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La Professione

“SALTO NEL VUOTO” alla GAMeC

16 Maggio 2023 - Ing. Ezio Goggia

Ho chiesto a Ezio Goggia – non un novizio nella passione per l’Arte – di visitare la mostra “Salto nel buio” e di trarne un commento: con parole sue, ed in base al suo personale sentire. Di dirci che impressione ne ha avuta, in modo comprensibile, evitando il linguaggio ermetico usato da troppi critici d’arte, a uso e consumo di galleristi o “collezionisti”, che lo utilizzano per adescare acquirenti tanto ambiziosi quanto babbei. Lo faccio seguire alla presentazione ufficiale dell’arch. Alberta Colombo, illustrata ai nostri colleghi che hanno visitato la mostra.
Una convinzione personale: il compito di una mostra o un museo è anche quello di mostrare al pubblico il meglio dello “stato” dell’Arte qual è, in un certo periodo: l’oggi incluso. Fanno testimonianza, non sono sul banco degli imputati.
Quindi, inchiniamoci riverenti alla Galleria degli Uffizi, che possiede un patrimonio artistico ineguagliabile, ma non lapidiamo la Biennale di Venezia, che fa il suo mestiere, anche se in un film molto noto, il visitatore scambia la moglie di Alberto Sordi accasciata sopra una sedia, con l’opera di un qualche artista famoso; mentre l’opera d’arte è la sedia e la sua collocazione. Colpa solo dell’insipienza del pubblico? Alzi il dito chi dice di sì.
Da allora – anni ne sono passati – c’è stata evoluzione o involuzione?
L’arte deve essere ancora comprensibile a molti, o riservata alla “sensibilità” di pochissimi intenditori? Diventare curiosità, o suscitare emozioni? “Stare al gioco” – acquisendone notorietà e prestigio – non è un poco farisaico?
Ai posteri l’ardua sentenza …

Gen Guala

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ing_Ezio_Goggia 

 

 

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