Il Nuovo DDL per la riscrittura del Codice dei Contratti Pubblici nell’era DRAGHI è stato adottato dal governo un pò in sordina e soprattutto nel disinteresse, o nello scarso interesse, da parte dei Media e della Politica.
In realtà si tratta di redigere un quadro normativo sostanzialmente nuovo che possa rendere effettivamente realizzabili le opere previste nel nuovo PNRR.
In linea teorica sembra tutto ovvio e scontato: parole come semplificazione e responsabilizzazione così come la riduzione della burocrazia sono state pronunciate da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni ma certo non ne abbiamo mai visto la pratica realizzazione e gli unici lavori veloci sono stati realizzati in regime di Deroga, come il Ponte di Genova.
Ragionevolmente, si chiede di aderire più possibile alle regole europee senza aggiungerci molto di italico ma questo passa attraverso azioni di difficile italianizzazione come l’accorpamento delle Stazioni Applaltanti, l’istituzione di Stazioni Appaltanti ausiliarie, le competenze del procurement, il superamento della miriade di regolamenti e linee guida, la RESPONSABILIZZAZIONE dei decisori (quasi una bestemmia per chi pensa che sotto ogni decisore si nasconde un “approfittatore”……
E ce ne è anche per gli Ordini Professionali che hanno sempre ritenuto basilare il principio della separazione fra Progettazione ed Esecuzione che invece viene rivisitato in molte fattispecie (PPP, e progetti BIMizzati).
Per non parlare della giungla di contratti superabili con moderni accordi collaborativi, con il fine di fare le opere e non di fermarle al primo pretesto.
Insomma una vera rivoluzione di cui non si parla granchè, sotto l’anestetico di una delega totale a Draghi per farci utilizzare il recovery fund.
Eppure dovremmo parlarne perchè se riteniamo siano obbiettivi condivisibili dobbiamo collaborare a portarli “a terra” con il ns contributo di idee e se riteniamo ci siano degli errori è importante indicarli, con spirito proattivo, per cercare soluzioni adeguate.
Oltre al testo del DDL, propongo un articolo della Avv.to Sara Valaguzza, nota per la sua chiarezza e spregiudicatezza nella analisi e premio legalco+mmunity italian aword 2021 – Avvocato dell’anno amministrativo ambientale – che mi sembra metta bene in evidenza i punti salienti, anche quelli critici, della Delega. Non lo propongo perchè lo condivida appieno ma perchè mi sembra un buono strumento per avviare un confronto di idee fra noi ingegneri, intanto, per poi confrontarci con gli altri attori della filiera.
Livio Izzo