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Due piani in sottomurazione e tre piani in sopraelevazione: un vero record per un fabbricato di 10 piani a Milano, trasformato in Hotel, in Corso Matteotti.

Una tecnologia mutuata dalla letteratura ma applicata a Milano per la prima volta. Una vera fabbrica di tecnologia!

Nell’articolo allegato una dovizia di immagini e di descrizione dell’intervento, specie per gli aspetti tecnologici, oltre all’approccio metodologico e di calcolo.

Ringraziamo, per averci concesso la ripubblicazione, il Progettista Ing. Arturo Donadio e l’Editore De Lettera s.a.s. che l’ha pubblicato nel numero 246 di STRUCTURAL MAGAZINE Magazine (structuralweb.it) , rivista diretta da Donatella Guzzoni.

Ing. Livio Izzo

Membro del CdR

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Sappiamo che il “Decreto CAM” (DM 23/06/2022) ha anticipato alla fase progettuale l’individuazione dei Criteri Ambientali Minimi previsti in una Costruzione (Relazione CAM – par. 2.2.1): L’aggiudicatario elabora una Relazione CAM in cui, per ogni criterio ambientale minimo di cui al presente documento: descrive le scelte progettuali che garantiscono la conformità al criterio; indica gli elaborati progettuali in cui sono rinvenibili i riferimenti ai requisiti relativi al rispetto dei criteri ambientali minimi; dettaglia i requisiti dei materiali e dei prodotti da costruzione in conformità ai criteri ambientali minimi contenuti nel presente documento e indica i mezzi di prova che l’esecutore dei lavori dovrà presentare alla direzione lavori.

Questa novità, assieme al proliferare di iniziative generate dal PNRR con il timore, o meglio la consapevolezza, di non poter rendicontare nessuna spesa di un appalto in mancanza di questo documento, ha risvegliato un mercato dei pubblici appalti che per molti anni ha fatto “come se” l’obbligo dei CAM non esistesse.

E così la Professione di Progettista CAM o CAM Coordinator o Ecoprogettista è entrata col turbo fra le Professioni non regolamentate più certificate.

I Requisiti di un Ecoprogettista sono stati delineati: § 2.1.1 DM CAM:

L’operatore economico …. (cioè il Progettista CAM) …. ha eseguito una o più delle seguenti prestazioni:

a) progetti che integrano i Criteri Ambientali Minimi di cui ai decreti del Ministero

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

b) progetti sottoposti a certificazione sulla base di protocolli di sostenibilità energetico ambientale degli edifici ….

c) progetti che abbiano conseguito documentate prestazioni conformi agli standard Nearly Zero Energy Building (nZEB), Casa Passiva, Plus Energy House e assimilabili

d) progetti con impiego di materiali e tecnologie da costruzione a basso impatto ambientale lungo il ciclo di vita, verificati tramite applicazione di metodologie Life Cycle Assessment (LCA), ed eventualmente anche di Life Cycle Costing (LCC), in conformità alle norme UNI EN ISO 15804 e UNI EN ISO 15978 nel settore dell’edilizia e dei materiali edili, per la comparazione di soluzioni progettuali alternative;

e) progetti sottoposti a Commissioning (ad esempio secondo la Guida AiCARR “Processo del Commissioning”) per consentire di ottimizzare l’intero percorso progettuale.

In mancanza però di una norma UNI di riferimento, e meno che meno di un titolo professionale riconosciuto, gli Istituti di Certificazione hanno supplito costruendo ciascuno la propria procedura e facendosi accreditare in conformità alla UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 “Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone”.

Percorso del tutto simile è stato seguito per i materiali per i quali, la certificazione sulle percentuali di materiale riciclato, è rilasciabile in conformità alla UNI PdR 88 che garantisce la tracciabilità dei materiali in tutta la filiera produttiva.

Con questi presupposti, il mercato finalmente ha reagito ed è partito veramente con il turbo, come racconta l’articolo seguente redatto dal Direttore di ABICert, un Ente di Certificazione sicuramente in prima fila da anni per stimolare la partenza della Economia Circolare non sulla base di un generico green washing ma di concrete qualificazioni, misurazioni e certificazioni.

Dato l’Osservatorio privilegiato dell’Autore, ciascun operatore dovrebbe cogliere lo spunto per adeguarsi al più presto, se già non l’ha fatto, a questo nuovo scenario e metter mano ai propri processi produttivi e/o alle proprie competenze professionali per non farsi trovare impreparato.

Ing. Livio Izzo

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I rischi legati alla guida di un autoveicolo aziendale fanno parte, a pieno titolo, dei rischi associati alla mansione lavorativa e, quindi, devono essere considerati in sede di valutazione ai sensi dell’art. 28 del D.lgs. 81/08 e s.m.i.. Sebbene non vi sia uno specifico riferimento (da notare sul tema una sentenza della Corte di Cassazione civile, Sezione Lavoro, n. 3970, del 21 aprile 1999, che aveva già evidenziato come il rischio generico della strada potesse diventare “rischio specifico di lavoro”) al datore di lavoro, in collaborazione con il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e il Medico Competente, spetta la redazione del Documento per la Valutazione dei Rischi (DVR) e l’identificazione del complesso delle necessarie misure di prevenzione e protezione adottate all’interno dell’azienda per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori e le lavoratrici.

Adriano Paolo Bacchetta, Coordinatore Commissione Sicurezza CROIL, nel suo articolo argomenta l’approccio da tenere per gestire aziendalmente il “rischio guida” e, prima ancora, cosa fare per contenerlo

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Riportiamo in allegato un articolo di Maurizio Molinari sulla esplosione che sta avvenendo attorno a ChatGPT, la nuova finestra alla Intelligenza artificiale di OpenAi, una start up di San Francisco.

Sul tema della Intelligenza Artificiale, in Italia, non c’è ancora molta discussione ma negli Stati Uniti si: Il Dipartimento all’Educazione della Città di New York ha disposto il DIVIETO ASSOLUTO di accesso a ChatGPT nelle proprie scuole. E NY non è la sola: molte altre città americane hanno seguito la stessa decisione.

Sembra improvvisamente di essere di nuovo tornati indietro di due secoli: alla Rivoluzione Industriale, prodromica al luddismo.

La questione non è assolutamente banale. Se accedete a chatGPT vi troverete un interlocutore “artificialmente intelligente” che vi risponde su tutto, integrando quanto già fa Google e con quanto fa Wikipedia, ma andando molto oltre perché non usa solo nozioni ma fa anche progetti, proposte etc.

Il minimo che ci si possa aspettare è un prossimo stravolgimento di rapporti di forza fra giganti della rete, e già questa sarebbe una rivoluzione, ma la domanda nuova che ci si pone oggi è più profonda: potrà la IA sostituire l’uomo? O forse bisognerebbe essere più precisi: fino a che punto la IA potrà sostituirci e surrogarci? Con la conoscenza è banale, con la cultura è più discutibile, con i sentimenti è più affascinante ed al contempo terrificante….. insomma dobbiamo ritenerla un grande traguardo della nostra evoluzione tecnologica o il capolinea della nostra civiltà?

Livio Izzo

P.S. La grande novità di chatGPT stà anche attirando frotte di malintenzionati che stanno utilizzando questa tecnologia a fini malevoli. Alleghiamo quindi anche un articolo che non solo mette in guardia da questi rischi ma ci dà anche indicazioni operative su come stare in guardia.

Foto di Mojahid Mottakin su Unsplash

 

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Non si può negare che l’articolo sia per se molto interessante e, anche se non codificato dalle norme, i grandi gruppi industriali più oculati già lo applicano o lo applicavano da tempo. Magari non tutto il personale, anche nell’alta dirigenza, ne era convinto: sembra però evidente che nel programmare il futuro quasi tutti si basassero su esperienze e constatazioni maturate nel passato, da loro o da altri. Fortunatamente ora ci sono commissioni di esperti che elaborano norme che, se saranno interpretate nel modo giusto, porteranno le aziende che seguiranno i loro consigli ad essere, nel futuro non troppo lontano, leader sul mercato globale. A scapito di chi? Di chi non farà tesoro dei suggerimenti delle norme e sarà costretto a cedere il campo, o, nella migliore delle ipotesi a diventare un “subappaltatore” dei vincitori.

Che poi tutto vada gestito con metodi ingegneristici è anche vero, se spetta all’ingegneria orientare il processo decisionale in ogni fase, inglobando nei numeri il parere o le previsioni di “esperti” in altri settori.. Pensiamo per un attimo all’industria automobilistica e ai fattori che influenzeranno più o meno il successo di un modello. Quanti fattori imprevedibili entrano in gioco? Riflettiamoci, o meglio, ci riflettano coloro a cui spetta farlo.

Gen Guala

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I fiumi dividono, le acque uniscono. Questo potrebbe essere il sottotitolo dell’interessante convegno che si è tenuto a Palazzolo Sull’Oglio il 13 ottobre 2023 organizzato dalle Commissioni Idrauliche degli Ordini degli Ingegneri di Bergamo e Brescia con adesione di numerosi altri enti. Il fiume Oglio, infatti, segna il confine tra le due provincie chiamate oggi ad essere congiuntamente capitali della cultura. Ma sopra proprio le acque, i problemi a loro collegati (come l’onda dopo il crollo della diga del Gleno o l’eutrofizzazione del lago Iseo), i grandi benefici da loro generati (l’irrigazione delle pianure come la produzione di energia idroelettrica), la loro mancanza (dalla siccità alla sparizione del ghiacciaio dell’Adamello) ad unire Bergamo Brescia. Su questa pluralità di temi comuni i numerosi interventi di qualificatissimi relatori hanno fornito ai partecipanti spunti di analisi, di riflessione ed esempi di buone pratiche.

Gen Guala

 

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convegno_BG_BS
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La gestione del cantiere non è cosa semplice e non solo per la complessità tecnica delle opere da eseguire, ma anche perché è spesso oggetto di curiosità di non addetti ai lavori che chiedono (o pretendono) di accedere sul luogo. Che è un luogo di lavoro e come tale pieno di pericoli e insidie, regolamentato da specifiche normative. Proprio partendo dalla disamina di queste gli Autori sviluppano la disamina di quali siano i soggetti “aventi diritto” all’ingresso in cantiere anche in base alle specificità dello stesso e fanno chiarezza anche su chi può rilasciare autorizzazioni all’accesso ed in quali condizioni.

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articolo
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Diciamocelo: quanto rilievo diamo al fascicolo dell’opera nel ns lavoro di CSP? Probabilmente non molto……. forse perchè riguarda il “dopo di noi”,,,?
Sta di fatto che la sicurezza nella manutenzione si estende per anni …… dopo di noi…. ed un lavoro svolto con coscienza e professionalità, in fase di progettazione, dovrebbe tenerne conto….
… peraltro, tante indicazioni/prescrizioni riguardano presidi magari non visibili alla sola vista e che rischiano di non essere utilizzati, con decadimento di fatto della sicurezza in fase di manutenzione.
Il contributo allegato è un ottimo ausilio su questa riflessione….
Il cdr

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Fascicolo
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Chi più inquina più paga. Sulla base di tale concetto è stata prevista, a livello internazionale, la possibilità di pagare emissioni in atmosfera con investimenti in opere che compensino (o migliorino) la situazione ambientale. Il termine carbon offsetting è alla base di questo mercato mondiale. Il baratto ha una sua logica, in un tempo di transizione in cui operazioni di rapida riconversione produttiva sono difficili e costose. L’articolo però analizza la concreta realizzazione dello scambio, sollevando seri dubbi sulla sua validità. Una lettura per riflettere su gradualità e efficacia.

Claudio Merati

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Carbon_Offsetting
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La Commissione Strutture dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo ha organizzato, il 7 settembre 2023 all’interno degli spazi della Mostra “VISIONI PER UN FUTURO PRESENTE. – CITTÀ, AMBIENTE, COMUNITÀ”, un seminario in presenza che ha illustrato un importante intervento di rigenerazione urbana in corso di attuazione nel Comune di Verdellino Località Zingonia.

L’interessante evento ha permesso di analizzare un concreto caso di trasformazione urbana, nonché il rapporto tra i finanziamenti statali (sotto forma di bonus) e i miglioramenti o adeguamenti sismici ed energetici.

Gli appunti e le riflessioni di Paolo Recalcati diventano utili elementi per tutti noi.

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articolo  
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