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Dopo aver ricevuto l’onoreficenza di “Senatore dell’Ordine” mi sono accorto che, oltre alla gradevolissima festa conviviale passata con tutti i Colleghi, tale nuovo “cappello” non corrisponde a nessuna responsabilità o potenzialità e questo mi è sembrato uno spreco vista la qualità dei tanti colleghi insigniti della stessa onoreficenza.

Ed è così che ho pensato all’origine del concetto di Senato come “Consiglio degli Anziani”, cioè di quei colleghi che, dopo 50 anni di Professione, possono aver coltivato idee, spunti o addirittura proposte per il miglioramento della nostra attività professionale e/o ordinistica.

Ne sono scaturite le riflessioni e le proposte nell’articolo allegato.

Mi piacerebbe molto leggere l’opinione dei Colleghi, giovani o anziani che siano, magari su un social, per affinare questa idea……

Livio Izzo

 

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SENATO_dell_Ordine_Ingegneri_Bergamo 
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Confesso che sentire parlare, questa estate per la prima volta, di una regolamentazione del lavoro rispetto alla temperatura mi è suonata come un voler alzare l’asticella con approccio molto cautelativo.

Poi, nei giorni dopo ferragosto, sono andato in gita di piacere in Svizzera con mia Moglie, a scoprire le città storiche, TANTO LI’ FA FRESCO ………

E così siamo arrivati a Berna, nel delizioso centro storico ed in un graziosissimo albergo Proprio nel centro: 35 gradi esterni e 35 gradi in stanza, senza condizionatore (figuriamoci in un edificio storico) e senza ricambio d’aria (una sola finestra, neanche grande, esposta ad ovest): beh dopo alcune ore di onesti tentativi abbiamo dovuto cambiare albergo, pur avendolo già pagato, per palese, manifesta ed ingestibile INVIVIBILITA’.+

Ecco, lì ho capito quanto sia seria, ed ormai improrogabile, una gestione del rischio climatico nelle procedure di sicurezza aziendali e nei cantieri: se non siamo resistiti stando fermi a riposare, figuriamoci se avessimo dovuto lavorare in quelle condizioni!

Si apre quindi un ambito relativamente nuovo, per la prevenzione dei rischi, ma, come si vedrà leggendo il contributo allegato, non siamo all’anno zero e già circolano statistiche, articoli e documenti significativamente autorevoli per poter mettere mano ai DVR su cui siamo professionalmente ingaggiati.

Livio Izzo

 

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https://www.ingenio-web.it/articoli/sicurezza-sul-lavoro-la-valutazione-dei-rischi-nell-ottica-dei-cambiamenti-climatici/?utm_term=73834&utm_campaign=La+Gazzetta+di+INGENIO&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=6014+-+3292+%282023-09-01%29

 

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Come nasce e quanto è rilevante il cambiamento nel clima? Cosa produce oggi a livello globale e a livello locale? Quali e quanti gli eventi estremi? Quale lo sviluppo nel medio e nel lungo periodo? Come progettare interventi adeguati almeno alla riduzione degli effetti? Come convivere con le conseguenze del cambiamento?

A queste rilevanti domande ha fornito analisi, riflessioni e proposte il seminario organizzato dalla Commissione Idraulica e Territorio dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo, svolto a Bergamo il 21 settembre.

Qualificatissimi tecnici hanno presentato agli oltre 80 partecipanti (ingegneri e geologi) dati, esperienze, study cases, modelli e proposte per fornire maggiori capacità per affrontare la drammatica situazione, con particolare riferimento al campo idrologico e idraulico.

Il CDR

 

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EVENTI_ESTREMI_NEL_CAMBIAMENTO_CLIMATICO

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Tra le infinite problematiche connesse al Superbonus, per i tecnici asseveratori c’è anche la stipula della polizza specifica prevista dall’art.119 c.14 del DL 34/2020… e si tratta di un aspetto tutt’altro che secondario. È molto difficile infatti per un professionista, già impegnato a risolvere grattacapi tecnici, doversi anche districare tra le innumerevoli proposte del mercato assicurativo (spesso anche molto diverse fra loro) per capire quale sia la polizza giusta da sottoscrivere. Ancora più difficile quando anche gli intermediari assicurativi, che dovrebbero consigliare e guidare i professionisti nella scelta, danno pareri e interpretazioni normative discordanti. Solo per citare un esempio, prima che il D.L.13/2022 chiarisse in modo definitivo e inequivocabile che il massimale richiesto per la polizza asseveratore è pari agli importi dell’intervento oggetto dell’asseverazione stessa, era parere di qualche intermediario che la norma imponesse un massimale pari addirittura al doppio dell’importo asseverato.
A questo si aggiunga che le compagnie, già molto esposte su questo rischio, sono ormai molto poco propense a concedere massimali alti e soprattutto massimali eccedenti il massimale minimo richiesto dalla legge. Occorre quindi prestare molta attenzione nella dichiarazione dell’importo asseverato resa in fase di stipula (ai sensi degli art.1892 e 1893 C.C. in tema di “Dichiarazioni inesatte” è importante rispondere correttamente e in modo veritiero alle domande del questionario assuntivo) per non indurre la compagnia a concedere massimali che non avrebbe concesso o avrebbe concesso ad un premio diverso. Naturalmente è sempre possibile chiedere alle compagnie massimali superiori ai minimi di legge, ma è bene farlo in modo chiaro, esplicito e trasparente. Nell’articolo il parere personale dell’ing. Marsetti Cristina su alcuni di questi aspetti delle polizze dell’asseveratore su cui riflettere attentamente confrontandosi poi col proprio intermediario di fiducia.

 

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LE_NUOVE_CRITICITA_DELLE_ASSICURAZIONI_SPECIFICHE_PER_LE_ASSEVERAZIONI. (1) 

 

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Da alcuni anni è in corso un progetto del CNI, attivato dagli Ordini Territoriali, per portare la cultura della sicurezza nelle scuole. Questo perchè, al di là delle norme e dei regolamenti, l’unica discriminante per una diminuzione degli incidenti è che la sicurezza diventi un vero e proprio valore culturale naturale.

Nell’articolo che segue viene fatto un primo bilancio, sia a livello nazionale che a livello provinciale e del nostro Ordine, delle esperienze fatte, dei risultati raggiunti e della strada da compiere.

Nella immagine, l’Ing. Marinoni consegna un premio ad un Dirigente scolastico di Bergamo per il miglior Progetto presentato dai ragazzi nel corso di questa esperienza.

Il CdR

 

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La_Sicurezza_fin_dai_banchi_di_Scuola

 

 

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Con l’obiettivo di semplificare e ridurre i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, il nuovo codice dei contratti pubblici (D.Lgs.. n.36/2023) ha introdotto un’importante novità circa i livelli di progettazione passando da 3 a 2 attraverso l’eliminazione del progetto definitivo.
L’interessante articolo pubblicato sul sito di Ingegno propone una sintesi dell’intervento di Lorenzo Buonomo, ingegnere civile, vice coordinatore della Commissione Lavori Pubblici dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, presentato in occasione della tavola rotonda “Il nuovo Codice dei contratti pubblici”, organizzata dal medesimo Ordine e da ANCE Torino lo scorso 6 aprile.
L’ing. Buonomo ritiene che questa modifica altro non sia che un “gioco delle tre carte” dal momento che il progetto di “fattibilità tecnico-economica” previsto dal nuovo Codice dovendo garantire “una previsione di spesa attendibile” dovrà avere un approfondimento equivalente al vecchio “progetto definitivo” e quindi andrà, di fatto, a sostituirlo nella pratica.

 

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https://www.ingenio-web.it/articoli/nuovo-codice-contratti-pubblici-l-eliminazione-del-progetto-definitivo/

 

 

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Sono ormai parecchi anni che è cominciato l’iter di aggiornamento del CPR (Regolamento 305 sui prodotti da costruzione).

Molte le criticità riscontrate nei primi anni di funzionamento (dal 2011) fra cui la lentezza nell’approvazione di norme armonizzate oltre a difficoltà procedurali.

A queste si è aggiunta la volontà della Commissione Europea di alzare l’asticella sui requisiti ambientali dei prodotti ed invece il freno esercitato dagli Stati membri rappresentati nel Consiglio.

Da parte di tutti, però, ora si è condivisa l’esigenza di arrivare ad un risultato entro questa legislatura e tutti gli organismi si sono messi a lavorare ventre a terra per arrivare in tempo.

Il risultato positivo è che, forse, questa volta ce la faremo. Il risultato negativo è che tutti i compromessi stanno arrivando “al ribasso”.

Come dire: Meglio un uovo oggi che una gallina domani?

Ognuno avrà la propria opinione ma intanto prepariamoci ad un altro scossone nelle procedure di qualificazione e marcatura dei Prodotti che vanno nei nostri cantieri.

 

Livio Izzo

Membro UNI CT021 GL03 Prefabbricati in cls

 

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https://www.ingenio-web.it/articoli/nuovo-regolamento-sui-prodotti-da-costruzione-a-che-punto-siamo/

 

 

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In questo articolo, un semplice spunto per una riflessione su quanto stia aumentando esponenzialmente la quantità di dati che ci circonda ogni giorno.

Ciò rappresenta veramente un vantaggio?

M.B.

Foto di Joshua Sortino su Unsplash

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troppi_Dati

 

 

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Nell’ambito delle manifestazioni di BG-BS Capitale della cultura, l’Ordine Ingegneri di Bergamo ha organizzato una conferenza, di tipo informativo divulgativo sul tema della Intelligenza Artificiale, dell’Ing. Alfio Maria Quarteroni che, per chi non segue questa materia, è un punto di riferimento internazionale su questo tema: è Professore al Politecnico di Milano, alla Scuola Politecnica Federale di Losanna, alla Università del Minnesota, alla Università Cattolica di Brescia ed alla Università Sorbona di Parigi; è inoltre ricercatore del CNR e membro fondatore e attivo nelle maggiori Associazioni nazionali e internazionali in questo campo; è autore di 25 libri, curatore di altri 12, autore di oltre 400 articoli su riviste scientifiche, relatore in oltre 300 conferenze internazionali e classificato al primo posto in Italia e 48º al mondo, nella classifica dei migliori scienziati matematici nel 2022.

Il Giornale dell’Ingegnere, che è media partner della Conferenza, ha chiesto al Prof. Quarteroni questa intervista per conoscere in anticipo i concetti principali che porterà alla conferenza del 27 settembre.

Ecco le domande che abbiamo posto al Professore:

  1. Professore, quando ed in quale ambito si colloca l’origine della IA?
  2. Quali diverse declinazioni ha avuto finora la IA?
  3. In quali ambiti dell’IA le applicazioni sono più mature?
  4. L’avvento di ChatGPT costituisce la dimostrazione della maturità di questa tecnologia o costituisce solo una novità di marketing in una tecnologia già consolidata?
  5. E’ possibile un parallelo tra la IA e quello che è stata la macchina a vapore per la Rivoluzione Industriale?
  6. Concorda che il settore maggiormente suscettibile ad una rivoluzione sarà quello dei servizi, ivi incluse le libere professioni?
  7. Ritiene ragionevoli gli allarmi sorti intorno a questa tecnologia?
  8. Come tutte le tecnologie, la IA può essere a favore della nostra società ma può essere declinata anche in una versione nociva per l’uomo: cosa ne pensa?

Leggi le interessantissime risposte nell’allegato……

In particolare, riportiamo una fra le tante affermazioni pregnanti del Professore: “… si può dire che si passa dall’atteggiamento di “Risoluzione dei Problemi” (Problem solving) a quello di “definizione del problema” (Problem setting)”,

Per concretizzare ed esemplificare questo concetto abbiamo creato l’immagine di questo contenuto con uno dei tanti strumenti di IA disponibili gratuitamente in rete: RunAway, in particolare la funzione “da testo a immagine”. Gli abbiamo chiesto di rappresentare un ingegnere seduto accanto ad un robot, davanti ad un PC, mentre gli insegna “il mestiere”. Bene, abbiamo dovuto riverbalizzare la richiesta 20 volte per ottenere un risultato vicino a quello che avevamo in mente! Cioè, ogni sfumatura di frase, ogni virgola, ogni uso di vocaboli alternativi ha prodotto risultati diversi dando quindi corpo a cosa significa: Problem Setting…

Ing. Livio Izzo

Commissione ICT OIB

CDR Ingegneri Bergamo online

CDR Il Giornale dell’Ingegnere

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Il_Giornale_dellIngegnere-AI-Quarteroni 

 

 

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Il ricordo di un caro collega con le parole di un amico. Sentiremo nell’Ordine di Bergamo, in particolare nella nostra Commissione Idraulica, la sua mancanza.

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G._FERRARIO

 

 

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