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I temi sollevati dall’articolo che alleghiamo sono principalmente due: 1) Il recupero di materiali da una demolizione selettiva e 2) il recupero di aree o immobili dismessi.

E’ facile cogliere che sono entrambi figli di una stessa filosofia: l’economia circolare, in ogni sua forma, ma qui vorrei enfatizzare quanto siano sinergici nell’ottenere il risultato e quanto questo sia di grande valore.

Guardiamo l’immagine centrale dell’articolo: la bellezza di quell’architettura industriale è straordinaria! Ed è stata realizzata quando la prefabbricazione era ancora oggetto di tesi universitarie: anni 30′!! Il suo recupero quindi ha un grande valore storico ed architettonico!

Ma anche il recupero di terreno edificato e di nuovo reso utile per la città in questo caso è eclatante!

Tuttavia non c’è bisogno di andare lontano da Bergamo dove questo approccio, negli ultimi anni, è diventato prima pratica pioneristica e poi programma amministrativo fino a pervadere fortemente lo spirito ed il contenuto del nuovo PGT di Bergamo che limita fortemente le aree di nuova edificazione a tutto vantaggio dei recuperi di immobili dismessi.

E’ notizia di oggi, sui giornali locali, l’inizio dei lavori di recupero dell’ex Principe di Napoli, palazzo storico nel cuore di via Pignolo, che diventerà un contenitore di più funzioni: dagli alloggi in housing sociale ai negozi fino agli spazi per le realtà di quartiere.

Si tratta di quelle “ricuciture” del tessuto urbano tanto care a Renzo Piano, ma non certo solo a lui. E si tratta di quelle integrazioni nei tessuti dei quartieri per “densificare” le città portando i servizi a km 0, riducendo così fortemente il bisogno di mezzi di trasporto e andando verso la città in 15 minuti. Filosofia opposta a quella tradizionale della zonizzazione che ha creato tanti quartieri dormitorio.

Insomma: tutto si tiene! L’economia circolare non è una diminuzione del nostro welfare ma è l’uscita dallo spreco selvaggio, dell’usa e getta che da una parte ha accelerato il progresso ma dall’altro lato ci sta sommergendo di spazzatura e di ruderi cittadini.

Ecco, l’articolo allegato, assieme ai fenomeni che ci circondano e che finalmente cominciano ad avere una veste organica, ci fa fare un passo avanti nella scoperta che l’economia circolare E’ Bella!

Livio Izzo

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articolo su edilportale
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E’ assolutamente normale, nella ns organizzazione del lavoro, che un Produttore, o Fabbricante nella terminologia europea, abbia dei fornitori e/o dei subappaltatori ma la catena è spesso così lunga e complessa che non sempre è chiaro come si ripartiscono le incombenze, le responsabilità, i requisiti tecnico organizzativi e le certificazioni.

Questo comporta un impegno da parte degli stakeholder di commessa, fra cui il Committente, il Progettista, il DL ed il Collaudatore, ad interfacciarsi con le varie figure in maniera appropriata, sapendo cosa hanno diritto di chiedere e come valutare quanto gli viene consegnato in termini di appropriatezza, congruenza etc.

Da qui scaturisce questa mia intervista all’ingegnere Igor Menicatti che segue questi temi da molti anni come Responsabile della Certificazione di Prodotto in ICMQ Spa.

Ing. Livio Izzo

N.B. L’intervista, molto complessa e completa, è stata splittata da Il Giornale dell’Ingegnere in due parti. La presente è la prima delle due.

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Igor_Menicatti_ICMQ
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Il nostro Ordine ha redatto un documento di analisi critica e costruttiva del nuovo PGT di Bergamo che trovo estremamente interessante. Tuttavia ritengo che, per chi non ha collaborato alla sua stesura e non ha contezza dei contenuti del Piano, sarebbe utile disporre di una informativa modulare per poter entrare nell’argomento in funzione e a misura del proprio grado di interesse sul tema.

Allego quindi i seguenti documenti da cui è possibile scegliere la “taglia” più appropriata:

  1. Una relazione redatta dalla Intelligenza artificiale, di due pagine e relativi link agli allegati ufficiali;
  2. Una sintesi della Relazione Illustrativa Generale del piano redatta dal sottoscritto (131 pagine ridotte a 11);
  3. Una lista di link ad articoli e/o a video che danno una idea delle opinioni espresse in rete da vari punti di vista;
  4. Come riferimenti per grafici e tavole allego anche la Relazione Illustrativa Generale ufficiale.

Buona lettura!

Livio Izzo

Comm. Ambiente OIB

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- Relazione_illustrativa_generale
- PGT_BG_LI
- PGT_BG_IA

articoli:
-  Bergamo, la Giunta Gori approva il nuovo Pgt: ecco cosa contiene (bergamonews.it) 
- Il percorso del nuovo testo del Pgt a Bergamo: dall’urbanistica al welfare (bergamotomorrow.it) 
- Il nuovo Pgt taglia 1,1 milioni di metri cubi, amplia il Parco dei Colli e ridisegna i luoghi di culto - BergamoNews 
- IL NUOVO PGT DEL COMUNE DI BERGAMO – Bergamo in Comune 
- Moschee la Lega incalza l'amministrazione: "Si faccia un referendum" (bergamonews.it) 
- PGT Bergamo 09/01/2021 (youtube.com) 
- https://www.youtube.com/watch?v=OZdcJg1CAIo
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Il nuovo CPR è a un passo dalla approvazione e comporterà, subito dopo, la riscrittura delle norme di prodotto, che ormai hanno più di 30 anni e rappresentano spesso tecnologie datate.

Ma porterà anche la nuova redazione di norme armonizzate mai scritte, pensiamo solo al calcestruzzo ed all’acciaio da c.a., ed alla redazione del nuovo requisito 7, relativo ai vari aspetti della nuova economia circolare, per ogni prodotto già normato o non.

Oggi, in Italia, ci stiamo ormai abituando ai requisiti ambientali in Edilizia, sia per il decreto CAM che per il nuovo DNSH relativo al PNRR, ma solo per gli appalti pubblici. I concetti di recupero o riciclo dei materiali e della demolizione selettiva, inquadrati nel più generale mantra di uso sostenibile delle risorse naturali, sono sicuramente ben presenti a tutti i professionisti e lo saranno ancora di più con l’entrata in vigore del TU dell’Edilizia che, nel suo Titolo IV, regolamenterà nel privato la stessa materia con approccio del tutto analogo.

Niente di sconvolgente, quindi, ma sicuramente completerà lo scenario ormai irreversibile di una attenzione all’ambiente che per secoli non siamo stati abituati a considerare come prioritaria.

Nell’articolo allegato, viene dapprima delineato il nuovo scenario normativo del CPR Acquis per poi fare una disamina degli impatti operativi che lo stesso avrà sui Fabbricanti e sui Professionisti nell’ambito della filiera progettuale e produttiva delle costruzioni.

Ing. Livio Izzo

Esperto CNI in UNI CT021/GL03

Elementi Prefabbricati in calcestruzzo

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Nuovo_CPR
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Questo mese, il viaggio de Il Giornale dell’Ingegnere, nella BIMizzazione di Organizzazioni tecniche, fa scalo in un luogo che nessun lettore si aspetterebbe: un microstudio composto da una sola persona, l’Ingegnere Titolare che, per di più, usa il BIM non per interfacciarsi ad altri studi in una filiera complessa, dove usualmente si colloca il BIM, ma unicamente per lavorare ed interfacciarsi col Cliente e con la PA.

Last but not least, Questo Ingegnere è di Bergamo e molti di noi la conoscono: è l’Ing. Michela Bendotti. Membro del Consiglio e Referente della Commissione BIM.

Ecco la sua intervista.

Ing. Livio Izzo

Membro del cdr

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BIM_Stories_Bendotti
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Se considerare i solai infinitamente rigidi nel loro piano o no, nella risposta al sisma, è un argomento di tutti i giorni per un progettista strutturale ma non sempre se ne approfondisce l’analisi con la (dubbia) giustificazione che le NTC non richiedono analisi approfondite.

In realtà non è vero ed in letteratura, così come sugli eurocodici, si trova ampia trattazione in proposito.

Alleghiamo due pregevoli articoli su questo tema che fanno prima una analisi del fenomeno e poi danno anche indicazioni concrete su come operare correttamente.

Livio Izzo

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sulla-rigidezza-dei-solai-in-zona-sismica-e-casagrande
il-ruolo-il-comportamento-e-l-analisi-dei-diaframmi-di-piano-g-camata
sulla rigidezza dei solai in zona sismica
il comportamento e l'analisi dei solai soggetti a azioni orizzontali

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In occasione di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, una ventina di edifici e siti storici, archeologici, monumentali o di particolare rilevanza culturale delle due città e province sono stati o saranno insigniti dello Scudo Blu da parte della Croce Rossa Italiana nella campagna “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola.”.

Lo Scudo Blu è un piccolo e discreto contrassegno apposto sui siti di interesse nazionale per indicare che essi appartengono, in modo visibile alla Convenzione dell’Aja del 1954, come bene storico da tutelare.

In occasione del conferimento ed apposizione dello Scudo Blu al “Ex Complesso conventuale S’Agostino” in Bergamo, il 3 novembre 2023 l’Ordine degli Architetti PP e C di Bergamo, assieme alla Croce Rossa Sedi di Bergamo e Brescia, hanno organizzato un Convegno intitolato “La Protezione dei Beni Culturali in Situazioni di Rischio. Il Ruolo della Croce Rossa”; ritengo che questo convegno possa essere di interesse culturale anche per la nostra categoria professionale e per i cittadini in genere.

Il presente articolo vuole essere un report dell’evento e una piccola divulgazione del significato profondo dello Scudo Blu per tutta l’Umanità

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2023-11-05_Scudo_Blu_-_Uno_Scudo_per_la_cultura
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Alleghiamo la prima, di una serie di interviste programmate da Il Giornale dell’Ingegnere, che vuole entrare in Storie di BIM diverse e far raccontare dai Promoter e Project Manager interni all’organizzazione il loro percorso, i loro obbiettivi, le loro difficoltà e le loro soddisfazioni, Professionali e Personali da cui attingere utili spunti.

Troveremo in questo percorso molti colleghi Ingegneri che ricoprono ruoli diversi e, soprattutto, con competenze anche molto diverse nelle diverse organizzazioni, grandi e piccole, testimonianza della poliedricità della nostra professione.

Nel primo numero incontriamo l’Arch. Nino Romano e l’Ing. Gianpietro Locatelli della E.T.S. Spa – Engineering and Technical Services di Villa D’Almè (BG), presenti anche nella Comm. BIM del ns Ordine dove hanno già presentato, in un workshop ad hoc, la loro storia di BIMizzazione.

Ing. Livio Izzo

Esperto CNI in Comm. BIM UNI

Segr. Comm. BIM CROIL

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BIM_Stories
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Due piani in sottomurazione e tre piani in sopraelevazione: un vero record per un fabbricato di 10 piani a Milano, trasformato in Hotel, in Corso Matteotti.

Una tecnologia mutuata dalla letteratura ma applicata a Milano per la prima volta. Una vera fabbrica di tecnologia!

Nell’articolo allegato una dovizia di immagini e di descrizione dell’intervento, specie per gli aspetti tecnologici, oltre all’approccio metodologico e di calcolo.

Ringraziamo, per averci concesso la ripubblicazione, il Progettista Ing. Arturo Donadio e l’Editore De Lettera s.a.s. che l’ha pubblicato nel numero 246 di STRUCTURAL MAGAZINE Magazine (structuralweb.it) , rivista diretta da Donatella Guzzoni.

Ing. Livio Izzo

Membro del CdR

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Articolo_Ing._Arturo_Donadio
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Sappiamo che il “Decreto CAM” (DM 23/06/2022) ha anticipato alla fase progettuale l’individuazione dei Criteri Ambientali Minimi previsti in una Costruzione (Relazione CAM – par. 2.2.1): L’aggiudicatario elabora una Relazione CAM in cui, per ogni criterio ambientale minimo di cui al presente documento: descrive le scelte progettuali che garantiscono la conformità al criterio; indica gli elaborati progettuali in cui sono rinvenibili i riferimenti ai requisiti relativi al rispetto dei criteri ambientali minimi; dettaglia i requisiti dei materiali e dei prodotti da costruzione in conformità ai criteri ambientali minimi contenuti nel presente documento e indica i mezzi di prova che l’esecutore dei lavori dovrà presentare alla direzione lavori.

Questa novità, assieme al proliferare di iniziative generate dal PNRR con il timore, o meglio la consapevolezza, di non poter rendicontare nessuna spesa di un appalto in mancanza di questo documento, ha risvegliato un mercato dei pubblici appalti che per molti anni ha fatto “come se” l’obbligo dei CAM non esistesse.

E così la Professione di Progettista CAM o CAM Coordinator o Ecoprogettista è entrata col turbo fra le Professioni non regolamentate più certificate.

I Requisiti di un Ecoprogettista sono stati delineati: § 2.1.1 DM CAM:

L’operatore economico …. (cioè il Progettista CAM) …. ha eseguito una o più delle seguenti prestazioni:

a) progetti che integrano i Criteri Ambientali Minimi di cui ai decreti del Ministero

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

b) progetti sottoposti a certificazione sulla base di protocolli di sostenibilità energetico ambientale degli edifici ….

c) progetti che abbiano conseguito documentate prestazioni conformi agli standard Nearly Zero Energy Building (nZEB), Casa Passiva, Plus Energy House e assimilabili

d) progetti con impiego di materiali e tecnologie da costruzione a basso impatto ambientale lungo il ciclo di vita, verificati tramite applicazione di metodologie Life Cycle Assessment (LCA), ed eventualmente anche di Life Cycle Costing (LCC), in conformità alle norme UNI EN ISO 15804 e UNI EN ISO 15978 nel settore dell’edilizia e dei materiali edili, per la comparazione di soluzioni progettuali alternative;

e) progetti sottoposti a Commissioning (ad esempio secondo la Guida AiCARR “Processo del Commissioning”) per consentire di ottimizzare l’intero percorso progettuale.

In mancanza però di una norma UNI di riferimento, e meno che meno di un titolo professionale riconosciuto, gli Istituti di Certificazione hanno supplito costruendo ciascuno la propria procedura e facendosi accreditare in conformità alla UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 “Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone”.

Percorso del tutto simile è stato seguito per i materiali per i quali, la certificazione sulle percentuali di materiale riciclato, è rilasciabile in conformità alla UNI PdR 88 che garantisce la tracciabilità dei materiali in tutta la filiera produttiva.

Con questi presupposti, il mercato finalmente ha reagito ed è partito veramente con il turbo, come racconta l’articolo seguente redatto dal Direttore di ABICert, un Ente di Certificazione sicuramente in prima fila da anni per stimolare la partenza della Economia Circolare non sulla base di un generico green washing ma di concrete qualificazioni, misurazioni e certificazioni.

Dato l’Osservatorio privilegiato dell’Autore, ciascun operatore dovrebbe cogliere lo spunto per adeguarsi al più presto, se già non l’ha fatto, a questo nuovo scenario e metter mano ai propri processi produttivi e/o alle proprie competenze professionali per non farsi trovare impreparato.

Ing. Livio Izzo

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