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Parola d’ordine: “mai più off line”

Sì proprio così! La comunicazione digitale è diventata la base per trasmettere, partecipare, informare, riferire, annunciare, avvisare e tanto altro.

Questi sono stati i principali motivi che hanno stimolato ed indirizzato il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo, di cui anch’io mi onoro di essere parte attiva.

Infatti dopo la migrazione dell’Infrastruttura in cloud e dopo la creazione di un nuovo sito istituzionale, il Consiglio dell’Ordine ha fortemente voluto e dato vita anche ad uno specifico blog culturale: www.ingegneribergamo.online

Il notiziario cartaceo già da tempo destinato a scomparire, ha lasciato spazio al digitale attraverso un “blog” per stimolare i colleghi Ingegneri a riflettere sul Ruolo e sulla Professione nella nostra provincia, in Italia, in Europa e nel mondo.

Con queste modalità “on line” il Consiglio dell’Ordine ha voluto facilitare lo scambio di idee e di proposte tra gli Iscritti e permettere anche di avere una finestra verso l’esterno quale ad esempio la Scuola, l’Università, le Associazioni di categoria, gli Ordini professionali, la Pubblica Amministrazione ed il mondo che quotidianamente viviamo.

Quindi con la creazione del “blog culturale on line” abbiamo creato una grande apertura sia all’interno che verso l’esterno, permettendoci di scambiare moltissime informazioni, con un dialogo continuo  e sempre attivo.

 

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La sostenibilità ha un costo che potrebbe essere anche molto alto. Ma la strada è obbligata ed è meglio prepararci.

Nell’articolo allegato è affrontata in dettaglio la profonda trasformazione che la materia “Calcestruzzo” dovrà sostenere ed i costi che la società dovrà accettare.

Riportiamo qui le conclusioni ma la lettura dell’intero articolo è da una parte sconvolgente ma dall’altro è rivelatore e, per il futuro di ciascuno di noi e per prepararci ad affrontare professionalmente il tema, è bene cominciare a calarsi negli aspetti tecnici del problema perchè “LA SOSTENIBILITA’ INIZIA DAL PROGETTO”.

 

Il CdR

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“Per produrre miscele di calcestruzzo economiche e che soddisfino i requisiti metodologici ed i vincoli di costruzione attuali per le nuove infrastrutture, non abbiamo molte opzioni se non quella di massimizzare il volume di aggiunte minerali impiegando miscele binarie, ternarie o perfino quaternarie con esse in combinazione, e con percentuali ridotte di cemento Portland che agisce (quasi) solo da catalizzatore delle reazioni pozzolaniche.

La quantità minima di cemento per produrre miscele con sufficiente resistenza dipende dal tipo di aggiunte minerali con la loppa al primo posto in termini di volume di legante sostituibile, seguita delle ceneri, dal metakaolino e dalla microsilice per citare i prodotti più noti.

Per raggiungere quindi gli obiettivi del 2030 dobbiamo iniziare da subito a massimizzare il dosaggio di aggiunte riducendo il cemento Portland, ma adeguando nel contempo tutto il sistema di progettazione, specifica, accettazione e verifica di un calcestruzzo che sviluppa resistenza più lentamente e necessita di una cura prolungata.

Ma fino a che le specifiche non imporranno un valore massimo di impronta ecologica delle miscele di calcestruzzo così come impongono lavorabilità, resistenza minima ed altri parametri, sarà difficile poter rendere sostenibile l’insostenibile, perché le soluzioni proposte dalle imprese saranno sempre mirate a comprimere i tempi, non a dilatarli, se questi ritardi non gli sono permessi/riconosciuti finanziariamente. Quindi il cambiamento deve arrivare da progettisti e committenti, ed il ruolo del settore pubblico dovrebbe essere, e lo è in alcuni paesi illuminati del Nord Europa, il vero motore trainante del cambiamento.

Prima che il calcestruzzo 2.0 (che non usa più cemento Portland) sia disponibile commercialmente, dovremo invece attendere lunghi processi di standardizzazione e di adeguamento dei codici di progettazione. Questi sono certamente obiettivi a lungo termine (del 2050 ed oltre) mentre già oggi possiamo, con tecnologia basilare, iniziare a ridurre fortemente l’impatto ambientale della filiera iniziando con il cambiare interamente l’approccio con cui impostiamo nuovi progetti. Progetti che devono diventare scientemente più costosi da eseguire, perché rispettosi di certe regole ecologiche che oggi ancora non vogliamo seguire, solo per guadagnare tempo e risparmiare, senza però renderci conto di quello che realmente potrebbe aspettarci in futuro, se non iniziamo a cambiare mentalità…da ieri.

 

Michel di Tommaso

 

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Come Ordine Ingegneri di Bergamo abbiamo ricevuto il seguente invito da estendere a tutti gli iscritti:

“Quest’anno si terrà la quarta edizione del concerto dedicato alla

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2021

organizzato dalla Bergamo Pro Loco Città dei Mille in collaborazione con l’Assessorato alle pari opportunità e il Consiglio delle donne del Comune di Bergamo con il  desiderio di sostenere l’Associazione Aiuto Donna – Uscire dalla violenza ONLUS..

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria:

Si chiede di indicare a breve giro di posta alla mail:   info@prolocobergamo.it<mailto:info@prolocobergamo.it>    il numero dei biglietti  richiesti per le vostre e i vostri associate/i e avendo cura di garantirne l’effettiva presenza per evitare spazi vuoti in teatro.

L’assegnazione dei posti avverrà con il criterio dell’ordine di arrivo delle prenotazioni fino ad esaurimento posti.

Nel corso della serata sarà possibile fare una donazione a favore dell’Associazione Aiuto Donna di Bergamo da anni impegnata nella difesa delle donne vittime di violenza.

In allegato la cartolina invito con il programma delle canzoni.

Green pass e mascherina obbligatori.

Cordiali saluti

COMUNE DI BERGAMO

Direzione Affari Generali e Staff del Sindaco

Servizio Affari Istituzionali di supporto al Segretario Generale e Servizi Ausiliari

Palazzo Frizzoni

Piazza G. Matteotti, 27 – 24122 BERGAMO

Tel. 035 399897

Email: Consigliodonne@comune.bergamo.it<mailto:consigliodonne@comune.bergamo.it>”

Si precisa che, in caso di interesse, l’Ordine  potrà far riservare dei posti senza, tuttavia, che le spese connesse alla partecipazione possano essere imputate allo stesso.

In alternativa si potrà prenotare direttamente scrivendo a: info@prolocobergamo.it o telefonando a: 335.5734876

 

 

 

 

 

 

 

 

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“Poiché negli ultimi decenni la pressione fiscale sulle famiglie e sul lavoro è progressivamente aumentata fino a raggiungere livelli abnormi, le preoccupazioni per un suo eventuale ulteriore incremento per effetto dell’aumento dei valori costituenti la base imponibile delle imposte immobiliari sono più che giustificate”

“Inizia così l’intervento di Stefano Stanghellini, Presidente Onorario dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) già Professore Ordinario di Estimo nell’Università Iuav di Venezia, nel dibattito sulla riforma del catasto.”

Consiglio di leggerlo, con gli allegati, che commentano il  NADEF 2021, per potersi rendere conto della complessità dell’argomento trattato.

 

Aggiungo alcuni commenti e considerazioni.

Lo stesso Presidente del Consiglio deve essersi sentito in imbarazzo affermando prima “nessuno pagherà di più e nessuno di meno”, e successivamente che “il contribuente medio non si accorgerà di nulla”. Un’ambiguità che maschera una contraddizione.

A parte questo, l’aggiornamento del catasto presenta almeno due facce.

La prima, strettamente tecnica, è caratterizzata da necessità fuori discussione. Darebbe il quadro reale della situazione immobiliare, non presenta difficoltà insormontabili, pur tenendo conto dell’imponente numero (76,5 milioni) degli immobili da “censire”. Non direbbe, riservandolo alla politica, il trattamento da riservare al milione o più di immobili abusivi, magari anche irrispettosi della legge Sullo. Sanatoria per alcuni e demolizione per altri? Non se ne parla, argomento tabù.

La seconda riguarda la determinazione del valore catastale e il relativo imponibile dell’immobile censito: e qui si entra nel ginepraio. Ammettendo di poter aggiornare le categorie catastali, che sia possibile stabilire a una certa data il valore di una unità immobiliare non si capisce come sia concretamente possibile farlo variare, anno dopo anno, in base al variare delle quotazioni di mercati locali, per la natura stessa del bene cui si riferiscono, E in base a questa variazione impostare, in più (cosa possibile) o in meno (cosa impossibile) il bilancio dei Comuni, che ne sono i percettori!

Dopo queste divagazioni,  torniamo al professor Stanghellini.

“L’Istituto Nazionale di Urbanistica sostiene, da lungo tempo, che le moderne politiche urbane hanno il loro principale strumento nella fiscalità e che pertanto lo strumento fiscale deve essere in condizione di operare in modo equo ed efficace.”

Ciò che è equo in campo fiscale cambia se visto da destra o da sinistra; che poi sia anche efficace le esperienze passate ci proietterebbero nel mondo dell’utopia.

Il presidente dell’INU, si ricollega indirettamente alla convinzione di tanti urbanisti, che, fin dagli anni del primo dopoguerra, auspicavano che la disponibilità dei suoli dopo un certo periodo (es. cento anni) tornasse alla collettività che ne ha autorizzato l’edificazione. Un esempio in Italia, con alcune varianti, la si trova per i porti turistici (trent’anni, a parte deroghe, e poi tutto torna al Demanio Marittimo). In altre parole: tutto il suolo è demaniale, cosa ci viene realizzato è in concessione, A uno strumento così drastico – non conosciamo come sia stato applicato anche nel nord dell’Europa dove ci veniva assicurato fosse in vigore – si sostituisce l’altro più soft della fiscalizzazione. Purtroppo non è detto che porti minori difficoltà al lavoro degli urbanisti nel migliorare l’assetto urbano e non sia un altro strumento – nonostante il nostro Presidente del Consiglio ci assicuri del contrario, ma come di contro teme il professor Stanghellini – per aumentare la pressione fiscale imponendo una patrimoniale annua mascherata.

Più che assiomi, ho voluto solo dare un mio parere su alcuni punti di un argomento che a prima vista sembra semplice – l’aggiornamento del catasto –

ma da cui deriveranno consequenzialmente decisioni politiche che influenzeranno la gestione del patrimonio immobiliare. Senza attendere i decreti attuativi mi piacerebbe. come direttore del nostro Sito Culturale, che queste  mie riflessioni stimolassero altri contributi dei Colleghi, sia esperti della materia che non, trattandosi di un argomento che coinvolge tutti noi non solo come ingegneri ma anche come cittadini.

 

G.G.

 

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Ad oltre un anno dall’entrata in vigore della L.77/2020 si cominciano a delineare le ricadute dei Superbonus 110% in vari settori, non solo economico, dell’innovazione ma anche di rigenerazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio con conseguenze ambientali e sociali positive.

Per questo e anche per diverse ragioni che portano a considerare tale beneficio più che sostenibile anche in termini di spesa pubblica, ci si augura che il termine di tale incentivo venga prorogato almeno fino a scadenza del PNRR che consentirebbe di avviare un sistematico piano di prevenzione sismica e rinnovamento energetico, generando nel medio e lungo periodo un risparmio per lo Stato, accentuando anche le ricadute positive di cui sopra.

Le analisi e i dati presentati in questo report del CNI rappresentano un primo step di studio suscettibile, più avanti, di ulteriori elaborazioni e revisioni.

 

 

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Il Nuovo DDL per la riscrittura del Codice dei Contratti Pubblici nell’era DRAGHI è stato adottato dal governo un pò in sordina e soprattutto nel disinteresse, o nello scarso interesse, da parte dei Media e della Politica.

In realtà si tratta di redigere un quadro normativo sostanzialmente nuovo che possa rendere effettivamente realizzabili le opere previste nel nuovo PNRR.

In linea teorica sembra tutto ovvio e scontato: parole come semplificazione e responsabilizzazione così come la riduzione della burocrazia sono state pronunciate da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni ma certo non ne abbiamo mai visto la pratica realizzazione e gli unici lavori veloci sono stati realizzati in regime di Deroga, come il Ponte di Genova.

Ragionevolmente, si chiede di aderire più possibile alle regole europee senza aggiungerci molto di italico ma questo passa attraverso azioni di difficile italianizzazione come l’accorpamento delle Stazioni Applaltanti, l’istituzione di Stazioni Appaltanti ausiliarie, le competenze del procurement, il superamento della miriade di regolamenti e linee guida, la RESPONSABILIZZAZIONE dei decisori (quasi una bestemmia per chi pensa che sotto ogni decisore si nasconde un “approfittatore”……

E ce ne è anche per gli Ordini Professionali che hanno sempre ritenuto basilare il principio della separazione fra Progettazione ed Esecuzione che invece viene rivisitato in molte fattispecie (PPP, e progetti BIMizzati).

Per non parlare della giungla di contratti superabili con moderni accordi collaborativi, con il fine di fare le opere e non di fermarle al primo pretesto.

Insomma una vera rivoluzione di cui non si parla granchè, sotto l’anestetico di una delega totale a Draghi per farci utilizzare il recovery fund.

Eppure dovremmo parlarne perchè se riteniamo siano obbiettivi condivisibili dobbiamo collaborare a portarli “a terra” con il ns contributo di idee e se riteniamo ci siano degli errori è importante indicarli, con spirito proattivo, per cercare soluzioni adeguate.

Oltre al testo del DDL, propongo un articolo della Avv.to Sara Valaguzza, nota per la sua chiarezza e spregiudicatezza nella analisi e premio legalco+mmunity italian aword 2021 – Avvocato dell’anno amministrativo ambientale –  che mi sembra metta bene in evidenza i punti salienti, anche quelli critici, della Delega. Non lo propongo perchè lo condivida appieno ma perchè mi sembra un buono strumento per avviare un confronto di idee fra noi ingegneri, intanto, per poi confrontarci con gli altri attori della filiera.

 

Livio Izzo

 

 

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La pandemia da Covid-19, i cui devastanti effetti abbiamo tristemente sperimentato nella nostra cara terra bergamasca, ha sollecitato ovunque la spontanea iniziativa di quanti, avendo a vario titolo competenze specifiche, hanno ritenuto di poter dare la propria disponibilità a sperimentare nuovi strumenti che potessero essere di valido supporto e ausilio a supporto delle strutture ospedaliere e sanitarie nel trattamento dei pazienti colpiti dal virus

Dalla sinergia di competenze scientifiche, mediche, ingegneristiche, meccaniche e software, con il supporto di ricercatori dell’Istituto di Fisica Nucleare e sotto il coordinamento di Cristiano Galbiati si è costituito un gruppo di lavoro che ha visto man mano coinvolte oltre 250 figure di vari settori e discipline, che hanno ideato prima, e realizzato e testato poi un ventilatore polmonare a supporto dei malati.

Il lavoro, condotto senza sosta, ha portato alla realizzazione di uno strumento che si rende di grande interesse non solo a livello nazionale, ma che si inserisce di diritto in una dimensione internazionale nell’ottica di risolvere una criticità globale.

Di seguito nel dettaglio l’articolo di grande interesse illustra i contenuti del progetto divenuto preziosa realtà grazie alle sinergie interdisciplinari messe in campo.

 

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Avevamo annunciato questo workshop organizzato dalla Commissione Ecologia & Ambiente per opera dei Colleghi Ingg. Livio Izzo, Edoardo Arcaini e Gianfranco Benzoni

L’Economia Circolare dalle parole ai fatti: Aggregati riciclati e artificiali per CLS

ed è stato all’altezza delle promesse: 12 qualificati relatori ci hanno dato uno squarcio più che completo di questo argomento sia sul piano tecnico che tecnologico che normativo che sulla ricerca e sulle applicazioni in atto.

Ecco un documento sintetico delle loro relazioni con allegate le relazioni stesse.

Penso sia ormai common knowledge quanto questo argomento sia centrale nell’ambito della economia circolare in cui stiamo entrando a grandi passi.

 

Il CdR

 

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All’inizio del 2021, la LUBERG ha svolto una indagine presso gli iscritti a sei Ordini della ns provincia, cioè tutte quelle professioni per le quali UNIBG eroga formazione: Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Ingegneri e Psicologi.

A marzo, poi, i risultati dell’indagine sono stati presentati in un convegno cui hanno partecipato tutti i Presidenti oltre che il Rettore di UNIBG.

L’indagine è stata veramente approfondita ed ha offerto numerosi spunti di riflessione che, nel convegno, sono stati grandemente esplosi in approfondimenti, considerazioni e proposte di grande interesse come:

1) Le Professioni si sono molto trasformate per adeguarsi alle tematiche sempre più trasversali richieste dal mondo produttivo;

2) Questa trasversalità non ha ancora prodotto uno sviluppo adeguato di Società tra Professionisti che potrebbe soddisfare questa domanda;

3) La richiesta di laureati in Lombardia è di molto superiore alla attrattività delle Università lombarde che non vedono un numero adeguato di iscritti;

4) La causa di ciò potrebbe essere la non adeguatezza dei piani di studio alle richiesta del mondo del lavoro;

5) Da qui discende l’esigenza che i piani di studio si rinnovino profondamente ibridando le materie tradizionali con le materie emergenti richieste dal mercato, in primis ciò che richiede l’internazionalizzazione delle economie;

6) Da tutto ciò si è condivisa l’esigenza di una maggiore contaminazione reciproca fra università e Ordini e fra gli Ordini stessi non solo in termini di informazione ma anche e soprattutto di Formazione reciproca.

Ne è scaturito quindi un grande spirito di collaborazione fra gli Ordini e fra questi e l’università che ha individuato molteplici campi e possibilità di interazione e mutuo aiuto.

Rendiamo qui di seguito disponibili:

1) Il report integrale dell’indagine;

2) una pagina web con la sintesi delle analisi fatte dagli intervenuti;

3) La registrazione integrale del convegno con la presentazione dell’indagine ed i commenti dei Presidenti e del Rettore.

 

Livio Izzo

 

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La Global Footprint Network è una delle organizzazioni più serie ed attive per la raccolta, elaborazione e distribuzione dei dati sull’impatto dell’uomo sulla natura. Il suo Data Base è vasto ed articolato ed attraverso una miriade di connessioni con Istituzioni pubbliche e private, Università e centri di Ricerca raccoglie, elabora e distribuisce informazioni di base o evolute ad altrettanti fruitori privati ed istituzionali.

Ma nella sua missione primaria c’è anche la divulgazione scientifica capillare di tali conoscenze ed, a tale scopo, ha messo a punto un questionario molto simile ad un gioco, la gamification per l’appunto, perchè ciascuno possa calcolare la propria impronta ecologica.

Il nostro mondo attualmente vive molto al di sopra delle proprie possibilità e la produzione di beni e servizi si basa solo in parte sui circuiti virtuosi di coltivazione – produzione – soddisfazione ma in buona parte su un consumo lineare di risorse ormai in esaurimento.

Globalmente consumiamo 1.7 mondi ogni anno con un “overshoot day” al 29/7 cioè il 29/7 finiamo di vivere una vita in equilibrio e viviamo fino a fine anno con un consumo di risorse dalle “riserve” finite mondiali.

Ma questa media è come quella di Trilussa. In realtà ci sono vaste zone del pianeta che consumano meno di quanto producono, e quindi sono “a credito”, e ci sono vaste aree del mondo che consumano non 1.7 volte ma fino a 4, 5 o 6 volte le risorse che producono. Così, p.e., l'”overshoot day” dell’Italia è il 13 Maggio mentre l’Indonesia arriva in equilibrio fino a Natale.

Altro parametro misurato e visualizzato è la Biocapacità cioè la capacità di stare in equilibrio fra risorse prodotte e risorse consumate. Allegata è una mappa del mondo in cui sono evidenziate le aree del mondo “a credito” (verdi) e quelle “a debito” (rosse), da cui di nuovo si evince che alcune zone del mondo vivono di gran lunga al di sopra delle proprie risorse grazie ad altre zone che fanno da “polmone”.

Sono numeri impressionanti che questa organizzazione rende disponibili non solo in forma numerica per gli addetti ai lavori ma anche in forma grafica o di gamification per la fruizione del vasto pubblico e vi assicuro che raggiunge l’obbiettivo …… ed è per questo che lo propongo anche a voi.

 

Livio Izzo

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