se mi organizzassi meglio?”

Naturalmente sono valide entrambe e la riflessione proposta è opportuna perchè ci aiuta a venire in contatto con le nostre risposte….

 

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Uno studio d’ingegneria dell’Emilia Romagna fa il punto dopo due anni dall’introduzione del Superbonus 110, con particolare focus alle tecniche adottate in interventi di miglioramento sismico su condomini e difficoltà riscontrate e rivelatesi nel corso della pratica (dall’attività amministrativa alla gestione dei costi).

Un interessante resoconto con cui confrontare le proprie esperienze.

 

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Il crollo del  ponte sul Magra è passato quasi inosservato rispetto al più famoso ponte Morandi sul Polcevera. Quest’ultimo era stato progettato su un principio innovativo utilizzato comunemente oggi, quando l’evoluzione tecnica nella realizzazione dei cavi di sospensione dell’impalcato ha sostituito, anche economicamente, i tiranti in calcestruzzo precompresso che, per loro natura, limitavano l’effetto di deformazione dell’impalcato sotto carico. Il ponte sul Magra era stato ricostruito nel dopoguerra basandosi su nozioni del tutto tradizionali. Ciò avrebbe dovuto destare qualche perplessità fra gli addetti ai lavori, notando che, se era stato adottato uno schema corretto per un esercizio teorico di “Scienza delle costruzioni”, che avrebbe fatto arricciare il naso a chi avesse affrontato il problema  dopo aver frequentato il Corso di “Tecnica delle costruzioni” e di “Ponti”, e operato qualche anno nel settore.. Non è necessaria una norma specifica per suggerire a un progettista di realizzare un ponte che non collassi  dopo che una delle sue innumerevoli campate abbia un cedimento strutturale, come per effetto domino. Ma sono ragionamenti “a posteriori”, che non tengono conto di condizionamenti specifici esistenti nel dopoguerra, tali da influire sulle scelte “inusuali” fatte dai progettisti.

Era naturale che uno dei crolli più imprevedibili ed imprevisti di questi anni fosse oggetto di uno studio (eseguito con programmi molto avanzati) nella ricerca del ventaglio delle cause che l’hanno generato, indipendentemente da quanto determinerà una commissione ufficiale.

Evidentemente un computer non può dirci se il ponte fosse “bello” o “brutto” dal punto di vista strutturale. Guardando  al disegno ingrandito di una mezza campata, talvolta l’occhio si vendica e vuole la sua parte.

Alleghiamo lo studio “agli elementi discreti” ed il report del crollo del 2020. Interessante per tutti, e per gli strutturisti nella parte specialistica, che conduce peraltro ad individuarne le cause possibili, diverse da quelle ipotizzabili in prima battuta..

 

Gennaro Guala

  1. Con uno schema strutturale completamente diverso, la cerniera a metà campata ci ha fatto sobbalzare tutti sulla tangenziale est di Milano per andare a Linate. Tanto vero che detta cerniera, macroscopicamente visibile, è stata pe quanto possibile eliminata. con un intervento non dissimile da quello che sul Magra garantiva la soletta superiore (che probabilmente, viste le foto, aveva anche i giunti sulle pile della soletta aggiunta successivamente di 25 cm di spessore, data l’assenza di armatura snervata), tanto per peggiorare la statica della struttura.

 

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Umidità e muffe nelle costruzioni civili, argomento ostico che richiede conoscenza di fisica tecnica che questo articolo riassume con qualche consiglio pratico. E’ una base teorica che va accoppiata a una conoscenze ed esperienza pratica degli elementi costruttivi e delle loro caratteristiche. Uno stimolo a non prendere l’argomento sotto gamba.

 

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Le immagini che giungono oggi dall’Ucraina si sovrappongono alle fotografie delle nostre città nel secolo scorso, e questioni che sembravano relegate ai dibattiti accademici si fanno di nuovo attuali.

Se la polvere sollevata dai Buddha che si sbriciolano sembra non essersi ancora posata, la vista di un crocifisso cullato tra le braccia dei suoi salvatori ci interroga: cosa spinge il popolo di un paese in guerra ad ammassare sacchi di sabbia attorno ai suoi monumenti, quando le vite umane stesse sono in pericolo?

Prendendo a prestito le parole del prof. Stefano Musso, la ragione è chiara: «il patrimonio siamo noi», la salvaguardia dei beni culturali, della conoscenza che veicolano, coincide con la salvaguardia dell’identità umana e della speranza nel futuro e nella rinascita.

Il 10 marzo scorso, la Società italiana per il restauro dell’architettura ha promosso un dibattito in cui quattro docenti di restauro provenienti da diverse università italiane si sono confrontati su questi temi, in collegamento con il Сentro italiano Leonardo da Vinci presso l’Università Nazionale Politecnico di Leopoli.

 

Virna Maria Nannei

Membro della Commissione Urbanistica

 

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Nelle scelte tecnologiche degli elementi legati all’efficientamento energetico delle costruzioni, i pannelli fotovoltaici sono oramai al centro della attenzione di ogni tecnico. Riassumere i parametri che ne determinano la scelta è il pregio di questo articolo semplice e veloce che ci indica la strada per una scelta ottimale della efficienza nella produzione di potenza elettrica. Interessante anche la parte finale sulla possibilità di installazione sulle facciate. Da leggere.

 

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