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Nel nostro avvincente viaggio fra storie di BIM, simili fra loro ad un livello epidermico ma profondamente uniche se “ascoltate” con attenzione, oggi siamo ospiti di una delle più grandi industrie di prefabbricazione in Italia che, nell’arco di alcuni anni, ha implementato diversi aspetti della materia ed altri ne ha, all’orizzonte.

Il primo aspetto è l’interazione con i Progettisti: per proporre una propria soluzione, il prefabbricatore riceve un progetto architettonico e/o uno strutturale ed è agli stessi professionisti che propone una propria ingegnerizzazione del progetto oltre che del cantiere. Come avviene questa parte in BIM?

Un attimo dopo aver condiviso gli aspetti tecnici con i Professionisti, occorre fare una offerta al Committente e come, se non con il livello 5D (costi), si può gestire meglio l’estrazione delle quantità da un Modello BIM?

A questo punto subentra il calcolo strutturale ed il modello BIM deve interagire col modello FEM: quali sono i colli di bottiglia e le soluzioni, realizzate o potenziali di interazione fra i due mondi: a monte, per tradurre un modello BIM in un modello FEM e, a valle, dei postprocessor, per popolare di armature gli oggetti “vuoti” del modello BIM?

Arrivati alla produzione quali procedure, realizzate e/o in fase di sviluppo, sopravvengono per la creazione degli esecutivi, dal modello BIM ora popolato di armature e per il passaggio delle informazioni di dettaglio al gestionale?

Ed infine, per la gestione del cantiere, cosa se non il livello 4D (tempi) abbinato ad un Gantt può accompagnare in maniera più efficace la logistica, il montaggio e l’interazione con le altre lavorazioni contestuali?

Per dare una risposta a queste domande, fra quelle possibili, incontriamo l’Ing. Marco Bifulco, Project & BIM Manager della Manini Prefabbricati S.p.A. di Santa Maria degli Angeli (PG).

Livio Izzo

Delegato CNI in UNI Comm. BIM

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BIM_Stories_02_Manini

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E’ assolutamente normale, nella ns organizzazione del lavoro, che un Produttore, o Fabbricante nella terminologia europea, abbia dei fornitori e/o dei subappaltatori ma la catena è spesso così lunga e complessa che non sempre è chiaro come si ripartiscono le incombenze, le responsabilità, i requisiti tecnico organizzativi e le certificazioni.

Questo comporta un impegno da parte degli stakeholder di commessa, fra cui il Committente, il Progettista, il DL ed il Collaudatore, ad interfacciarsi con le varie figure in maniera appropriata, sapendo cosa hanno diritto di chiedere e come valutare quanto gli viene consegnato in termini di appropriatezza, congruenza etc.

Da qui scaturisce questa mia intervista all’ingegnere Igor Menicatti che segue questi temi da molti anni come Responsabile della Certificazione di Prodotto in ICMQ Spa.

Ing. Livio Izzo

N.B. L’intervista, molto complessa e completa, è stata splittata da Il Giornale dell’Ingegnere in due parti. La presente è la seconda delle due

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Igor_Menicatti_ICMQ_2
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Senza mettere in dubbio la validità e l’importanza del fine che si ripromette di raggiungere la direttiva Ue, tesa ad abolire l’effetto inquinante del patrimonio edilizie, l’Autore si pone una lecita domanda:

“L’Italia sarà puntuale nel rispettarne i termini allo scadenze prefissate?”

Impianti solari, adeguamento dell’isolamento termico, legati entrambi all’adeguamento sismico degli edifici, possono essere di aiuto: ma risolveranno il problema? Non si sa, e non lo sapremo fino a quando gli ingegneri non saranno messi in grado di completare un’indagine preliminare, separando il possibile dall’impossibile.

GG

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E’ assolutamente normale, nella ns organizzazione del lavoro, che un Produttore, o Fabbricante nella terminologia europea, abbia dei fornitori e/o dei subappaltatori ma la catena è spesso così lunga e complessa che non sempre è chiaro come si ripartiscono le incombenze, le responsabilità, i requisiti tecnico organizzativi e le certificazioni.

Questo comporta un impegno da parte degli stakeholder di commessa, fra cui il Committente, il Progettista, il DL ed il Collaudatore, ad interfacciarsi con le varie figure in maniera appropriata, sapendo cosa hanno diritto di chiedere e come valutare quanto gli viene consegnato in termini di appropriatezza, congruenza etc.

Da qui scaturisce questa mia intervista all’ingegnere Igor Menicatti che segue questi temi da molti anni come Responsabile della Certificazione di Prodotto in ICMQ Spa.

Ing. Livio Izzo

N.B. L’intervista, molto complessa e completa, è stata splittata da Il Giornale dell’Ingegnere in due parti. La presente è la prima delle due.

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Igor_Menicatti_ICMQ
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Se considerare i solai infinitamente rigidi nel loro piano o no, nella risposta al sisma, è un argomento di tutti i giorni per un progettista strutturale ma non sempre se ne approfondisce l’analisi con la (dubbia) giustificazione che le NTC non richiedono analisi approfondite.

In realtà non è vero ed in letteratura, così come sugli eurocodici, si trova ampia trattazione in proposito.

Alleghiamo due pregevoli articoli su questo tema che fanno prima una analisi del fenomeno e poi danno anche indicazioni concrete su come operare correttamente.

Livio Izzo

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sulla-rigidezza-dei-solai-in-zona-sismica-e-casagrande
il-ruolo-il-comportamento-e-l-analisi-dei-diaframmi-di-piano-g-camata
sulla rigidezza dei solai in zona sismica
il comportamento e l'analisi dei solai soggetti a azioni orizzontali

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Nel Seminario sono state illustrate alcune casistiche di crolli e dissesti in recenti terremoti riguardanti edifici in muratura con pareti soggette al fenomeno del ribaltamento fuori piano (rocking).

Sono quindi illustrati i principali riferimenti teorici e modelli di calcolo,
anche in veste di verifica secondo la normativa vigente.

Infine è stato illustrato un recente dispositivo, sviluppato da una società toscana e dotato di certificazione UNI EN15129, per il controllo, la dissipazione di energia e il monitoraggio in situazioni sismiche o di stress dinamico.

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report_seminario
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Due piani in sottomurazione e tre piani in sopraelevazione: un vero record per un fabbricato di 10 piani a Milano, trasformato in Hotel, in Corso Matteotti.

Una tecnologia mutuata dalla letteratura ma applicata a Milano per la prima volta. Una vera fabbrica di tecnologia!

Nell’articolo allegato una dovizia di immagini e di descrizione dell’intervento, specie per gli aspetti tecnologici, oltre all’approccio metodologico e di calcolo.

Ringraziamo, per averci concesso la ripubblicazione, il Progettista Ing. Arturo Donadio e l’Editore De Lettera s.a.s. che l’ha pubblicato nel numero 246 di STRUCTURAL MAGAZINE Magazine (structuralweb.it) , rivista diretta da Donatella Guzzoni.

Ing. Livio Izzo

Membro del CdR

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Articolo_Ing._Arturo_Donadio
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La Commissione Strutture dell’Ordine degli Ingegneri di Bergamo ha organizzato, il 7 settembre 2023 all’interno degli spazi della Mostra “VISIONI PER UN FUTURO PRESENTE. – CITTÀ, AMBIENTE, COMUNITÀ”, un seminario in presenza che ha illustrato un importante intervento di rigenerazione urbana in corso di attuazione nel Comune di Verdellino Località Zingonia.

L’interessante evento ha permesso di analizzare un concreto caso di trasformazione urbana, nonché il rapporto tra i finanziamenti statali (sotto forma di bonus) e i miglioramenti o adeguamenti sismici ed energetici.

Gli appunti e le riflessioni di Paolo Recalcati diventano utili elementi per tutti noi.

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articolo  
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Un’altra bellissima iniziativa quella promossa e organizzata dell’Associazione Sport e Cultura Ingegneri Bergamo che, in collaborazione con l’Ordine, ha guidato un folto gruppo di ingegneri alla scoperta dei ruderi della Diga del Gleno in Vilminore di Scalve (BG), in occasione della ricorrenza del centenario della tragedia.
La vista tecnica alla diga ha visto la partecipazione di ben oltre 160 tra ingegneri e accompagnatori appartenenti alle province di Bergamo e Brescia, entrambe coinvolte nel tragico crollo avvenuto il primo dicembre 1923.
Il disastro che distrusse le frazioni di Bueggio, Azzone, Dezzo e altre, fino a Darfo, causò la morte di almeno 356 persone. La visita è stata preceduta dalla ricostruzione storica degli eventi illustrata dello storico Sergio Piffari mentre la guida sul posto è stata curata dai colleghi ing. Sergio Tagliaferri e Giovanni Tagliaferri originari della Val di Scalve.

 

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2023_07_rev.01_Report_Visita_Tecnica_Diga_del_Gleno,_Associazione_Sport_e_Cultura_Ingegneri_Bergamo

 

 

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Sono ormai parecchi anni che è cominciato l’iter di aggiornamento del CPR (Regolamento 305 sui prodotti da costruzione).

Molte le criticità riscontrate nei primi anni di funzionamento (dal 2011) fra cui la lentezza nell’approvazione di norme armonizzate oltre a difficoltà procedurali.

A queste si è aggiunta la volontà della Commissione Europea di alzare l’asticella sui requisiti ambientali dei prodotti ed invece il freno esercitato dagli Stati membri rappresentati nel Consiglio.

Da parte di tutti, però, ora si è condivisa l’esigenza di arrivare ad un risultato entro questa legislatura e tutti gli organismi si sono messi a lavorare ventre a terra per arrivare in tempo.

Il risultato positivo è che, forse, questa volta ce la faremo. Il risultato negativo è che tutti i compromessi stanno arrivando “al ribasso”.

Come dire: Meglio un uovo oggi che una gallina domani?

Ognuno avrà la propria opinione ma intanto prepariamoci ad un altro scossone nelle procedure di qualificazione e marcatura dei Prodotti che vanno nei nostri cantieri.

 

Livio Izzo

Membro UNI CT021 GL03 Prefabbricati in cls

 

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https://www.ingenio-web.it/articoli/nuovo-regolamento-sui-prodotti-da-costruzione-a-che-punto-siamo/

 

 

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