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Il nostro Ordine ha redatto un documento di analisi critica e costruttiva del nuovo PGT di Bergamo che trovo estremamente interessante. Tuttavia ritengo che, per chi non ha collaborato alla sua stesura e non ha contezza dei contenuti del Piano, sarebbe utile disporre di una informativa modulare per poter entrare nell’argomento in funzione e a misura del proprio grado di interesse sul tema.

Allego quindi i seguenti documenti da cui è possibile scegliere la “taglia” più appropriata:

  1. Una relazione redatta dalla Intelligenza artificiale, di due pagine e relativi link agli allegati ufficiali;
  2. Una sintesi della Relazione Illustrativa Generale del piano redatta dal sottoscritto (131 pagine ridotte a 11);
  3. Una lista di link ad articoli e/o a video che danno una idea delle opinioni espresse in rete da vari punti di vista;
  4. Come riferimenti per grafici e tavole allego anche la Relazione Illustrativa Generale ufficiale.

Buona lettura!

Livio Izzo

Comm. Ambiente OIB

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- Relazione_illustrativa_generale
- PGT_BG_LI
- PGT_BG_IA

articoli:
-  Bergamo, la Giunta Gori approva il nuovo Pgt: ecco cosa contiene (bergamonews.it) 
- Il percorso del nuovo testo del Pgt a Bergamo: dall’urbanistica al welfare (bergamotomorrow.it) 
- Il nuovo Pgt taglia 1,1 milioni di metri cubi, amplia il Parco dei Colli e ridisegna i luoghi di culto - BergamoNews 
- IL NUOVO PGT DEL COMUNE DI BERGAMO – Bergamo in Comune 
- Moschee la Lega incalza l'amministrazione: "Si faccia un referendum" (bergamonews.it) 
- PGT Bergamo 09/01/2021 (youtube.com) 
- https://www.youtube.com/watch?v=OZdcJg1CAIo
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Le osservazioni allo strumento urbanistico generale è una forma -importante- di partecipazione della cittadinanza all’elaborazione del principale strumento urbanistico di cui si dota un comune. Il nostro Ordine non ha voluto sottrarsi a questo impegno formulando 19 osservazioni. Da sottolineare la modalità con cui è stato assolto questo impegno civico; il documento è stato sì approvato dal Consiglio dell’Ordine ma è frutto del lavoro collettivo di singoli e di varie Commissioni (urbanistica, idraulica, ambiente…), si tratta cioè di osservazioni nate da riflessioni e proposte di molti ingegneri iscritti e presentate a nome dell’intero Ordine. Sono osservazioni sia generali sia puntuali, di notevole “peso” che ci sia augura portino a modifiche e miglioramenti dello stesso PGT. Tra le molte proposte e rilievo segnalo nella prima (necessità di verifiche e monitoraggi dell’attuazione dello strumento urbanistico), nella 2 (ridurre indeterminatezza nel dimensionamento e rinvio a regolamenti futuri), nella 3 (abolizione di premialità e obbligo di dotazioni di servizi), nella 5 e 6 (fissazione altezze massime a tutela visione Città Alta), nella 7 (classificazione chiara degli interventi), nell’8 (obbligo di inventari per edifici in modifica), nella 9 (salvaguardia edifici di pregio del primo ‘900), nella 10 (salvaguardia tessuto storico), nella 11 (allegato edifici di pregio), nelle 13/14/15 (collegamento di Porta sud, interramento nuovo tratto asse interurbano ) nella 17 (regolamento rapporto operatori agricoli), nella 18 (divieti nuove tombinature e recupero a cielo libero di tratti del Morla), nella 19 (quantificazione attuale superficie impermeabilizzata e subordine di ogni nuova edificazione alla concreta riduzione del consumo di suolo). Si tratta quindi di un contributo rilevante che necessita da parte dell’amministrazione di una seria considerazione. Attenderemo le scelte definitive in merito.

Claudio Merati

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Il nuovo CPR è a un passo dalla approvazione e comporterà, subito dopo, la riscrittura delle norme di prodotto, che ormai hanno più di 30 anni e rappresentano spesso tecnologie datate.

Ma porterà anche la nuova redazione di norme armonizzate mai scritte, pensiamo solo al calcestruzzo ed all’acciaio da c.a., ed alla redazione del nuovo requisito 7, relativo ai vari aspetti della nuova economia circolare, per ogni prodotto già normato o non.

Oggi, in Italia, ci stiamo ormai abituando ai requisiti ambientali in Edilizia, sia per il decreto CAM che per il nuovo DNSH relativo al PNRR, ma solo per gli appalti pubblici. I concetti di recupero o riciclo dei materiali e della demolizione selettiva, inquadrati nel più generale mantra di uso sostenibile delle risorse naturali, sono sicuramente ben presenti a tutti i professionisti e lo saranno ancora di più con l’entrata in vigore del TU dell’Edilizia che, nel suo Titolo IV, regolamenterà nel privato la stessa materia con approccio del tutto analogo.

Niente di sconvolgente, quindi, ma sicuramente completerà lo scenario ormai irreversibile di una attenzione all’ambiente che per secoli non siamo stati abituati a considerare come prioritaria.

Nell’articolo allegato, viene dapprima delineato il nuovo scenario normativo del CPR Acquis per poi fare una disamina degli impatti operativi che lo stesso avrà sui Fabbricanti e sui Professionisti nell’ambito della filiera progettuale e produttiva delle costruzioni.

Ing. Livio Izzo

Esperto CNI in UNI CT021/GL03

Elementi Prefabbricati in calcestruzzo

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Nuovo_CPR
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Come ogni problema complesso non esistono risposte semplici, così è anche per la lotta al cambiamento climatico. Il contributo di foreste e ambiente naturale è innegabile come pure la sua salvaguardia e tutela ma non dobbiamo esagerare nel credere che piantare alberi senza una regola, un controllo e una programmazione sia la panacea che risolve il problema. Questo scritto ricavato dal sito Climalteranti, un consesso tecnico che affronta i vari aspetti e le varie soluzioni della lotta al “Global warming” e che si avvale della professionalità di docenti e ricercatori universitari italiani, presenta una disanima dei vantaggi ma anche delle problematiche connesse alla idea che piantare miliardi di alberi sia la soluzione della riduzione della CO2 nell’atmosfera. Vengono affrontati i vari aspetti di come, perché e dove sia utile e dove inutile sia come spreco di risorse e che come efficacia. Troppe volte vengono vendute nuove piantumazioni in cambio di interventi ambientalmente dannosi, il classico scambio che nasconde solo una operazione di Greenwashing. Da ingegneri sappiamo che ogni intervento va visto in tutti i suoi aspetti, tecnici, economici e sociali, deve esserci un vantaggio evidente nello spendere soldi e fatica, un bilanciamento fra le ricadute positive e le problematiche insite nella gestione dell’intervento. Da leggere con mente aperta.

Gianfranco Benzoni

Commissione Ambiente

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Il problema dello smaltimento della plastica è legato all’uso e direi l’abuso di questo materiale che nacque nei lontani anni 50 e che in maniera esponenziale è andato crescendo in quantità e tipologie.

Penso che i numeri siano più efficaci e pregnanti delle parole.

Oggi si producono nel mondo 400 milioni di tonnellate di materie plastiche all’anno di cui la metà per imballaggi e prodotti di consumo di cui solo il 18% viene riciclato, è una quantità che cresce di anno in anno e che si somma a quelle prodotte negli anni passati arrivando a cifre dell’ordine di 8 miliardi di tonnellate di cui 6 miliardi non sono mai stati riciclati e che mai lo saranno dato che solo una minima quantità delle platiche può essere, ad oggi, riciclata.

Quindi cosa fare? L’articolo cerca di dare una prima risposta fra chi punta al riciclo e chi punta al riuso.

GB

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plastica_riciclo_o_riuso
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Sappiamo che il “Decreto CAM” (DM 23/06/2022) ha anticipato alla fase progettuale l’individuazione dei Criteri Ambientali Minimi previsti in una Costruzione (Relazione CAM – par. 2.2.1): L’aggiudicatario elabora una Relazione CAM in cui, per ogni criterio ambientale minimo di cui al presente documento: descrive le scelte progettuali che garantiscono la conformità al criterio; indica gli elaborati progettuali in cui sono rinvenibili i riferimenti ai requisiti relativi al rispetto dei criteri ambientali minimi; dettaglia i requisiti dei materiali e dei prodotti da costruzione in conformità ai criteri ambientali minimi contenuti nel presente documento e indica i mezzi di prova che l’esecutore dei lavori dovrà presentare alla direzione lavori.

Questa novità, assieme al proliferare di iniziative generate dal PNRR con il timore, o meglio la consapevolezza, di non poter rendicontare nessuna spesa di un appalto in mancanza di questo documento, ha risvegliato un mercato dei pubblici appalti che per molti anni ha fatto “come se” l’obbligo dei CAM non esistesse.

E così la Professione di Progettista CAM o CAM Coordinator o Ecoprogettista è entrata col turbo fra le Professioni non regolamentate più certificate.

I Requisiti di un Ecoprogettista sono stati delineati: § 2.1.1 DM CAM:

L’operatore economico …. (cioè il Progettista CAM) …. ha eseguito una o più delle seguenti prestazioni:

a) progetti che integrano i Criteri Ambientali Minimi di cui ai decreti del Ministero

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

b) progetti sottoposti a certificazione sulla base di protocolli di sostenibilità energetico ambientale degli edifici ….

c) progetti che abbiano conseguito documentate prestazioni conformi agli standard Nearly Zero Energy Building (nZEB), Casa Passiva, Plus Energy House e assimilabili

d) progetti con impiego di materiali e tecnologie da costruzione a basso impatto ambientale lungo il ciclo di vita, verificati tramite applicazione di metodologie Life Cycle Assessment (LCA), ed eventualmente anche di Life Cycle Costing (LCC), in conformità alle norme UNI EN ISO 15804 e UNI EN ISO 15978 nel settore dell’edilizia e dei materiali edili, per la comparazione di soluzioni progettuali alternative;

e) progetti sottoposti a Commissioning (ad esempio secondo la Guida AiCARR “Processo del Commissioning”) per consentire di ottimizzare l’intero percorso progettuale.

In mancanza però di una norma UNI di riferimento, e meno che meno di un titolo professionale riconosciuto, gli Istituti di Certificazione hanno supplito costruendo ciascuno la propria procedura e facendosi accreditare in conformità alla UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 “Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone”.

Percorso del tutto simile è stato seguito per i materiali per i quali, la certificazione sulle percentuali di materiale riciclato, è rilasciabile in conformità alla UNI PdR 88 che garantisce la tracciabilità dei materiali in tutta la filiera produttiva.

Con questi presupposti, il mercato finalmente ha reagito ed è partito veramente con il turbo, come racconta l’articolo seguente redatto dal Direttore di ABICert, un Ente di Certificazione sicuramente in prima fila da anni per stimolare la partenza della Economia Circolare non sulla base di un generico green washing ma di concrete qualificazioni, misurazioni e certificazioni.

Dato l’Osservatorio privilegiato dell’Autore, ciascun operatore dovrebbe cogliere lo spunto per adeguarsi al più presto, se già non l’ha fatto, a questo nuovo scenario e metter mano ai propri processi produttivi e/o alle proprie competenze professionali per non farsi trovare impreparato.

Ing. Livio Izzo

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I fiumi dividono, le acque uniscono. Questo potrebbe essere il sottotitolo dell’interessante convegno che si è tenuto a Palazzolo Sull’Oglio il 13 ottobre 2023 organizzato dalle Commissioni Idrauliche degli Ordini degli Ingegneri di Bergamo e Brescia con adesione di numerosi altri enti. Il fiume Oglio, infatti, segna il confine tra le due provincie chiamate oggi ad essere congiuntamente capitali della cultura. Ma sopra proprio le acque, i problemi a loro collegati (come l’onda dopo il crollo della diga del Gleno o l’eutrofizzazione del lago Iseo), i grandi benefici da loro generati (l’irrigazione delle pianure come la produzione di energia idroelettrica), la loro mancanza (dalla siccità alla sparizione del ghiacciaio dell’Adamello) ad unire Bergamo Brescia. Su questa pluralità di temi comuni i numerosi interventi di qualificatissimi relatori hanno fornito ai partecipanti spunti di analisi, di riflessione ed esempi di buone pratiche.

Gen Guala

 

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Chi più inquina più paga. Sulla base di tale concetto è stata prevista, a livello internazionale, la possibilità di pagare emissioni in atmosfera con investimenti in opere che compensino (o migliorino) la situazione ambientale. Il termine carbon offsetting è alla base di questo mercato mondiale. Il baratto ha una sua logica, in un tempo di transizione in cui operazioni di rapida riconversione produttiva sono difficili e costose. L’articolo però analizza la concreta realizzazione dello scambio, sollevando seri dubbi sulla sua validità. Una lettura per riflettere su gradualità e efficacia.

Claudio Merati

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Carbon_Offsetting
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La Commissione Strutture dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo ha organizzato, il 7 settembre 2023 all’interno degli spazi della Mostra “VISIONI PER UN FUTURO PRESENTE. – CITTÀ, AMBIENTE, COMUNITÀ”, un seminario in presenza che ha illustrato un importante intervento di rigenerazione urbana in corso di attuazione nel Comune di Verdellino Località Zingonia.

L’interessante evento ha permesso di analizzare un concreto caso di trasformazione urbana, nonché il rapporto tra i finanziamenti statali (sotto forma di bonus) e i miglioramenti o adeguamenti sismici ed energetici.

Gli appunti e le riflessioni di Paolo Recalcati diventano utili elementi per tutti noi.

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Sono ormai parecchi anni che è cominciato l’iter di aggiornamento del CPR (Regolamento 305 sui prodotti da costruzione).

Molte le criticità riscontrate nei primi anni di funzionamento (dal 2011) fra cui la lentezza nell’approvazione di norme armonizzate oltre a difficoltà procedurali.

A queste si è aggiunta la volontà della Commissione Europea di alzare l’asticella sui requisiti ambientali dei prodotti ed invece il freno esercitato dagli Stati membri rappresentati nel Consiglio.

Da parte di tutti, però, ora si è condivisa l’esigenza di arrivare ad un risultato entro questa legislatura e tutti gli organismi si sono messi a lavorare ventre a terra per arrivare in tempo.

Il risultato positivo è che, forse, questa volta ce la faremo. Il risultato negativo è che tutti i compromessi stanno arrivando “al ribasso”.

Come dire: Meglio un uovo oggi che una gallina domani?

Ognuno avrà la propria opinione ma intanto prepariamoci ad un altro scossone nelle procedure di qualificazione e marcatura dei Prodotti che vanno nei nostri cantieri.

 

Livio Izzo

Membro UNI CT021 GL03 Prefabbricati in cls

 

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https://www.ingenio-web.it/articoli/nuovo-regolamento-sui-prodotti-da-costruzione-a-che-punto-siamo/

 

 

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