Fra le tante tipologie di Studi di Ingegneria, quello di Massimo Speziani ha caratteristiche molto atipiche. Nasce come studio di progettazione, poi investe molto sulla BIMizzazione delle procedure con la scrittura dei primi plugin ed arriva a scrivere un vero e proprio software completivo di quello di authoring,.
Insomma è la personificazione dell’annoso dilemma: è più facile che un ingegnere civile impari a sviluppare software o piuttosto che un ingegnere ICT impari la tecnica delle costruzioni? La domanda riceve ancora risposte diametralmente opposte e lui incarna una delle due possibili alternative.
Sta a noi, leggendone l’intervista, farci una idea di come organizzarci al meglio nella nostra realtà ma, a mio giudizio, la collaborazione fra le due competenze sarebbe sicuramente la soluzione migliore.
Livio Izzo
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L’acronimo WCEE è l’abbrevazione della “World Conference on Earthquake Engineering”: questo evento, a cadenza quadriennale nel 2024, è stato organizzato a Milano dal 30 giugno al 5 luglio, presso il MICO Congress Center.
Nell’ambito della manifestazione a carattere internazionale vi è stata una Tavola Rotonda durante la quale si è discusso quali potrebbero essere le politiche da adottare per proteggere gli Italiani dal rischio sismico. L’argomento trattato è di grande interesse, considerato il fallimento economico e, in parte, anche tecnico del Superbonus fiscale: il problema degli edifici esistenti non è stato risolto, anzi abbiamo attuato interventi di milioni di euro per eseguire miglioramenti energetici su edifici poco sicuri dal punto di vista sismico.
I relatori della tavola rotonda hanno fatto una riflessione su come potrà essere possibile operare nel futuro, tenuto conto che la sicurezza della popolazione è un obiettivo che deve essere perseguito e che, nel contempo, l’Europa ha approvato una direttiva Green per il miglioramento energetico degli edifici esistenti.
Il presente articolo vuole essere un report dell’evento con alcune osservazioni dello scrivente in quanto veramente tutte gli operatori tecnici ed economici, assieme alla comunità scientifica italiana e ai gestori economici e tecnici della Repubblica, devono unire le forze e cercare di risolvere il problema, senza attendere l’esito infausto di altri terremoti.
Ing. Paolo Recalcati
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La Cava Costiolo-Forcella in Val Brembilla rappresenta uno dei siti di estrazione di calcare in sotterraneo più estesi d’Italia e d’Europa, oggetto di numerose visite anche dall’estero per la tecnologia impiegata e l’attenzione prestata agli aspetti ambientali. Lo scorso 14 giugno, l’Associazione Attività Aggregative Ingegneri Bergamo – Sport e Cultura ha organizzato, in stretta collaborazione con l’Ordine, una visita tecnica all’interno dello stabilimento di Brembilla alla scoperta di questa importante realtà del settore minerario presente sul nostro territorio, colonna portante dell’industria e del settore delle costruzioni in Italia e nel Mondo.
L’interessante articolo dell’ing. Facheris pone l’attenzione in particolare sulla metodologia di estrazione in sotterraneo “sublevel stoping” e sulla complessità produttiva dell’impianto di trasformazione del calcare estratto in cava ad elevato grado di automazione.
AM
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Articolo_cava_Costiolo-Forcella
Nel nostro avvincente viaggio fra storie di BIM, simili fra loro ad un livello epidermico ma profondamente uniche se “ascoltate” con attenzione, oggi siamo ospiti di una delle più grandi industrie di prefabbricazione in Italia che, nell’arco di alcuni anni, ha implementato diversi aspetti della materia ed altri ne ha, all’orizzonte.
Il primo aspetto è l’interazione con i Progettisti: per proporre una propria soluzione, il prefabbricatore riceve un progetto architettonico e/o uno strutturale ed è agli stessi professionisti che propone una propria ingegnerizzazione del progetto oltre che del cantiere. Come avviene questa parte in BIM?
Un attimo dopo aver condiviso gli aspetti tecnici con i Professionisti, occorre fare una offerta al Committente e come, se non con il livello 5D (costi), si può gestire meglio l’estrazione delle quantità da un Modello BIM?
A questo punto subentra il calcolo strutturale ed il modello BIM deve interagire col modello FEM: quali sono i colli di bottiglia e le soluzioni, realizzate o potenziali di interazione fra i due mondi: a monte, per tradurre un modello BIM in un modello FEM e, a valle, dei postprocessor, per popolare di armature gli oggetti “vuoti” del modello BIM?
Arrivati alla produzione quali procedure, realizzate e/o in fase di sviluppo, sopravvengono per la creazione degli esecutivi, dal modello BIM ora popolato di armature e per il passaggio delle informazioni di dettaglio al gestionale?
Ed infine, per la gestione del cantiere, cosa se non il livello 4D (tempi) abbinato ad un Gantt può accompagnare in maniera più efficace la logistica, il montaggio e l’interazione con le altre lavorazioni contestuali?
Per dare una risposta a queste domande, fra quelle possibili, incontriamo l’Ing. Marco Bifulco, Project & BIM Manager della Manini Prefabbricati S.p.A. di Santa Maria degli Angeli (PG).
Livio Izzo
Delegato CNI in UNI Comm. BIM
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BIM_Stories_02_Manini
E’ assolutamente normale, nella ns organizzazione del lavoro, che un Produttore, o Fabbricante nella terminologia europea, abbia dei fornitori e/o dei subappaltatori ma la catena è spesso così lunga e complessa che non sempre è chiaro come si ripartiscono le incombenze, le responsabilità, i requisiti tecnico organizzativi e le certificazioni.
Questo comporta un impegno da parte degli stakeholder di commessa, fra cui il Committente, il Progettista, il DL ed il Collaudatore, ad interfacciarsi con le varie figure in maniera appropriata, sapendo cosa hanno diritto di chiedere e come valutare quanto gli viene consegnato in termini di appropriatezza, congruenza etc.
Da qui scaturisce questa mia intervista all’ingegnere Igor Menicatti che segue questi temi da molti anni come Responsabile della Certificazione di Prodotto in ICMQ Spa.
Ing. Livio Izzo
N.B. L’intervista, molto complessa e completa, è stata splittata da Il Giornale dell’Ingegnere in due parti. La presente è la seconda delle due
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Igor_Menicatti_ICMQ_2
Senza mettere in dubbio la validità e l’importanza del fine che si ripromette di raggiungere la direttiva Ue, tesa ad abolire l’effetto inquinante del patrimonio edilizie, l’Autore si pone una lecita domanda:
“L’Italia sarà puntuale nel rispettarne i termini allo scadenze prefissate?”
Impianti solari, adeguamento dell’isolamento termico, legati entrambi all’adeguamento sismico degli edifici, possono essere di aiuto: ma risolveranno il problema? Non si sa, e non lo sapremo fino a quando gli ingegneri non saranno messi in grado di completare un’indagine preliminare, separando il possibile dall’impossibile.
GG
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LA_NUOVA_FRONTIERA_DEL_PATRIMONIO_EDILIZIO_GREEN
E’ assolutamente normale, nella ns organizzazione del lavoro, che un Produttore, o Fabbricante nella terminologia europea, abbia dei fornitori e/o dei subappaltatori ma la catena è spesso così lunga e complessa che non sempre è chiaro come si ripartiscono le incombenze, le responsabilità, i requisiti tecnico organizzativi e le certificazioni.
Questo comporta un impegno da parte degli stakeholder di commessa, fra cui il Committente, il Progettista, il DL ed il Collaudatore, ad interfacciarsi con le varie figure in maniera appropriata, sapendo cosa hanno diritto di chiedere e come valutare quanto gli viene consegnato in termini di appropriatezza, congruenza etc.
Da qui scaturisce questa mia intervista all’ingegnere Igor Menicatti che segue questi temi da molti anni come Responsabile della Certificazione di Prodotto in ICMQ Spa.
Ing. Livio Izzo
N.B. L’intervista, molto complessa e completa, è stata splittata da Il Giornale dell’Ingegnere in due parti. La presente è la prima delle due.
continua la lettura: Igor_Menicatti_ICMQ
Se considerare i solai infinitamente rigidi nel loro piano o no, nella risposta al sisma, è un argomento di tutti i giorni per un progettista strutturale ma non sempre se ne approfondisce l’analisi con la (dubbia) giustificazione che le NTC non richiedono analisi approfondite.
In realtà non è vero ed in letteratura, così come sugli eurocodici, si trova ampia trattazione in proposito.
Alleghiamo due pregevoli articoli su questo tema che fanno prima una analisi del fenomeno e poi danno anche indicazioni concrete su come operare correttamente.
Livio Izzo
continua la lettura: sulla-rigidezza-dei-solai-in-zona-sismica-e-casagrande il-ruolo-il-comportamento-e-l-analisi-dei-diaframmi-di-piano-g-camata sulla rigidezza dei solai in zona sismica il comportamento e l'analisi dei solai soggetti a azioni orizzontali
Nel Seminario sono state illustrate alcune casistiche di crolli e dissesti in recenti terremoti riguardanti edifici in muratura con pareti soggette al fenomeno del ribaltamento fuori piano (rocking).
Sono quindi illustrati i principali riferimenti teorici e modelli di calcolo,
anche in veste di verifica secondo la normativa vigente.
Infine è stato illustrato un recente dispositivo, sviluppato da una società toscana e dotato di certificazione UNI EN15129, per il controllo, la dissipazione di energia e il monitoraggio in situazioni sismiche o di stress dinamico.
continua la lettura: report_seminario
Due piani in sottomurazione e tre piani in sopraelevazione: un vero record per un fabbricato di 10 piani a Milano, trasformato in Hotel, in Corso Matteotti.
Una tecnologia mutuata dalla letteratura ma applicata a Milano per la prima volta. Una vera fabbrica di tecnologia!
Nell’articolo allegato una dovizia di immagini e di descrizione dell’intervento, specie per gli aspetti tecnologici, oltre all’approccio metodologico e di calcolo.
Ringraziamo, per averci concesso la ripubblicazione, il Progettista Ing. Arturo Donadio e l’Editore De Lettera s.a.s. che l’ha pubblicato nel numero 246 di STRUCTURAL MAGAZINE Magazine (structuralweb.it) , rivista diretta da Donatella Guzzoni.
Ing. Livio Izzo
Membro del CdR
continua la lettura: Articolo_Ing._Arturo_Donadio