A luglio ci ha lasciato Germano Federici, un biologo che ha a lungo insegnato nelle nostre scuole e che aveva fatto della catalogazione della flora bergamasca una ragione di vita. Un amico e un compagno di pensiero morale e politico con cui ci confrontavamo sui fatti del mondo, una etica limpida lo illuminava e permeava la sua vita. Botanico appassionato, la flora bergamasca per lui non aveva segreti, ha lasciato anche un lascito di un fiore che prende il suo nome la Alchemilla Federiciana. https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=508339
E’ passato in silenzio senza lamentarsi, con una stoicità degna della sua riservatezza, non volendo essere di peso a chi lo assisteva.
Vi propongo un suo scritto in cui un licopodio, pianta perenne a portamento strisciante tipica di pascoli e brughiere a mirtilli, manda un messaggio al genere umano e trasmette il suo turbamento per la nostra colpevole incuria verso la natura, oggetto sfruttato e bistrattato. Un testamento spirituale, un commiato e un monito che dovremmo tenere in maggior conto.
Gianfranco Benzoni
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